Povertà e giustizia nel cristianesimo

da Noi delle strade di Madeleine Delbrêl


Il Vangelo è l’annuncio fatto agli uomini della possibilità di essere, nel Cristo, giustificati. Non è l’annuncio della fondazione della giustizia umana. Il Cristo è venuto a “rendere giusto”, non è venuto a “rendere giustizia”. “I poveri sono evangelizzati”. E’ loro annunciata la Buona Novella. Non è stato detto: “La povertà sarà soppressa”. Ma la contrario: “Vi saranno sempre dei poveri fra di voi” e “Beati i poveri”. A motivo di questa beatitudine, il cristiano tende alla povertà: perché tenderebbe, per amore, a toglierla agli altri, o a fare della soppressione di questa povertà la condizione della salvezza? Evangelizzare i poveri non è arricchirli o pensare che l’evangelizzazione sia condizionata da un preliminare arricchimento. Questo è il contrario di tutta la storia del Cristo, nel mondo. Mai il Vangelo è stato respinto a causa della povertà o della miseria, a partire dagli schiavi di Roma, dagli scaricatori di Corinto, fino ai campi di concentramento in Germania.

E’ la ricchezza di coloro che debbono diffondere il Vangelo ad ostacolare la sua diffusione, sono i cristiani “ricchi”, in qualsiasi modo ciò avvenga. Bisogna, per annunciare il Vangelo, impoverire se stessi. Non è un mondo povero che fa da ostacolo all’espansione del Vangelo, ma i settori ricchi della Chiesa. Predicate il Vangelo: la Buona Novella del Regno di Dio e non quella di un mondo migliore. Non dobbiamo dimenticare il “senso unico” della salvezza, la quale non può venire che da Dio mediante il Cristo. Non si deve mescolare il Vangelo della salvezza con le ricette di felicità che il mondo propina. Non si deve riconoscere al mondo la paternità di certe idee forza, che sono in realtà particelle di Vangelo separate dal loro contesto e prese in carico da determinati settori umani. Non si deve saldare il messaggio del Cristo ad altri messaggi, farne un elemento della salvezza dell’uomo mediante l’uomo, mettere il Vangelo a servizio di cause che non sono puramente e semplicemente quelle della salvezza. Il Vangelo ci grida da un capo all’altro che solo Dio è, che l’uomo non produce da sé né vita, né verità, né amore. Il Regno dei cieli è l’amore personale di Dio, nel Cristo, per ciascuno di noi e di ciascuno di noi per ciascuno degli altri. E’ attraverso l’amore di ciascuno che noi possiamo amare l’umanità. E’ ciascuno che deve ricevere il Vangelo. La salvezza non è un’astrazione collettiva.


 

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