(1) Ora Core, figlio di Izear, figlio di Keat, figlio di Levi, e Datan e Abiram, figli di Eliab, figlio di Pallu, figlio di Ruben, presero altra gente e insorsero contro Mosè, con duecentocinquanta uomini tra gli Israeliti, capi della comunità, membri del consiglio, uomini stimati; radunatisi contro Mosè e contro Aronne, dissero loro: “Basta! Tutta la comunità, tutti sono santi e il Signore è in mezzo a loro; perchè dunque vi innalzate sopra l’assemblea del Signore?” (Nm 16, 1-3).
(2) Mosè disse: “Da questo saprete che il Signore mi ha mandato per fare tutte queste opere e che io non ho agito di mia iniziativa. Se questa gente muore come muoiono tutti gli uomini, se la loro sorte è la sorte comune a tutti gli uomini, il Signore non mi ha mandato; ma se il Signore fa una cosa straordinaria, se la terra spalanca la bocca e li ingoia con quanto appartiene loro e se essi scendono vivi agli inferi, allora saprete che questi uomini hanno disprezzato il Signore” (Nm 16, 28-30).
(3) Mosè disse ad Aronne: “Prendi l’incensiere, mettici il fuoco preso dall’altare, ponici sopra l’incenso; portalo presto in mezzo alla comunità e fà il rito espiatorio per essi; poichè l’ira del Signore è divampata, il flagello è già cominciato in mezzo al popolo; mise l’incenso nel braciere e fece il rito espiatorio per il popolo. Si fermò tra i morti e i vivi e il flagello fu arrestato. Quelli che morirono di quel flagello furono quattordicimilasettecento, oltre quelli che morirono per il fatto di Core. Aronne tornò da Mosè all’ingresso della tenda del convegno: il flagello era stato fermato (Nm 17, 11-15).