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Bet Shean: teatro

Durante il dominio romano in Terra Santa, Scitopoli fu al massimo della sua fioritura. Essa si estendeva nella pianura ai piedi del tell, sua originaria sede, e si arricchì di sontuosi edifici pubblici. Del III secolo dopo Cristo è il grandioso teatro romano, che comprendeva 5000 posti. Una strada, affiancata da alte colonne conduceva all’anfiteatro, ove si svolgevano i combattimenti tra gladiatori. Tutti codesti monumenti di Scythopolis romana furono rimessi in luce da scavi archeologici anche recenti.
Il cristianesimo si diffuse a Scitopoli nei primi secoli dell’Era volgare. Del IV secolo dopo Cristo è la costruzione di una chiesa dovuta alla munificenza del conte Giuseppe. Patrofilo ne fu il primo vescovo e di lui si ricorda che partecipò al concilio di Nicea (325). Pur avendo il cristianesimo preso piede a Scitopoli, vi si trovavano ancora numerosi abitanti pagani e secondo la testimonianza di san Epifanio, autore del Panarion, molti tra i cristiani locali aderivano all’arianesimo. Durante il breve regno di Giuliano l’apostata, vi furono a Scitopoli disordini anti-cristiani e in tale occasione fu dissacrata la tomba del vescovo Patrofilo (362). Nel 355 vi fu esiliato sant’Eusebio di Vercelli per aver rifiutato al concilio di Milano di condannare Atanasio, vescovo di Alessandria. Ci risulta che egli s’incontrò a Scitopoli con san Gaudenzio, vescovo di Novara e con Epifanio.
Nel 399 un provvedimento di carattere amministrativo contribuì ad accrescere l’importanza di Scythopolis. La Terra Santa fu allora divisa in tre province e Scythopolis divenne la capitale della provincia Palaestina Secunda, comprendente la Galilea, la piana di Esdrelon e la parte settentrionale della Transgiordania. Ciò ebbe importanza anche dal punto di vista ecclesiastico, poiché Scythopohis divenne sede metropolitana. E’documentato che metropoliti di Scitopoli parteciparono al vari concili ecclesiastici dell’epoca.

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