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Nazareth: il cuore della Basilica dell'Annunciazione

La Basilica di Nazareth
Per compiere i lavori di fondazione della nuova basilica dell’Annunciazione, negli anni 1955-59, fu compiuta un’accuratissima e completa esplorazione archeologica di tutta la zona entro la quale si erano succedute le varie costruzioni, nell’intento di giungere con uguale meticolosità, fino alla roccia. Fu anzitutto demolita la chiesa francescana e portato così alla luce il tracciato della chiesa crociata, la quale era più grande dell’attuale. Di essa si possono ancora osservare alcuni resti davanti alla basilica e le tre absidi dietro l’abside attuale.
Sotto le costruzioni crociate furono messi in luce i pavimenti e le strutture della chiesa bizantina, della quale si conosceva già l’esistenza. Si scoprì così che i bizantini avevano utilizzato nella loro costruzione un muro il quale, dal tipo di pietra usata e dal modo con cui era lavorata, appariva chiaramente preesistente. Levati poi i mosaici che coprivano il pavimento furono rinvenuti capitelli e altri blocchi di pietra lavorata, appartenenti ad un edificio religioso precedente che presentava analogie evidenti con le sinagoghe costruite in Galilea nei sec. II e III d.C. L’archeologo Padre Bagatti che diresse i lavori di scavo e ne studiò i reperti, afferma trattarsi di una sinagoga-chiesa, di un edificio cioè di molto anteriore alla chiesa bizantina.
Questa costruzione racchiudeva grotte e silos del I e II sec. circondanti la grotta attuale che appariva in tal modo essere al centro di una particolare venerazione fin dai tempi apostolici. Infatti, in mezzo al materiale di riempitura, con il quale era stata coperta la sinagoga per stendervi sopra i pavimenti della chiesa bizantina, furono trovati intonaci con graffiti riportanti i simboli caratteristici delle comunità giudeo-cristiane. La scoperta più indicativa, oltre una croce cosmica, fu l’iscrizione in caratteri maiuscoli greci: «XE MAPIA» (cioè: Kh(air)e Maria, Ave Maria).
Davanti alla chiesa-sinagoga fu scoperta una vasca battesimale, costruita anch’essa secondo lo schema del simbolismo giudeo-cristiano. Un battistero simile e meglio conservato si trova nella cripta sotto la chiesa di S. Giuseppe, più a nord della basilica stessa.

L’attuale basilica di Nazaret fu edificata negli anni 1960-69 e consacrata il 25 marzo del 1969 dal Card. Garrone. Fu costruita su disegno dell’arch. Giovanni Muzio, in cemento armato con il rivestimento esterno in pietra del luogo. La facciata principale porta in alto la statua in bronzo del Redentore, sotto di essa vi è la scena dell’annunciazione e più in basso i quattro evangelisti. La facciata sud, dedicata a Maria adolescente porta l’iscrizione della «Salve Regina» ed è orientata come la chiesa francescana del 1730. Sulla sinistra si notano ancora un troncone di un muro crociato e, al di là della zona archeologica, le tre absidi crociate. L’interno presenta due chiese sovrapposte: l’inferiore, con lo stile di una cripta, custodisce la grotta-abitazione della Sacra Famiglia; la chiesa superiore è dedicata all’esaltazione della Vergine Madre del Dio fatto uomo.

La chiesa inferiore è tutta incentrata, in una mistica penombra attorno alla sacra grotta dell’annunciazione.
Lc 1,26-38
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.

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