La "carità spirituale" per l'annuncio della fede. Il direttore dell'Ufficio catechistico monsignor Lonardo illustra i contenuti del Convegno diocesano, al via il 17 giugno con Papa Francesco, sul tema "Cristo, tu ci sei necessario!", di Giulia Rocchi

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 14 /06 /2013 - 17:13 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo dal sito Romasette un’intervista di Giulia Rocchi ad Andrea Lonardo pubblicata il 10/6/2013. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la loro presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.

Il Centro culturale Gli scritti (14/6/2013)

«L’evangelizzazione non è una imposizione agli altri ma è un regalo. Da qui deriva la responsabilità dei battezzati, che io preferisco chiamare carità spirituale. La fede è il grande motivo per cui la vita è bella, è una benedizione». Il sorriso di monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma, è forse ancor più eloquente delle sue parole. «L’annuncio - dice - è la gioia della Chiesa di portare Cristo ovunque, nel mondo». Seduto alla sua scrivania ingombra di libri e documenti, spiega così il senso del prossimo Convegno ecclesiale diocesano, in programma dal 17 al 19 giugno, sul tema «"Cristo, tu ci sei necessario!" - La responsabilità dei battezzati nell’annuncio di Gesù Cristo».

La diocesi di Roma ha scelto, dunque, di soffermarsi ancora sull’iniziazione cristiana, proseguendo nel percorso cominciato già lo scorso anno. «Cristo è necessario a noi credenti come a chi non lo conosce - riflette monsignor Lonardo -. L’evangelizzazione vuole essere una proposta e non un obbligo. Il portato di questo anno passato è stato un approfondimento della pastorale di preparazione al battesimo e post-battesimale. Adesso si vuole, in qualche modo, allargare il discorso e comprendere cosa vuole dire essere adulti battezzati, valorizzandone ancor di più la responsabilità». Non sceglie un termine a caso, il direttore dell’Ufficio catechistico. «Responsabilità - dice - deriva dal latino respònsus, da cui viene anche il verbo rispondere». L’adulto battezzato, quindi «deve dare delle risposte»: al bambino, ma anche a quanti sono lontani dalla Chiesa.

L’invito a farsi evangelizzatori è arrivato più volte anche da Papa Francesco. Nell’omelia della Messa del Crisma - celebrata il Giovedì Santo, 28 marzo, nella basilica di San Pietro - il Santo Padre ha esortato i sacerdoti a essere come l’«olio che si sparge, che scende dalla barba di Aronne fino all’orlo delle sue vesti sacre». Ma l’invito vale anche per i laici. Ricorda monsignor Lonardo, a proposito delle parole del Papa: «Noi abbiamo l’olio della speranza e non possiamo tenerlo per noi perché, come ha sottolineato Francesco, "l’olio diventerebbe rancido e il cuore amaro"». Il Pontefice avrà occasione di parlare ai fedeli della diocesi nella serata di apertura dell’assise, lunedì 17 giugno nell’Aula Paolo VI. «Abbiamo già iniziato ad amare Papa Francesco - osserva ancora il sacerdote - e quella del Convegno sarà un’occasione per stringerci ancora una volta attorno a lui». Attese diecimila persone, tra sacerdoti e membri dei Consigli pastorali, catechisti, animatori della carità, della cultura, laici impegnati nelle parrocchie e nei movimenti. Il Santo Padre terrà una catechesi e poi ci sarà uno spazio di preghiera. «È una novità di quest’anno - spiega monsignor Lonardo - affinché le sue parole possano essere meditate e scendere nei nostri cuori».

Nuova anche la sede scelta per la prima serata dell’appuntamento ecclesiale: l’Aula Paolo VI in Vaticano, appunto, nella quale si trova anche l’immagine simbolo del Convegno. È “Resurrezione” di Pericle Fazzini, la scultura in bronzo realizzata tra il 1970 e il 1975 dall’artista di Grottammare (in provincia di Ascoli Piceno). L’opera rappresenta «Cristo che risorge - sottolinea il direttore dell’Ufficio catechistico diocesano -, con le braccia alzate, ed è infatti pervasa da un senso di verticalità. La resurrezione di Gesù scatena un movimento, delle onde, tutto il cosmo è investito da una luce nuova, è pieno di energia».