Caravaggio o del catecumenato. Il Martirio di San Matteo del Merisi con la rappresentazione del Battesimo, dell’Eucarestia e del Sacerdozio, di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 30 /09 /2018 - 14:34 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito un testo di Andrea Lonardo. Per approfondimenti. cfr. la sezione Caravaggio.

Il Centro culturale Gli scritti (30/9/2018)

I nudi rappresentati da Caravaggio nella tela del Martirio di San Matteo sono dei neo-battezzati. L’assassino di san Matteo si è nascosto fra di loro e assale l’apostolo, mentre gli altri sono intorno al fonte battesimale che è chiaramente evidente, con la sua forma absidata, in basso. Anzi, il neo-battezzato a sinistra ha ancora un piede che è nell’acqua del Battesimo.

Caravaggio rappresenta nella tela non solo il martirio di Matteo, ma anche la sua opera di battezzatore, avvenuta secondo la tradizione in Etiopia. Egli sta battezzando, quando sopraggiunge il carnefice. Proprio in quegli anni aveva ripreso vigore il Battesimo di adulti, a motivo delle missioni realizzate nel Nuovo Mondo da diverse Congregazioni dell’epoca, fra le quali i gesuiti. A Roma stessa era ormai attivo il Collegio dei Neofiti[1].

Non solo. Caravaggio rappresenta anche il contesto del Battesimo degli adulti che, nella Chiesa cattolica, è la celebrazione dell’Eucarestia.

Il ragazzo che fugge inorridito, vestito di bianco, è il chierichetto che ha appena “assistito” alla Messa celebrata da san Matteo. Sul fondo si vede chiaramente l’altare sul quale la Messa tridentina è appena stata celebrata, con la croce che ne adorna il prospetto. Sull’altare Caravaggio dipinge una candela ancora accesa, a indicare la celebrazione appena conclusa.

Ma il Merisi non rappresenta solo il Battesimo e l’Eucarestia, bensì anche il sacerdozio cattolico che è indissolubilmente legato al catecumenato che include l’eucarestia.

Matteo, riverso a terra, è infatti rivestito delle vesti sacerdotali dell’epoca dell’immediato post-Concilio di Trento. Ha l’alba bianca, il cingolo che la stringe, e sopra di essa la pianeta sacerdotale.

Matteo non ha solo battezzato, ma ha anche celebrato la Messa e donato ai neofiti l’Eucarestia.

La tela si potrebbe definire “sacramentale”, poiché ripresenta i sacramenti decisivi per la Chiesa cattolica, Battesimo ed Eucarestia, con il Sacerdozio che è ordinato alla Celebrazione della Messa.

La tela si potrebbe, però, definire ancora più precisamente come “catecumenale”, poiché presenta la celebrazione del Battesimo degli adulti con il suo culmine che è la celebrazione dell’Eucarestia, il pieno inserimento nel Corpo stesso di Cristo che è la Chiesa.

Il Martirio di San Matteo del Caravaggio rappresenta così il Battesimo degli adulti, il Sacramento che è “porta” della celebrazione eucaristica e ad essa tende.

Per un primo approfondimento sul catecumenato, cfr. Cos’è il catecumenato, di Andrea Lonardo.

Per una presentazione storico-artistica ed iconografica dell’intero ciclo di San Matteo in San Luigi dei Francesi, dipinto da Caravaggio e dal Cavalier d’Arpino, cfr. Caravaggio e le Storie di San Matteo nella cappella Contarelli: un’introduzione alla visita, di Andrea Lonardo.

Note al testo

[1] Cfr. su questo La Confraternita dei Catecumeni e Neofiti dalle origini alla Rivoluzione francese. S. Maria ai Monti: Chiesa ed ebraismo a Roma, di Federico Corrubolo.