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Meghiddo: plastico nel Museo del tell

Meghiddo
È il tell più importante di tutto Israele e la zona archeologica più interessante. La superficie del tell, a forma ovale, misura circa 5 ettari e mezzo. Si trova in posizione strategica, a dominare la pianura di Esdrelon e la Via Maris, passaggio obbligato dall’oriente verso il mare, via percorsa da eserciti e da commercianti, per cui Meghiddo, oltre che città-fortezza, era anche un importante centro commerciale.
Meghiddo, località estremamente importante nella storia, può darci l’idea di una città regale ai tempi dell’Antico Testamento.
Solo nel 1838 E.Robinson pensò a Tell el-Mutesellim, il Tell del Governatore, come all’antica Meghiddo, ma i primi scavi sono solo del 1903 (G.Schumacher) e produssero danni irreparabili (la grande trincea). Gli scavi furono ripresi nel 1925-1939 e recentemente dagli Israeliani; ogni scavo ha portato a modificare sensibilmente i risultati degli scavi precedenti.

3200 - Il più antico insediamento risale al periodo calcolitico; la popolazione di quel tempo era dedita all’allevamento ed alla coltivazione di grano, orzo, vite e ulivi. Inoltre si sono trovate tracce delle diverse civiltà che vi sono succedute. Più importante è la serie di strati relativi all’età del bronzo (epoca cananaica)

1900 a.C. - A partire dal 1900 a.C. Meghiddo appare essere una grande città-stato cananea sotto il controllo egiziano (scarabei e steli egizie).

1468 a.C. - La città diventa importante con Tutmosis III che nel 1468 sconfigge a Meghiddo una coalizione cananea distruggendo un migliaio di carri da guerra. La conquista, al termine di una brillante campagna e di sei mesi di assedio, è descritta sulle pareti del tempio di Karnak e Meghiddo è descritta come una città molto ricca: la lista del bottino del faraone è davvero sorprendente.

X sec.-VIII sec. - La città resta egiziana almeno fino al X secolo e diventa israelita con David o con Salomone che ne fa una piazzaforte (1Re 9,15). Episodio confermato dall’archeologia è l’invasione del faraone Sheshonq (925, inizio del regno di Roboamo) di cui è stato ritrovato a Meghiddo un frammento di stele. La pianta rivela lo status di città regia, con poche abitazioni e molti edifici pubblici, segno di una precisa volontà "politica". Ricostruita e fortificata da Omri, finché non cadde in mano dell’Assiria, fin dal 733, perdendo pian piano la sua importanza.

VII sec. - Episodio fondamentale è la morte di Giosia (609, 2Re 23,29-30), momento di grossa crisi per Israele (Geremia 12,1-3).
Da sottolineare l’importanza di Giosia e la sua riforma. È interessante osservare il testo di 2Cr 35,20-25 che cerca di spiegare una morte incomprensibile alla luce di un "errore" di Giosia: il faraone parla a nome di Dio! Il testo di 2Cr è testimone anche del fatto che nel IV sec. si celebrava ancora il lamento per il re Giosia. La reticenza del testo di 2Re fa tuttavia della morte di Giosia un problema irrisolto.

IV sec. - A partire dal IV sec. a.C. la città risulterà praticamente disabitata.

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