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Giotto, Assisi, Basilica Inferiore, Cappella della Maddalena, Noli me tangere (aprire la foto per la spiegazione)

Continua dalla foto precedente... [i]È una storia strana quella di Maria, la discepola di Gesù originaria di Magdala, un villaggio di pescatori sul lago di Tiberiade, centro commerciale ittico denominato in greco Tarichea, cioè “pesce salato”.
La sua figura fu, infatti, sottoposta a una serie di equivoci. Noi vorremmo partire proprio da quell’alba primaverile evocata da un brano del Vangelo di Giovanni che la liturgia di Pasqua ci propone, sia pure parzialmente (20,1-18). Maria è davanti al sepolcro ove poche ore prima era stato deposto il corpo esanime di Gesù. Paradossale è l’equivoco in cui cade la donna che scambia quel Gesù, ritornato a nuova vita e presente davanti a lei, col custode dell’area cimiteriale... Strano destino quello di Maria di Magdala, abbassata a prostituta ed elevata a Sapienza divina! Per fortuna l’unico che la chiamò per nome e la riconobbe fu proprio Gesù, il suo Maestro, il Rabbunì, in quel mattino di Pasqua.[/i]
Dall'articolo <a href="http://www.gliscritti.it/approf/2005/saggi/ravasi01.htm">Maddalena, gli equivoci da sfatare, di mons.Gianfranco Ravasi</a> presente su questo stesso sito <a href="http://www.gliscritti.it">www.gliscritti.it</a>. Continua nella foto successiva.

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