Maria

 

dall’omelia tenuta nel concilio di Efeso

da S.Cirillo d’Alessandria, vescovo

Omelia 4; PG 77, 991.995-996

(Ufficio delle letture del 5 agosto, Dedicazione della basilica di S.Maria Maggiore in Roma)

 


 

Ti salutiamo, o Maria, Madre di Dio, venerabile tesoro di tutta la terra, lampada inestinguibile, corona della verginità, scettro della retta dottrina, tempio indistruttibile, abitacolo di colui che non può essere circoscritto da nessun luogo, madre e vergine insieme per la quale nei santi vangeli è chiamato “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!” (Mt 21, 9).

Salve, o tu che hai accolto nel tuo grembo verginale colui che è immenso e infinito. Per te la santa Trinità è glorificata e adorata. Per te la croce preziosa è celebrata e adorata in ogni angolo della terra. Per te i cieli esultano. Per te gli angeli e gli arcangeli si allietano. Per te i demoni sono messi in fuga. Per te il diavolo tentatore è precipitato dal cielo. Per te la creatura decaduta è innalzata al cielo. Per te tutto il genere umano, schiavo dell’idolatria, è giunto alla conoscenza della verità. Per te i credenti arrivano alla grazia del santo battesimo. Per te viene l’olio della letizia. Per te sono state fondate le chiese in tutto l’universo. Per te le genti sono condotte alla penitenza.

E che dire di più? Per te l’unigenito Figlio di Dio risplende quale luce “a coloro che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte” (Lc 1, 79). Per te i profeti hanno vaticinato. Per te gli apostoli hanno predicato al mondo la salvezza. Per te i morti sono risuscitati. Per te i re regnano nel nome della santa Trinità.

E qual uomo potrebbe celebrare in modo adeguato Maria, degna di ogni lode? Ella è madre e vergine. O meraviglia! Questo miracolo mi porta allo stupore. Chi ha mai sentito che al costruttore sia stato proibito di abitare nel tempio, che egli stesso ha edificato? Chi può essere biasimato per il fatto che chiama la propria serva ad essergli madre?

Ecco dunque che ogni cosa è nella gioia. Possa toccare a noi di venerare e adorare la divina Unità, di temere e servire l’individuale Trinità, celebrando con lodi la sempre Vergine Maria, che è il santo tempio di Dio, e il suo Figlio e sposo senza macchia, poiché a lui va la gloria nei secoli dei secoli. Amen.  

 


 

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