MESSA
Antifona d'Ingresso
L'Agnello immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza e sapienza e forza e onore: a lui gloria e potenza nei secoli, in eterno.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto rinnovare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell'universo, fa' che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine. Per Cristo, nostro Signore.
Prima Lettura
Dn 7, 2-14
Dal libro del profeta Daniele.
Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mare Grande e quattro grandi bestie, differenti l'una dall'altra, salivano dal mare. La prima era simile a un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono strappate le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d'uomo. Poi ecco una seconda bestia, simile a un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: "Su, divora molta carne". Dopo di questa, mentre stavo guardando, eccone un'altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d'uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il potere. Dopo di questa, stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d'una forza straordinaria, con grandi denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna. Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che proferiva parole arroganti. Io continuavo a guardare, quand'ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Continuai a guardare a causa delle parole arroganti che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare nel fuoco. Alle altre bestie fu tolto il potere e la durata della loro vita fu fissata fino a un termine stabilito. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d'uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.
Salmo
Da Dn 3, 75-81
A lui la lode e la gloria nei secoli.
Benedite, monti e colline, il Signore.
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore.
Benedite, sorgenti, il Signore.
Benedite, mari e fiumi, il Signore.
Benedite, mostri marini e quanto si muove nell'acqua, il Signore.
Benedite, uccelli tutti dell'aria, il Signore.
Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.
Vangelo
Lc 21, 29-33
Dal vangelo secondo Luca.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: "Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l'estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno".
Sulle Offerte
Accetta, o Padre, questo sacrificio di riconciliazione, e per i meriti del Cristo tuo Figlio concedi a tutti i popoli il dono dell'unità e della pace. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Comunione
Re in eterno siede il Signore: benedirà il suo popolo nella pace.
Dopo la Comunione
O Dio, nostro Padre, che ci hai nutriti con il pane della vita immortale, fa' che obbediamo con gioia a Cristo, Re dell'universo, per vivere senza fine con lui nel suo regno glorioso. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
UFFICIO DELLE LETTURE
Introduzione
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Inno
Creati per la gloria del tuo nome,
redenti dal tuo sangue sulla croce,
segnati dal sigillo del tuo Spirito,
noi t'invochiamo: salvaci, o Signore!
Tu spezza le catene della colpa,
proteggi i miti, libera gli oppressi
e conduci nel cielo ai quieti pascoli
il popolo che crede nel tuo amore.
Sia lode e onore a te, pastore buono,
luce radiosa dell'eterna luce,
che vivi con il Padre e il Santo Spirito
nei secoli dei secoli glorioso. Amen.
1a Antifona
Non punirmi, Signore, nel tuo sdegno, abbi pietà di me.
1° Salmo
SALMO 37, 2-5
Implorazione del peccatore in estremo pericolo
Signore, non castigarmi nel tuo sdegno,
non punirmi nella tua ira.
Le tue frecce mi hanno trafitto,
su di me è scesa la tua mano.
Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano,
nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati.
Le mie iniquità hanno superato il mio capo,
come carico pesante mi hanno oppresso.
1a Antifona
Non punirmi, Signore, nel tuo sdegno, abbi pietà di me.
2a Antifona
Ogni mio desiderio è di fronte a te, o Signore.
2° Salmo
SALMO 37, 6-13
Implorazione del peccatore in estremo pericolo
Putride e fetide sono le mie piaghe
a causa della mia stoltezza.
Sono curvo e accasciato,
triste mi aggiro tutto il giorno.
I miei fianchi sono torturati,
in me non c'è nulla di sano.
Afflitto e sfinito all'estremo,
ruggisco per il fremito del mio cuore.
Signore, davanti a te ogni mio desiderio
e il mio gemito a te non è nascosto.
Palpita il mio cuore,
la forza mi abbandona,
si spegne la luce dei miei occhi.
Amici e compagni
si scostano dalle mie piaghe,
i miei vicini stanno a distanza.
Tende lacci chi attenta alla mia vita,
trama insidie chi cerca la mia rovina
e tutto il giorno medita inganni.
2a Antifona
Ogni mio desiderio è di fronte a te, o Signore.
