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Piazza Armerina, Villa del Casale, Palestra

Il mosaico della Palestra rappresenta il Circo Massimo come era visibile dalla Tribuna Imperiale del Palatino (cosa che ha fatto ipotizzare uuna proprietà imperiale della Villa, cfr. S.Settis, Per l'interpretazione di Piazza Armerina, 1975, e Nuove ricerche sulla Villa di Piazza Armerina, 1975). Le quattro quadrighe in gara appartengono alle quattro fazioni del periodo imperiale, la Russata (Rosso), la Veneta (Azzurra), la Albata (bianca) e la Prasina (Verde) che consegue la vittoria, dinanzi al Tubicene che con la Tuba da il segnale di fine corsa ed al Magistrato togato che porge la palma della vittoria (è la stessa fazione vincitrice del Vestibolo del Piccolo Circo, segno che il proprietario della Villa apparteneva a questa fazione). L'Albata e la Russata esistevano fin dal periodo repubblicano, la Prasina e la Veneta furono aggiunte nel periodo imperiale. Domiziano aggiunse anche la Purpurea e la Dorata, ma, alla fine del suo regno, furono abolite. Nel tardo impero troveremo solo la Prasina e la Veneta.
La Villa del Casale di Piazza Armerina venne edificata tra la fine del III secolo d.C. e gli inzi del IV secolo ed, allo stato attuale delle ricerche, è difficile individuarne con precisione il proprietario. Si è ipotizzato l'imperatore Massimiano - a motivo di alcune monete con la sua effige ritrovate durante gli scavi - che è stato Augusto insieme a Diocleziano al tempo della Tetrarchia, nella quale furono Cesari Galerio e Costanzo Cloro. Altri hanno pensato ad una Villa di proprietà pubblica imperiale, con funzioni di rappresentanza o vacanza, situata comunque sulla strada interna che congiunge Catania ad Agrigento. Gli abitanti della Villa erano certamente usi ad una vita romana e sopratutto ai giochi del Circo Massimo e del Colosseo. L'Ambulacro della Grande Caccia ci mostra la cattura degli animali africani in vista dei giochi gladiatori.

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