Le domande grandi dei catechisti al primo Convegno nazionale de Le domande grandi dei bambini: per una formazione catechisti che non sia astratta, ma illumini i problemi ed i temi concreti della catechesi. Si replica il 6 giugno 2020 con il secondo Convegno nazionale, di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 23 /06 /2019 - 23:56 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito un articolo di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Catechesi.
Per i file audio delle diverse sessioni del Convegno, cfr.

 

Il Centro culturale Gli scritti (23/6/2019)

“Nessuno oggi, con rarissime eccezioni, ci aiuta a parlare ai bambini della creazione o della scienza. E noi non sappiamo parlarne”. “In tanti convegni e incontri di formazione ci presentano alcuni libri biblici o tante teorie su come dovrebbe essere condotto un gruppo o rinnovata la parrocchia, ma quasi nessuno ci aiuta oggi a capire qual è il cuore della fede e come presentarlo a genitori e figli”. “Non parliamo mai della confessione e di come preparare i bambini ad essa, in maniera che la apprezzino in maniera non infantile. Facciamo da noi, perché in nessun convegno se ne parla”. “L’eucarestia domenicale è il grande problema, ma nessuno ci aiuta ad affrontarlo”. “Cosa dire ai genitori, al di là di accoglierli con benevolenza e attenzione fin dall’inizio, facendoli sentire a casa loro?”. “Le immagini che proponete sono molto belle, nessuno ci ha mai parlato dell’importanza delle immagini in catechesi, tranne voi! Né di come già un’immagine dica se una cosa è grande o è infantile” [le immagini de Le domande grandi dei bambini sono scaricabili gratuitamente ai link - Immagini del primo volume - Immagini del secondo volume - Immagini del terzo volume] “Grazie dei video che ci proponete per la formazione e di quelli che avete scelto per i genitori o per le diverse questioni. Nessuno ci propone del materiale gratuito, ma solo a pagamento, e soprattutto nessuno, in tanti corsi di formazione, ci propone del materiale video” [i video sono sul canale YouTube Catechisti Roma Gli scritti, e così le playlist per argomento].

Nel dialogo personale con i più di 200 catechisti giunti a Roma (da Torino, Napoli, Treviso, Ravenna, Reggio Emilia, Monza, Frosinone, Lamezia Terme, Latina, Orte, Sulmona, Arezzo, Modena, Brescia, Civitavecchia, Nola, Genova, Firenze, Civita Castellana, Gallicano nel Lazio e ovviamente Roma) per il primo Convegno nazionale de Le domande grandi dei bambini sono queste le questioni che più rimbalzano. I catechisti e i preti presenti avvertono che la formazione evita molte delle questioni principali, senza offrire percorsi concreti per sciogliere i nodi decisivi.

Molti fanno notare come, dinanzi alla scuola, la catechesi è assolutamente impreparata e non viene fornita ai catechisti alcuna indicazione su come relazionarsi con le cose che i bambini apprendono sull’uomo primitivo, la scienza, la storia delle religioni, la storia della chiesa. La catechesi è una retta parallela rispetto alla vita ordinaria dei bambini: semplicemente si prescinde da quello che i bambini studiano e dai drammi esistenziali che debbono affrontare in famiglia.

È come se la formazione dei catechisti fosse impostata a partire da idee astratte, senza avere alcuna attenzione alle famiglie di oggi, con i loro ritmi e la loro incoerenza, non solo nella fede, ma anche per l’assoluta mancanza di un impianto educativo in molte delle famiglie.

Per tutti il primo Convegno nazionale de Le domande grandi dei bambini è stata una boccata d’aria, per misurarsi finalmente con le questioni essenziali. Per parlare della famiglia così com’è e non di come dovrebbe essere. Per provare a “dire” la fede esattamente in questo contesto e non in un contesto ideale. Per allontanarsi finalmente da ogni impostazione moralistica della catechesi, preoccupata innanzitutto della presenza/assenza dei genitori con l’ossessione di doverli criticare continuamente. Per decidere invece di amarli, trovando un linguaggio adatto per condividere con loro la novità della fede che essi non percepiscono più, nel contesto culturale in cui tutti viviamo e che tende a demolire la stessa dignità del credere.

Una catechesi popolare, secondo le indicazioni dell’Evangelii Gaudium di papa Francesco, interessa tutti, una catechesi che non sia ossessionata da chi non rispetta le regole e da chi è più assente, una catechesi che non discuta troppo di chi viene a messa e di chi non ci viene, bensì una catechesi che sia veramente un nuovo annuncio carico di passione e calore, centrato sull’essenziale.