3a Antifona
A te confesso la mia colpa; non abbandonarmi, Dio, mia salvezza.
3° Salmo
SALMO 37, 14-23
Implorazione del peccatore in estremo pericolo
Io, come un sordo, non ascolto
e come un muto non apro la bocca;
sono come un uomo
che non sente e non risponde.
In te spero, Signore;
tu mi risponderai, Signore Dio mio.
Ho detto: "Di me non godano,
contro di me non si vantino
quando il mio piede vacilla".
Poiché io sto per cadere
e ho sempre dinanzi la mia pena.
Ecco, confesso la mia colpa,
sono in ansia per il mio peccato.
I miei nemici sono vivi e forti,
troppi mi odiano senza motivo,
mi pagano il bene col male,
mi accusano perché cerco il bene.
Non abbandonarmi, Signore,
Dio mio, da me non stare lontano;
accorri in mio aiuto,
Signore, mia salvezza.
3a Antifona
A te confesso la mia colpa; non abbandonarmi, Dio, mia salvezza.
Prima Lettura
V. I miei occhi si consumano nell'attesa,
R. per la promessa del mio salvatore.
Dalla seconda lettera di san Pietro, apostolo 3, 1-18
Il Signore è fedele: attendiamo la sua venuta
Questa, o carissimi, è già la seconda lettera che vi scrivo, e in tutte e due cerco di ridestare con ammonimenti la vostra sana intelligenza, perché teniate a mente le parole già dette dai santi profeti, e il precetto del Signore e salvatore, trasmessovi dagli apostoli. Questo anzitutto dovete sapere, che verranno negli ultimi giorni schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo le proprie passioni e diranno: "Dov'è la promessa della sua venuta? Dal giorno in cui i nostri padri chiusero gli occhi tutto rimane come al principio della creazione". Ma costoro dimenticano volontariamente che i cieli esistevano già da lungo tempo e che la terra, uscita dall'acqua e in mezzo all'acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio; e che per queste stesse cause il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì. Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi. Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. Il Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà distrutta. Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà, attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno! E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia. Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace. La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina. Voi dunque, carissimi, essendo stati preavvisati, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall'errore degli empi; ma crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell'eternità. Amen!
Responsorio Prima Lettura
Cfr. Is 65, 17. 18; Ap 21, 5
R. Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare.
Ecco, io faccio nuove tutte le cose.
V. E farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo una festa.
R. Ecco, io faccio nuove tutte le cose.
Seconda Lettura
Dal trattato "Sulla morte" di san Cipriano, vescovo e martire (Cap. 18. 24. 26; CSEL 3, 308. 312-314)
Cacciata la paura della morte, pensiamo all'immortalità
Non dobbiamo fare la nostra volontà, ma quella di Dio. E' una grazia che il Signore ci ha insegnato a chiedere ogni giorno nella preghiera. Ma è una contraddizione pregare che si faccia la volontà di Dio, e poi, quando egli ci chiama e ci invita ad uscire da questo mondo, mostrarsi riluttanti ad obbedire al comando della sua volontà! Ci impuntiamo e ci tiriamo indietro come servitori caparbi. Siamo presi da paura e dolore al pensiero di dover comparire davanti al volto di Dio. E alla fine usciamo da questa vita non di buon grado, ma perché costretti e per forza. Pretendiamo poi onori e premi da Dio dopo che lo incontriamo tanto di malavoglia! Ma allora, domando io, perché preghiamo e chiediamo che venga il regno dei cieli, se continua a piacerci la prigionia della terra? Perché con frequenti suppliche domandiamo ed imploriamo insistentemente che si affretti a venire il tempo del regno, se poi coviamo nell'animo maggiori desideri e brame di servire quaggiù il diavolo anziché di regnare con Cristo? Dal momento che il mondo odia il cristiano, perché ami chi ti odia e non segui piuttosto Cristo, che ti ha redento e ti ama? Giovanni in una sua lettera grida per esortarci a non amare il mondo, andando dietro ai desideri della carne. "Non amate né il mondo", ci