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La cosiddetta croce di Ercolano nel cubicolo della Casa del Bicentenario

Fu Amedeo Maiuri, nel febbraio del 1938, a scoprire la cosiddetta croce di Ercolano, durante gli scavi della casa che fu appunto detta del Bicentenario (gli scavi di Ercolano erano iniziati nel 1738). Senza esitazione, si pronunciò immediatamente per un simbolo cristiano ed ipotizzò un oggetto di culto, rimosso a motivo di una persecuzione. La Guarducci, a distanza di anni, ha voluto precisare le interpretazioni del Maiuri. Cos'è questa "croce"? Si presenta come un'impronta cruciforme compresa in un pannello di fine stucco bianco. L'oggetto, inserito nello stucco e poi rimosso, doveva essere di legno. Sono visibili i segni presso l'incontro dei due tratti della croce e al di sotto del tratto verticale dove si fece forza per staccare l'oggetto dal muro. La Guarducci sottolinea giustamente che non fu tolto a motivo di paura, altrimenti sarebbe stata rimossa l'intera impronta. L'armadietto che è stato ritrovato in basso deve essere appartenuto all'abitante della camera successivo al proprietario della croce e, quindi, non dovrebbe avere avuto alcuna relazione con la croce stessa. Continua...

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