La storia curiosa della bandiera europea, di Francesco Occhetta

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 12 /05 /2013 - 14:05 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo dal sito di Francesco Occhetta un suo articolo pubblicato il 26/4/2013. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.

Il Centro culturale Gli scritti (12/5/2013)

È curioso! Il senso e la storia della bandiera europea lascia meravigliati. Quando è stata approvata la Costituzioneeuropea durante il vertice di Bruxelles del 18 giugno 2004 dai 25 Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea, una delle critiche più importanti che venivano fatte era quella legata alla mancanza del richiamo alle radici cristiane. La memoria storica europea hanno vissuta un’amnesia. Per i rappresentanti europei sembrava e sembra che l’Europa e la sua storia non siano state fecondate dalla millenaria cultura cristiana al punto da non menzionarla nemmeno come dato storico.

In realtà però c’è un altro grande segno che conosciamo meglio della Costituzione che ci ricorda come l’Europa continui ad essere nutrita dalla presenza del Cristianesimo. Come per ironia della sorte, sulla copertina della Costituzione europea viene quasi sempre raffigurata la bandiera dell’Unione. Anzi la stessa Costituzione precisa che la bandiera europea è azzurra con dodici stelle disposte a cerchio.

Qui c’è il colpo di scena. Pochi sanno che questi colori, i simboli, le stelle la disposizione in tondo della bandiera ecc. sono un omaggio alla Vergine Maria. Per dirla più esplicitamente: la bandiera europea è un simbolo mariano.

A dichiararlo è stato Arséne Heitz il grafico che partecipò e vinse il bando del Consiglio d’Europa nel 1950. Egli è rimasto poco noto ma il suo disegno parla di Maria e si riferisce al noto passo dell’Apocalisse in cui si parla delle dodici stelle: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”.

Per disegnare il bozzetto il giovane designer si ispirò alla medaglietta miracolosa che portava al collo: riproduce le stelle in circolo, sceglie lo sfondo di azzurro mariano, colora le stelle di bianco per ricordare l’Immacolata concezione. Il bozzetto vince il concorso presieduto da un belga di religione ebraica, responsabile dell’ufficio stampa del Consiglio, Paul M. G. Lévy.

Rimangono due “apparenti” dettagli: il numero delle stelle e la data di approvazione. Anche questi danno da pensare!

Gli Stati europei all’epoca erano solo sei, ma Arsène Heitz, senza rivelare la fonte che lo ispirò, spiegò che il dodici è “un simbolo di pienezza”. Anzi chiese esplicitamente nel progetto che la bandiera non la si dovesse ritoccare se i membri avessero superato quel numero. Come difatti avvenne.

Senza accorgersene i Capi di Stato la approvarono in un giorno non come gli altri: era l’8 dicembre 1955, il giorno dell’Immacolata Concezione. Così l’Europa continua ad essere silenziosamente nutrita dalle radici non solamente dalla cultura cristiana ma anche dalla presenza di Maria.