La consegna del Simbolo di fede (Traditio Symboli) nel cammino di preparazione alla cresima: liturgia (ed una pergamena o lettera sul Credo per i cresimandi)

Il Centro culturale Gli scritti (17/12/2007)


Indice


Introduzione

La III domenica di Quaresima è la domenica della Consegna del Simbolo della Fede a coloro che si preparano al Battesimo da adulti. In questo giorno, od in un'altra domenica del secondo anno di preparazione alla Cresima, può essere celebrata la consegna pubblica del Simbolo della fede ai cresimandi, sottolineando che ciò avviene in vista dell’approfondimento nella catechesi e della rinnovazione delle promesse battesimali nel sacramento della Cresima, poiché i cresimandi già professano la fede.

Se la Messa in cui avviene questa consegna è quella della III domenica, si possono scegliere le letture dell’anno A, da sempre collegate, nella tradizione della Chiesa, alla traditio del Simbolo ai catecumeni. I catechisti si preoccuperanno poi di approfondire il significato del Simbolo negli incontri con i ragazzi.

L’eucologia che presentiamo è tratta dal Messale Romanoper la III domenica di Quaresima, anno A, la Consegna del Simbolo dal RICA. Suggeriamo anche un testo che si può utilizzare se si desidera consegnare il Simbolo anche in forma scritta, come una pergamena o una lettera; esso comprende il Simbolo in forma interrogativa della Cresima, il Simbolo degli Apostoli e quello Niceno-Costantinopolitano.

Il Simbolo, come disse durante il Sinodo di Roma l’allora cardinal Joseph Ratzinger, mostra che «l’analisi dell’atto di fede ci rivela anche immediatamente il suo contenuto essenziale: la fede risponde al Dio trinitario, Padre, Figlio e Spirito Santo […] nello stesso atto di fede è contenuta anche l’incarnazione di Dio in Gesù Cristo […] Non sarebbe difficile dimostrare similmente come siano sviluppi dell’unico atto fondamentale dell’incontro con il Dio vivente anche gli altri contenuti della fede. Infatti la relazione con Dio proprio per la sua natura ha a che fare con la vita eterna. E supera necessariamente l’ambito puramente antropologico. Dio è veramente Dio solo se è il Signore di tutte le cose. Così creazione, storia della salvezza, vita eterna sono temi che fluiscono immediatamente dal problema di Dio. Se parliamo della storia di Dio con l’umanità, si tocca con questo anche il problema del peccato e della grazia. È toccato il problema di come noi incontriamo Dio, quindi il problema della liturgia, dei sacramenti, della preghiera, della morale. Ciò che mi stava a cuore era propriamente la considerazione dell’interiore unità della fede, che non è un cumulo di proposizioni, ma un semplice intenso atto, nella cui semplicità è contenuta tutta la profondità ed ampiezza dell’essere. Chi parla di Dio, parla del tutto; impara a distinguere l’essenziale da ciò che non è essenziale, e scopre qualcosa della logica interiore e dell’unità di tutto il reale, anche se sempre solo in frammenti e per enigma (1Cor 13,12), finché la fede sarà fede e non diverrà visione» (dalla riflessione Che cosa crede la Chiesa?, pronunciata il 18 gennaio 1993 e pubblicata nei Quaderni del Sinodo, Nuova serie, n. 2, pp. 67-73).

Il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 197 manifesta il carattere vitale della recita del Credo, dicendo: «Come al giorno del nostro Battesimo, quando tutta la nostra vita è stata affidata alla regola dell'insegnamento, [Cfr. Rm 6,17] accogliamo il Simbolo della nostra fede, la quale dà la vita. Recitare con fede il Credo, significa entrare in comunione con Dio, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ed anche con tutta la Chiesa che ci trasmette la fede e nel seno della quale noi crediamo» e continua citando un passaggio di sant’Ambrogio che, nell’Explanatio Symboli, 1, dice: «Il Simbolo è un sigillo spirituale, è la meditazione del nostro cuore e ne è come una difesa sempre presente: senza dubbio è il tesoro che custodiamo nel nostro animo».

Consegna del Simbolo

Al termine dell’omelia avviene la Consegna del Simbolo.

MONIZIONE
La Chiesa consegna amorevolmente ai cresimandi il Credo Apostolico che, fin dall’antichità, è ritenuto il compendio della fede cristiana, perché lo approfondiscano nella catechesi.

