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Panorama su Gerusalemme dal Monte degli Ulivi

Il nome (Har Ha-zetim , Et-Tur, il monte, in arabo) deriva dalla peculiare caratteristica botanica, anche se oggi ulivi non ve ne sono quasi più. Da questi ulivi avrebbe colto un ramoscello la colomba di Noè, secondo il Talmud (Zeb 113a; San 108b).
La cima si erge a 810 mt di altezza, riconoscibile dalla torre dell’ospedale Augusta Vittoria. Il monte separa Gerusalemme dal deserto; alle spalle del monte c’è Betania.

Fin dai primissimi tempi il monte fu dai cristiani considerato sacro. Dalle diverse testimonianze storiche sembra che la sommità, nel V sec., fosse tutta o quasi coperta da chiese e conventi.
Il luogo è infatti molto citato nei Vangeli. In particolare gli episodi ricordati sono:
- Gesù piange su Gerusalemme, Lc 19,41-44, dove ora sorge la chiesetta del "Dominus flevit";
- Proveniente da Betania, Gesù scende a Gerusalemme, Mt 21,1-11 e pp.
- Gesù prega e viene arrestato nel Getsemani, Mt 26,36ss, dove ora sorge la "Chiesa delle Nazioni"
- Gesù ascende al Padre, At 1,3-12, dove ora sorge "l’Edicola dell’Ascensione".
Ai tempi di Cristo il Monte degli Ulivi era disabitato; era strada obbligata per chi da Betania si dirigeva verso Gerusalemme, come Gesù che a Betania trascorreva la notte ed al mattino scendeva alla città Santa.

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