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La Basilica del Getsemani

L'orto degli Ulivi
Si distende come un «Giardino Fiorito» (così difatti era chiamato questo luogo dai cristiani dei sec. XII-XIV) di fianco alla basilica del Getsemani. Dal XVII sec. esso è di proprietà della Custodia di Terra Santa che lo custodisce per la venerazione dei pellegrini. Sei ulivi ricordano, in un ambiente molto suggestivo, l'agonia di Gesù nel Getsemani. Uno di questi ha 2500 anni, come ha dimostrato l'esame dell'isotopo C/14. Il giardino attuale è molto probabilmente il vero Getsemani del Vangelo. L’evangelista Giovanni ricorda che c'era un giardino o un orto, detto Getsemani, cioè Gat-shemanim, frantoio dell'ulivo (Gv 18,1). Una scala in pietra che sale dal Cedron alla vetta del monte è stata scoperta all'interno del monastero russo e ne prova l’autenticità.
È da notare la posizione in cui si trova il Monte degli Ulivi. Dietro il Monte c'è il deserto: se Gesù avesse voluto avrebbe potuto facilmente fuggire e far perdere le sue tracce, quando dal Cenacolo scende attraverso il Cedron fino alle pendici del Monte. Da qui in dieci minuti siamo sulla cima ed in mezz'ora in pieno deserto, ma allo stesso tempo in cinque minuti siamo al Tempio. Il miglior luogo per sperimentare la tentazione della fuga e meditare sulla morte – da qui sono visibili le tombe del Cedron.
Qui Gesù ha vissuto la tentazione di fuggire, di non andare fino in fondo, cfr. Mt 26,36-56; Mc 14,22-52; Lc 39-53.

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