Ricordati di santificare le feste (il sabato)

da E.Bianchi, Giorno del Signore, giorno dell’uomo, Piemme, Casale Monferrato, 1994, p.10


La coscienza della centralità e della basilarità del sabato nella fede giudaica è tale che si è potuto arrivare ad affermare: “ Non è tanto Israele che ha custodito il sabato, ma è il sabato che ha custodito Israele”. Così dice Achad Ha-am, Al parashat derakim, III,c.30 (cit. in: Le livre du chabbat. Recueil de textes de la letterature juive, a cura di A. Pallière- M. liber, Paris 1974, p.61). Achad Ha-Am (=”uno del popolo” è pseudonimo di Asher Hirsch Ginsberg (1856-1927).

Le testimonianze che congiungono strettamente il sabato all’identità ebraica potrebbero moltiplicarsi. Ne cito due: “Senza il sabato – che è la quintessenza di tutta la Torah – non possono esistere né l’ebraismo né gli ebrei; la storia ebraica non conosce alcun esempio che mostri che gli ebrei abbiano potuto sopravvivere senza il sabato” (Y.Vainstein, The Cycle of the Jewish Year. A Study of the festivals and of Selections from the Liturgy, Jerusalem, 1980, p.89); “Senza lo Shabbat, né Israel, né Erez Israel, né la cultura ebraica possono sopravvivere”: queste sono parole del poeta Chajjim Nachman Bialik (1873-1934) contenute nelle sue Epistole (Iggherot) pubblicate in 5 volumi nel 1938-39.

 

TORNA ALL'INDICE