dice, "né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!" (1 Gv 2, 15-17). Piuttosto, fratelli carissimi, con mente serena, fede incrollabile e animo grande, siamo pronti a fare la volontà di Dio. Cacciamo la paura della morte, pensiamo all'immortalità che essa inaugura. Mostriamo con i fatti ciò che crediamo di essere. Dobbiamo considerare e pensare spesso che noi abbiamo rinunziato al mondo e nel frattempo dimoriamo quaggiù solo come ospiti e pellegrini. Accettiamo con gioia il giorno che assegna ciascuno di noi alla nostra vera dimora, il giorno che, dopo averci liberati da questi lacci del secolo, ci restituisce liberi al paradiso e al regno eterno. Chi, trovandosi lontano dalla patria, non si affretterebbe a ritornarvi? La nostra patria non è che il paradiso. Là ci attende un gran numero di nostri cari, ci desiderano i nostri genitori, i fratelli, i figli in festosa e gioconda compagnia, sicuri ormai della propria felicità, ma ancora trepidanti per la nostra salvezza. Vederli, abbracciarli tutti: che gioia comune per loro e per noi! Che delizia in quel regno celeste non temere mai più la morte; e che felicità vivere in eterno! Ivi è il glorioso coro degli apostoli, la schiera esultante dei profeti; ivi l'esercito innumerevole dei martiri, coronati di gloria per avere vinto nelle lotte e resistito nei tormenti; le vergini trionfanti, che vinsero la concupiscenza della carne e del corpo con la virtù della continenza; ivi sono ricompensati i misericordiosi, che esercitarono la beneficenza, nutrendo e aiutando in varie maniere i poveri, e così osservarono i precetti del Signore e, con le ricchezze terrene, si procurarono i tesori celesti. Affrettiamoci con tutto l'entusiasmo a raggiungere la compagnia di questi beati. Dio veda questo nostro pensiero; questo proposito della nostra mente, della nostra fede, lo scorga Cristo, il quale assegnerà, nel suo amore, premi maggiori coloro che avranno avuto di lui un desiderio più ardente.
Responsorio Seconda Lettura
Cfr. Fil 3, 20. 21; Col 3, 4
R. La nostra patria è nei cieli; di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo.
Egli trasformerà il nostro misero corpo, per conformarlo al suo corpo glorioso.
V. Quando si manifesterà Cristo, nostra vita, allora anche noi saremo manifestati con lui nella gloria.
R. Egli trasformerà il nostro misero corpo, per conformarlo al suo corpo glorioso.
Preghiamo
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli perché, collaborando con impegno alla tua opera di salvezza, ottengano in misura sempre più abbondante i doni della tua misericordia. Per Cristo, nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
LODI
Introduzione
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Inno
O Gesù salvatore,
luce vera del mondo,
accogli le primizie
della nostra preghiera.
Risveglia in noi la fede,
la speranza, l'amore;
dona pace e concordia
e letizia perfetta.
Lenisci con le lacrime
la durezza dei cuori,
accendi il desiderio
della patria beata.
A te sia gloria, o Cristo,
speranza delle genti,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
1a Antifona
Un cuore affranto e umiliato non disprezzarlo, Signore.
1° Salmo
SALMO 50
Pietà di me, o Signore
Pietà di me, o Dio,
secondo la tua misericordia;
nel tuo grande amore
cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma tu vuoi la sincerità del cuore
e nell'intimo m'insegni la sapienza.
Purificami con issopo e sarò mondato;
lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,
sostieni in me un animo generoso.
Insegnerò agli erranti le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode;
poiché non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito
è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato,
tu, o Dio, non disprezzi.
Nel tuo amore fa grazia a Sion,
rialza le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici prescritti,
l'olocausto e l'intera oblazione,
allora immoleranno vittime
sopra il tuo altare.
1a Antifona
Un cuore affranto e umiliato non disprezzarlo, Signore.
2a Antifona
Nel tuo sdegno, Signore, ricordati della tua misericordia.
Cantico
CANTICO Ab 3, 2-4. 13a. 15-19
Dio appare per il giudizio
Signore, ho ascoltato il tuo annunzio,
Signore, ho avuto timore della tua opera.
Nel corso degli anni manifestala,
falla conoscere nel corso degli anni.