Una catechesi che intende abbattere le barriere che impediscono ai lontani di avvicinarsi, perché si costruiscono itinerari troppo complicati e troppo esigenti. No! Invece una catechesi che venga incontro a tutti, accogliendo le famiglie così come esse sono, ma che non abbassi l’asticella dei contenuti e delle esperienze che proposti a tutti, in un clima di grande libertà e fraternità. Dove ciò che attira non sia l’impostazione teorica o le regole, ma la qualità di ogni riunione, della liturgia domenicale, della fraternità vissuta in parrocchia, della luce che si getta sulle questioni vere e grandi della vita e sui drammi odierni delle famiglie.

L’anno prossimo si replica: il secondo Convegno nazionale de Le domande grandi dei bambini si terrà a Roma il sabato 6 giugno 2020. Quest’anno sono stati affrontati alcuni capitoli dell’itinerario, mostrando quali linguaggi usare e quali rifiutare, quali esperienze proporre e quali attività eliminare, quali attenzioni metodologiche avere: l’anno prossimo si proseguirà con lo stesso metodo, ma con altri capitoli, in una fedeltà assoluta ai problemi concreti che i catechisti hanno nell’affrontare le grandi questioni della catechesi.

Nel corso del primo Convegno nazionale de Le domande grandi dei bambini i catechisti potevano ad ogni sessione proporre domande per iscritto, mentre in assemblea è stato possibile rispondere solo ad alcune di esse.

Ecco tutte le domande raccolte che permettono di avere un’idea delle esigenze espresse dei catechisti. Le domande scritte non sono state adulterate o corrette, ma trascritte così come erano e nell’ordine con cui sono state poste nel cesto che le raccoglieva:

- Convincete voi il mio parroco a far comprare i libri? Forse per lui costano troppo

- Il difficile non è spiegare ai bambini (e ai genitori) perché è importante la messa, ma rendere la messa un po' più appetibile. I bambini vengono solo se “fanno qualcosa”. Va bene lo stesso? E come spiegare perché dura di più se è importante solo l’Eucarestia?

- La messa oggi è molto addomesticata per “piacere” ai bambini. Quanto i catechisti possono far piacere invece l’essenziale della liturgia?

- Come posso parlare di alcuni scienziati che usano le conoscenze per “sostituirsi a Dio” (Clonazione, tecniche sulla fertilità, maternità surrogata)?

- Se una catechista dovesse dire che da piccola ha rubato o detto bugie, come potrebbero prenderla i genitori? O le altre catechiste?

- La regolarità nel confessarsi dipende spesso dai genitori che non portano i figli in chiesa o dai confessionali vuoti?

- Una bambina non riesce a confessarsi da mesi, le ho chiesto perché, ha detto che non ne era pentita. Il problema è che non si accosta all’eucarestia.

- Una bambina dopo la prima confessione piangeva per la mamma perché se ne era andata con un altro uomo… “Allora mia mamma”… e piangeva. Come comportarsi?

- È vero che in caso di attrizione perfetta, potrei fare la comunione senza essermi confessato e non farei una comunione sacrilega. Viceversa pur avendo fatto una confessione dettagliata ma non fossi pentito, e facessi la comunione, questa sarebbe una comunione sacrilega?

- Video del canto esiste già? Molto efficace!! O almeno l’elenco delle immagini da usare nel canto. [il riferimento è al canto Di Dio figli amati]

- L’anno liturgico e il cammino di catechesi: come concordare testi e argomenti? Quali suggerimenti metodologici?

- I testi in mano ai bambini: perché? Come?

- Ma Gesù e Dio sono la stessa cosa?

- Dite spesso: “cose che sapete già” riferendovi ai catechisti. Ma dove? Chi le racconta queste cose a noi?

- Come coinvolgere i genitori che portano i bambini a catechismo e loro restano fuori?

- Si può avere una sequenza delle immagini della canzone “Di Dio figli amati”?

- Presenza o assenza dei genitori durante la catechesi? Domande poste da alcuni bambini; Dio chi lo ha creato? Prima di nascere dov’ero?

- Quale l’età dei bambini coi quali usare questo libro?

- Come suscitare domande a bambini che non sentono il bisogno di interrogarsi su Gesù, perché vivono senza e con le ragazze che sono sempre al cellulare?

- Come spiegare ai bambini la Trinità?

- Alcuni bambini sostengono che gli animali hanno l’anima perché la maestra lo ha detto.

- Purtroppo si sta andando nella direzione che con la scienza vogliamo predire tutto, anche quanti bambini avere e chi sposare per assurdo. Che ne pensate?

- Cosa ne pensa: è possibile che una mamma catechista faccia catechismo anche ai suoi figli nella parrocchia e nello stesso gruppo che segue?