Il diacono od un altro ministro dice:

Si avvicinino i cresimandi per ricevere dalla Chiesa il Simbolo della fede per approfondirlo nella catechesi.

[Se è stata preparata la pergamena che viene proposta più in basso con la forma scritta del Simbolo, i cresimandi si avvicinano ed essa viene loro consegnata].

Quindi il celebrante si rivolge loro con queste parole:

Carissimi, ascoltate le parole della fede per mezzo della quale abbiamo ricevuto la nuova vita in Dio.
Sono poche parole, ma contengono grandi misteri.
Accoglietele e conservatele con cuore sincero.

Poi il celebrante dà inizio alla recita del Simbolo, dicendo:

Io credo in Dio,
Padre onnipotente,

E tutti proseguono insieme:

creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna. Amen.

Segue la Preghiera dei fedeli e la Liturgia eucaristica.

Lettera o pergamena per la consegna in forma scritta del Simbolo di fede

Il testo che segue può essere disposto su due facciate di un foglio A4 o preparato in forma di lettera se si vuole consegnare il Simbolo di fede in maniera scritta (versione PDF Scarica PDF).

Il Simbolo della fede

«Come al giorno del nostro Battesimo, quando tutta la nostra vita è stata affidata alla regola dell’insegnamento (cfr. Rm 6,17), accogliamo il Simbolo della nostra fede, la quale dà la vita. Recitare con fede il Credo, significa entrare in comunione con Dio, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ed anche con tutta la Chiesa che ci trasmette la fede e nel seno della quale noi crediamo: ‘Questo Simbolo è un sigillo spirituale, è la meditazione del nostro cuore e ne è come una difesa sempre presente: senza dubbio è il tesoro che custodiamo nel nostro animo’ (Sant’Ambrogio)» (CCC197).
Il Simbolo battesimale - che viene rinnovato nella celebrazione della Confermazione -, il Simbolo degli Apostoli ed il Simbolo Niceno-Costantinopolitano sono le tre forme del Simbolo di fede che occupano un posto specialissimo nella vita della Chiesa.

IL SIMBOLO NEL RITO DELLA CONFERMAZIONE
«La prima “professione di fede” si fa al momento del Battesimo. Il “Simbolo della fede” è innanzi tutto il Simbolo battesimale. Poiché il Battesimo viene dato “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19), le verità di fede professate al momento del Battesimo sono articolate in base al loro riferimento alle tre Persone della Santa Trinità» (CCC 189). Il Simbolo interrogativo della Confermazione ripresenta quello battesimale.

Rinunciate a satana
e a tutte le sue opere e seduzioni?
Rinuncio.

Credete in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra?
Credo.

Credete in Gesù Cristo,
suo unico Figlio, nostro Signore,
che nacque da Maria Vergine,
morì e fu sepolto,
è risuscitato dai morti
e siede alla destra del Padre?
Credo.

Credete nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e che oggi,
per mezzo del sacramento della Confermazione,
è in modo speciale a voi conferito,
come già agli Apostoli nel giorno di Pentecoste?
Credo.

Credete nella santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne e la vita eterna?
Credo.

A questa professione di fede, il Vescovo dà il suo assenso, proclamando la fede della Chiesa:

Questa è la nostra fede.
Questa è la fede della Chiesa.
E noi ci gloriamo di professarla,
in Cristo Gesù nostro Signore.

E tutti i fedeli esprimono il loro assenso:

Amen.

IL SIMBOLO DEGLI APOSTOLI
Il Simbolo degli Apostoli, così chiamato perché a buon diritto è ritenuto il riassunto fedele della fede degli Apostoli. È l'antico Simbolo battesimale della Chiesa di Roma. La sua grande autorità gli deriva da questo fatto: «È il Simbolo accolto dalla Chiesa di Roma, dove ebbe la sua sede Pietro, il primo tra gli Apostoli, e dove egli portò l'espressione della fede comune» (CCC 194).

Io credo in Dio,
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna. Amen.

IL SIMBOLO NICENO-COSTANTINOPOLITANO
Il Simbolo detto niceno-costantinopolitano, il quale trae la sua grande autorità dal fatto di essere frutto dei primi due Concili Ecumenici (di Nicea nel 325 e primo di Costantinopoli nel 381). È tuttora comune a tutte le grandi Chiese dell'Oriente e dell'Occidente (CCC 195).

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza
discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
morì e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture;
è salito al cielo, siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica.
Professo un solo Battesimo
per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà. Amen.


[Catechesi e pastorale]