Nello sdegno ricordati di avere clemenza.
Dio viene da Teman,
il Santo dal monte Paràn.
La sua maestà ricopre i cieli,
delle sue lodi è piena la terra.
Il suo splendore è come la luce,
bagliori di folgore escono dalle sue mani:
là si cela la sua potenza.
Sei uscito per salvare il tuo popolo,
per salvare il tuo consacrato.
Hai affogato nel mare i cavalli dell'empio,
nella melma di grandi acque.
Ho udito e fremette il mio cuore,
a tal voce tremò il mio labbro,
la carie entra nelle mie ossa
e sotto di me tremano i miei passi.
Sospiro al giorno dell'angoscia
che verrà contro il popolo che ci opprime.
Il fico infatti non germoglierà,
nessun prodotto daranno le viti,
cesserà il raccolto dell'olivo,
i campi non daranno più cibo,
i greggi spariranno dagli ovili
e le stalle rimarranno senza buoi.
Ma io gioirò nel Signore,
esulterò in Dio mio salvatore.
Il Signore Dio è la mia forza,
egli rende i miei piedi
come quelli delle cerve
e sulle alture mi fa camminare.
2a Antifona
Nel tuo sdegno, Signore, ricordati della tua misericordia.
3a Antifona
Glorifica il Signore, Gerusalemme, loda, Sion, il tuo Dio.
Salmo di Lode
SALMO 147
La Gerusalemme riedificata
Glorifica il Signore, Gerusalemme,
loda, Sion, il tuo Dio.
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli ha messo pace nei tuoi confini
e ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola,
il suo messaggio corre veloce.
Fa scendere la neve come lana,
come polvere sparge la brina.
Getta come briciole la grandine,
di fronte al suo gelo chi resiste?
Manda una sua parola ed ecco si scioglie,
fa soffiare il vento e scorrono le acque.
Annunzia a Giacobbe la sua parola,
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.
Così non ha fatto
con nessun altro popolo,
non ha manifestato ad altri
i suoi precetti.
3a Antifona
Glorifica il Signore, Gerusalemme, loda, Sion, il tuo Dio.
Lettura Breve
Ef 2, 13-16
Ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia.
Responsorio Breve
R. Invocherò l'Altissimo: da lui ogni mio bene.
Invocherò l'Altissimo: da lui ogni mio bene.
V. Dal cielo manderà la sua salvezza:
da lui ogni mio bene.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Invocherò l'Altissimo: da lui ogni mio bene.
Antifona al Benedictus
Nella sua misericordia il nostro Dio ci ha visitati dall'alto come sole che sorge.
Cantico di Zaccaria (Lc 1, 68-79)
Il Messia e il suo Precursore
Benedetto il Signore Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore
a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra della morte
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen
Antifona al Benedictus
Nella sua misericordia il nostro Dio ci ha visitati dall'alto come sole che sorge.
Invocazioni
Cristo, Agnello senza macchia, si è offerto al Padre per purificare le nostre coscienze dalle opere del male. A lui diciamo umilmente:
Nella tua volontà è la nostra pace, o Signore.
Dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo nuovo giorno,
-- fa' che segni l'inizio di una vita nuova.
Hai creato il mondo e lo conservi con la tua provvidenza,
-- donaci uno sguardo di fede, perché vediamo la tua presenza in ogni creatura.
Nel tuo sangue, versato per noi, hai costituito la nuova ed eterna alleanza,
-- fa' che, osservando la legge dell'amore, restiamo fedeli al nuovo patto.
Sulla croce hai fatto sgorgare dal costato sangue ed acqua,
-- in questo fiume di grazia lava le nostre colpe e allieta la città di Dio.
Padre nostro.
Preghiamo
Accogli, Dio onnipotente, la nostra lode del mattino, e fa' che ci uniamo un giorno al coro dei tuoi santi per cantare in eterno la tua gloria. Per Cristo, nostro Signore.
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.
ORA MEDIA NONA
Introduzione
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Inno
Signore, forza degli esseri,
Dio immutabile, eterno,
tu segni i ritmi del mondo:
i giorni, i secoli, il tempo.
