Parlare di “salvezza” sotto le Twin Towers (tpfs*)

Immagine Twin Towers 1


Immagine Twin Towers 2Quando la fede cristiana dice che Gesù è il Salvatore, cosa capisce chi non crede? Cosa vuol dire che dobbiamo essere salvati? Che il mondo deve essere salvato ed ha bisogno di salvezza? Molte religioni e molte filosofie affermano che l'uomo ha bisogno di conoscenza, di “rivelazione divina”, ma non di qualcuno che venga a salvare l'uomo. Conoscono profeti, “risvegliati”, ma non un “salvatore”. Se io faccio il male è semplicemente perché non conosco la verità, affermava Socrate. Basta che conosca la verità e il bene e la mia vita li seguirà.

Gli attentati terroristici alle Twin Towers ed al Pentagono, la loro calcolata ferocia spettacolare indicano a noi che l'uomo ha bisogno di essere salvato. Le immagini con i colori vivissimi del mattino, con i blu del cielo del mattino ed i rossi delle esplosioni o quelle serali del bianco e del grigio delle macerie, che pure sembrano assorbire tutte le nostre emozioni e riempiono di lacrime i nostri occhi, debbono aprirci ad una invocazione di salvezza che vada oltre l'immediata risposta umana.

Pietro disse, annunziando la resurrezione di Gesù: “In nessun altro c'è salvezza; non v'è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (At 4, 12).

Scorgere, sempre impreparati, colui che, dando la morte, viola il precetto grandissimo “Non ucciderai” e il cui cuore “è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia” (Giovanni Paolo II, il giorno dopo l'attacco terroristico) diventa allora invocazione di salvezza.

Scorgere le città, che come Samaria, come Gerusalemme, come Babilonia, come ogni altra città potente, all'improvviso vengono distrutte “in una sola ora” (Ap 18, 17) dopo esser vissute tranquille, senza il sentore di attirare gli occhi del nemico che vuole distruggerne le ricchezze e gloriarsene, sia che esse siano state raccolte per essere donate a tutti i popoli, sia che siano state raccolte a privilegio proprio e a discapito di altri, diventa allora invocazione di salvezza.

Immagine Twin Towers 3Scorgere la capacità di popoli interi e di intere tradizioni religiose di “gioire”, di “fare festa” della morte di civili innocenti, ringraziandone un dio, come già avvenne in passato (“poiché tu hai esclamato: Ah! Ah!… siccome hai battuto le mani, hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor tuo con pieno disprezzo” Ez 25, 3.6), diventa allora invocazione di salvezza.

Scorgere il morire dell'innocente o addirittura del giusto che, per salvare altri, corre su scale di morte (ma in fondo anche di colui che giusto e santo e innocente non è, perché è come la maggior parte degli uomini, che non si accorge dell'ora che arriva, preso dalle sue cose, eppure è figlio e padre e amico e familiare dell'amore umano), scorgere il morire di colui che in Cristo ha sperato (ma anche di colui che non si è affidato a questo Nome) diventa allora invocazione di salvezza.

SoccorsiVeramente questo mondo ha bisogno di salvezza. La fede cristiana sa che, dal peccato originale in poi, a causa del menzognero e triste Tentatore il cuore dell'uomo deve essere salvato. “Più fallace di ogni altra cosa è il cuore e difficilmente guaribile; chi lo può conoscere?” (Ger 17, 9).

Non può l'uomo confidare nella sua opera e credere se stesso e il mondo e l'altro non più bisognosi di salvezza. Per quanto il male non si estinguerà, finché non torni il Figlio dell'Uomo, ma anzi sempre divamperà, improvviso, all'uomo è dato, come un segno, di vivere sotto la grazia, è dato di credere e testimoniare che Cristo è venuto a purificare ogni ateismo ed ogni religione, ogni ricchezza ed ogni attacco ad essa, perché veramente dove Lui non è il Salvatore appare prima o poi l'opera del peccato e della morte.

Se questo non toglie la responsabilità della politica e della giustizia (come disse Paolo VI “la politica è una delle forme più alte di carità”) però le relativizza, “chiamandoci a guardare in alto” (Os 11, 7) e a vivere quell'opera “preventiva” che è il collaborare al maturare nel cuore di ogni uomo, soprattutto dei più giovani, della speranza, della fede e della carità che nascono da quel Nome che solo è la salvezza.

Ed anche la risposta cercata a tanta violenza non diviene semplicistica reazione, ma desiderio e azione di bene e di salvezza che non le sole mani degli uomini contengono e schiudono. Anch'essa deve essere salvata e sottoposta alla grazia e alla rivelazione che dal Nome di Gesù provengono.

d.Andrea Lonardo


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