- Perché i parroci o le parrocchie in generale, non comunicano che esistono incontri dell’ufficio catechistico? O anche incontri tipo questo? All’incontro sul Padre Nostro con Don Cavallini, moltissimi partecipanti ne erano venuti a conoscenza senza diffusione dal parroco-parrocchie.

- Il quale ambiente proporre questo tipo di catechesi? Un ambiente senza tavoli e sedie?

- Spesso si sovrappongono i ruoli maestra – catechista. Come presentare la figura del catechista ai bambini?

- È favorevole a lasciare uno spazio di gioco libero nell’orario di catechismo?

- Interessante il Gesù mostrato di spalle. Che volto daresti? Si potrebbe fare questa provocazione.

- Oggi catechesi è socializzazione e attività. Questi libri aiutano ad entrare nel cuore della fede. Come accelerare nelle parrocchie il rinnovamento di catechesi?

- Perché questi libri non sono adottati dalla CEI?

- Problema del coinvolgimento dei genitori, per sintonizzarli su quanto si va dicendo ai figli, soprattutto quando questi genitori sono apatici nei confronti della religione e soprattutto della fede.

- I bambini hanno un enorme senso di Dio in loro. Spesso intervengono con tante domande anche durante la catechesi. Come non mortificarli, (non possiamo interrompere sempre, ma non possiamo alle loro domande). Cerchiamo un momento apposito per rispondere? Alla fine?

- Personalmente seguo il metodo da voi proposto da 2 anni, tramite Youtube e i testi proiettandoli. In effetti i bambini rimangono colpiti come il sottoscritto. Come riuscire ad intercettare anche i genitori, per incuriosirli e o attrarli verso Gesù? Verso il cammino che fanno i loro figli?

- Come in concreto coinvolgere i genitori? Ci sembra lo scoglio più difficile. Come invogliarli a leggerlo? Una sola mamma ci ha mandato un riscontro positivo… Speravamo fosse un incentivo per gli altri.

- Il metodo è bellissimo, per realizzarlo quali spazi e strumenti ci vogliono?

- Come fare a dare una vera continuità ai discorsi, se molti bambini spesso si assentano o comunque frequentano in modo saltuario?

- Consigliate di usare il libro in ordine o secondo le occasioni? Es. “Perché Gesù è dovuto venire in mezzo a noi” durante l’Avvento?

- Come fare interessare i genitori al catechismo dei figli?… poca partecipazione.

- È importante farli lavorare e coinvolgerli con schede operative come l’impostazione scolastica?

- Dove troviamo le risposte? Ad esempio come interpretare correttamente le immagini… Bellissimo questo convegno, peccato non averlo seguito prima di fare il libro con i bambini…ma ne restano due di libri!

- La parte dedicata ai bambini si legge nell’ora di catechismo con loro? Qual è il metodo giusto per utilizzarla?

- I ragazzi che incontriamo delle medie hanno interesse per altre cose, mi sembra, non hanno proprio interesse per ciò che è meta-fisico; soltanto nel rapporto individuale e davanti a situazioni specifiche vedo un’apertura a queste domande. Interessano affettività, dinamiche di gruppo, gioco, ecc.

- Come si dovrebbe secondo voi impostare la catechesi alle scuole medie? Riscontrate anche voi questo? Come usare i vostri libri?

- Questo libro si può dire che si avvicina alla proposta del nuovo YouCat per bambini che ha proposto il Papa?

- Come consigli di portare avanti il percorso se all’inizio del secondo anno, quindi all’incirca a metà del percorso, si aggiungono diversi altri bambini mai venuti prima?

- Questi libri mi hanno tolto dalla mente l’idea di un “Gesù poverino morto per me”.

- Ho utilizzato i libri in questo anno con bambini che hanno già fatto la comunione e l’hanno prossimo inizieranno gli anni di cresima, nella mia diocesi questo anno è chiamato discepolato. Nella seconda parte dell’anno (dopo Pasqua) ho introdotto l’argomento “armatura di Dio” per insegnare che la fede è attaccata e va difesa (abbiamo creato scudi, spade, elmi,…). Potreste sviluppare questo argomento?

- Cosa fare per ritornare al cuore della fede di questi tempi?

- Dopo aver assistito all’incidente di una bambina caduta dall’auto perché aveva aperto lo sportello, uno dei miei bambini ha chiesto: perché l’angelo custode di quella bambina non l’ha custodita e protetta?

- Mi sbaglio o nella Chiesa non si parla più del Diavolo? Forse per non spaventare i bambini o non urtare la suscettibilità dei genitori?

- Come conciliare l’esigenza di avere un certo numero di catechisti (perché i gruppi sono numerosi) e nello stesso tempo avere catechisti motivati e consapevoli?