Irradia di luce la sera,
fa' sorgere oltre la morte,
nello splendore dei cieli,
il giorno senza tramonto.
Sia lode al Padre altissimo,
al Figlio e al Santo Spirito,
com'era nel principio,
ora e nei secoli eterni. Amen.
1a Antifona
Mi conforti il tuo amore, o Dio, secondo la tua promessa.
1° Salmo
SALMO 118, 73-80
Le tue mani mi hanno fatto e plasmato;
fammi capire e imparerò i tuoi comandi.
I tuoi fedeli al vedermi avranno gioia,
perché ho sperato nella tua parola.
Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi
e con ragione mi hai umiliato.
Mi consoli la tua grazia,
secondo la tua promessa al tuo servo.
Venga su di me la tua misericordia e avrò vita,
poiché la tua legge è la mia gioia.
Siano confusi i superbi che a torto mi opprimono;
io mediterò la tua legge.
Si volgano a me i tuoi fedeli
e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti.
Sia integro il mio cuore nei tuoi precetti,
perché non resti confuso.
1a Antifona
Mi conforti il tuo amore, o Dio, secondo la tua promessa.
2a Antifona
Liberami dai miei nemici, o Dio, quando insorgono contro di me!
2° Salmo
SALMO 58, 2-5. 10-11. 17-18
Domanda di protezione dagli aggressori
Liberami dai nemici, mio Dio,
proteggimi dagli aggressori.
Liberami da chi fa il male,
salvami da chi sparge sangue.
Ecco, insidiano la mia vita,
contro di me si avventano i potenti.
Signore, non c'è colpa in me, non c'è peccato;
senza mia colpa accorrono e si appostano.
Svègliati, vienimi incontro e guarda.
A te, mia forza, io mi rivolgo:
sei tu, o Dio, la mia difesa.
La grazia del mio Dio mi viene in aiuto,
Dio mi farà sfidare i miei nemici.
Ma io canterò la tua potenza,
al mattino esalterò la tua grazia
perché sei stato mia difesa,
mio rifugio nel giorno del pericolo.
O mia forza, a te voglio cantare,
poiché tu sei, o Dio, la mia difesa,
tu, o mio Dio, sei la mia misericordia.
2a Antifona
Liberami dai miei nemici, o Dio, quando insorgono contro di me!
3a Antifona
Beato l'uomo che è provato da Dio: il Signore ferisce e risana.
3° Salmo
SALMO 59
Preghiera dopo la sventura
Dio, tu ci hai respinti, ci hai dispersi;
ti sei sdegnato: ritorna a noi.
Hai scosso la terra, l'hai squarciata,
risana le sue fratture, perché sta crollando.
Hai inflitto al tuo popolo dure prove,
ci hai fatto bere vino da vertigini.
Hai dato un segnale ai tuoi fedeli
perché fuggissero lontano dagli archi.
Perché i tuoi amici siano liberati,
salvaci con la destra e a noi rispondi.
Dio ha parlato nel suo tempio:
"Esulto e divido Sichem,
misuro la valle di Succot.
Mio è Gàlaad, mio è Manasse,
Efraim è la difesa del mio capo,
Giuda lo scettro del mio comando.
Moab è il bacino per lavarmi,
sull'Idumea getterò i miei sandali,
sulla Filistea canterò vittoria".
Chi mi condurrà alla città fortificata,
chi potrà guidarmi fino all'Idumea?
Non forse tu, o Dio, che ci hai respinti,
e più non esci, o Dio, con le nostre schiere?
Nell'oppressione vieni in nostro aiuto
perché vana è la salvezza dell'uomo.
Con Dio noi faremo prodigi:
egli calpesterà i nostri nemici.
3a Antifona
Beato l'uomo che è provato da Dio: il Signore ferisce e risana.
Lettura Breve
Sap 1, 13-15
Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per l'esistenza; le creature del mondo sono sane, in esse non c'è veleno di morte, né gli inferi regnano sulla terra, perché la giustizia è immortale.
V. Mi hai liberato, Signore, dalla morte:
R. Camminerò alla tua presenza nella terra dei vivi.
Preghiamo
Signore Gesù Cristo, che al ladrone pentito facesti la grazia di passare dalla croce alla gloria del tuo regno, ricevi l'umile confessione delle nostre colpe e nell'ora della morte apri anche a noi la porta del tuo paradiso. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
VESPRI
Introduzione
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Inno
O Gesù redentore,
immagine del Padre,
luce d'eterna luce,
accogli il nostro canto.
Per radunare i popoli
nel patto dell'amore,
distendi le tue braccia
sul legno della croce.
Dal tuo fianco squarciato
effondi sull'altare
i misteri pasquali
della nostra salvezza.
A te sia lode, o Cristo,
speranza delle genti,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
1a Antifona
Signore, libera l'anima mia dalla morte, il mio piede della caduta.
1° Salmo
SALMO 114
Rendimento di grazie
Amo il Signore perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l'orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi.
Mi opprimevano tristezza e angoscia
e ho invocato il nome del Signore:
"Ti prego, Signore, salvami".
Buono e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge gli umili:
ero misero ed egli mi ha salvato.
Ritorna, anima mia, alla tua pace,
poiché il Signore ti ha beneficato;
egli mi ha sottratto dalla morte,
ha liberato i miei occhi dalle lacrime,
ha preservato i miei piedi dalla caduta.
Camminerò alla presenza del Signore
sulla terra dei viventi.
1a Antifona
Signore, libera l'anima mia dalla morte, il mio piede della caduta.
2a Antifona
Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.
2° Salmo
SALMO 120
Il custode di Israele
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenta, non prende sonno,
il custode d'Israele.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre,
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
Il Signore ti proteggerà da ogni male,
egli proteggerà la tua vita.
Il Signore veglierà su di te,
quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
2a Antifona
Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.
3a Antifona
Giuste e vere sono le tue vie, o re delle genti.
Cantico
CANTICO Ap 15, 3-4
Inno di adorazione e di lode
Grandi e mirabili sono le tue opere,
o Signore Dio onnipotente;
giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti!
Chi non temerà il tuo nome,
chi non ti glorificherà, o Signore?
Tu solo sei santo!
Tutte le genti verranno a te, Signore,
davanti a te si prostreranno,
perché i tuoi giusti giudizi si sono manifestati.
3a Antifona
Giuste e vere sono le tue vie, o re delle genti.
Lettura breve
1 Cor 2, 7-10a
Parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Sta scritto infatti: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito.
Responsorio
R. Cristo è morto per i nostri peccati per ricondurci al Padre.
Cristo è morto per i nostri peccati per ricondurci al Padre.
V. Messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito
per ricondurci al Padre.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Cristo è morto per i nostri peccati per ricondurci al Padre.
Antifona al Magnificat
Ricordati, Signore, della tua misericordia, come hai promesso ai nostri padri.
Cantico della Beata Vergine (Lc 1, 46-55)
Esultanza dell'anima nel Signore
L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
Antifona al Magnificat
Ricordati, Signore, della tua misericordia, come hai promesso ai nostri padri.
Intercessioni
Benediciamo Cristo, pastore buono e misericordioso, che ha asciugato le lacrime dei poveri e dei sofferenti. Raccolti nella comune preghiera, invochiamolo:
Pietà del tuo popolo, Signore.
Cristo, Signore, che consoli gli umili,
-- poni dinanzi ai tuoi occhi le lacrime dei poveri.
Raccogli, Signore, il gemito dei morenti,
-- il tuo santo angelo li visiti e li conforti.
I profughi e gli esiliati possano sperimentare la tua provvidenza,
-- fa' che ritornino felicemente alla loro patria e siano un giorno cittadini della Gerusalemme celeste.
Vinci con il tuo amore coloro che vivono nel peccato,
-- fa' che si riconcilino con te e con la tua Chiesa.
Accogli nella tua pace i nostri defunti,
-- perché godano pienamente i frutti della redenzione.
Padre nostro.
Preghiamo
O Dio, che hai rivelato il mistero della tua sapienza nella follia della croce, donaci di riconoscere nella passione la gloria del tuo Figlio, perché la sua croce sia sempre per noi fonte di speranza e di pace. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
R. Amen.