Mansa Musa, una delle persone più ricche mai esistite. Musa Keita I, imperatore del Mali, vissuto nel XIV secolo: possedeva miniere d’oro e migliaia di schiavi. Un video di Jessica Smith

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 11 /08 /2019 - 16:27 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito un video di Jessica Smith dal titolo Mansa Musa, una delle persone più ricche mai esistite. Per approfondimenti, cfr. la sezione Islam. Sulla questione dello schiavismo non europeo, cfr. La tratta araba e turca degli schiavi.

Il Centro culturale Gli scritti (11/8/2019)

Su money.com[1] - non sono chiare le fonti – l’imperatore musulmano del Mali Mansa Musa Keita I (dove “mansa” significa “sovrano”) risulta essere l’uomo più ricco che mai sia esistito sulla terra[2]. Ora, a parte la discutibilità dei calcoli effettuati per paragonare la ricchezza di personaggi di epoche diversissime, certo è che la cosa apre prospettive storiche ignote all’uomo di cultura medio occidentale.

Mansa Musa si arricchì tramite la conquista di miniere d’oro del Ghana e delle regioni aurifere del fiume Senegal - ed è giusto parare di un vero e proprio imperialismo dell’impero del Mali del tempo, siamo nel medioevo – e fu inoltre, come molti dei personaggi del tempo vissuti in quei territori, un commerciante di schiavi. La leggenda vuole che egli si sia recato in pellegrinaggio alla Mecca con un numero spropositato di schiavi che viene quantificato in 12.000, secondo alcuni.

Da dove venivano questi schiavi, qual era il metodo della loro cattura, a chi venivano venduti, perché personalità africane e islamiche facevano questo e da quanti anni? Si aprono questioni storiche di grande interesse – siamo ben prima della orrenda deportazione di schiavi in America, eppure anche qui siamo dinanzi al fenomeno della deportazione di milioni di schiavi (ovviamente solo da parte di Mansa Musa), che viene vista invece dai media come una cosa politicamente corretta, quasi carina, elemento dato per scontato della ricchezza del personaggio.

Un bel cartone animato su Mansa Musa, che prescinde, ovviamente, dalla problematizzazione del personaggio, è stato prodotto da TED: 

Mettiamo a disposizione anche la voce Impero del Mali, in Dizionario di Storia (2010) della Treccani. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Islam.

Impero del Mali, in Dizionario di Storia (2010) della Treccani, disponibile on-line

 Uno dei maggiori Stati storici dell’Africa occidentale. Fu costituito nel 13° sec. da gruppi di lingua malinke, sotto la guida di Sundjata, del clan Keita, il primo mansa («re») del M. (m. 1255), a partire dalle regioni montuose situate a cavallo fra gli odd. Mali e Guinea Conakry (Monti Manding).

Occupando un vuoto di potere determinato dalla decadenza del regno del Ghana, Sundjata occupò la valle del Niger fino al regno del Songhai e quindi si impadronì del cuore dell’antico Ghana e delle regioni aurifere sul fiume Senegal (Bambuk), raggiungendo l’Atlantico. Si ritiene che la capitale fosse situata a Niani, nel N-E dell’od. Guinea.

L’impero includeva una serie di importanti centri urbani, come le città dell’ansa interna del Niger, quali Timbuctu e Gao, grandi mercati carovanieri ai bordi del Sahara e sedi di cultura musulmana. L’islam estese la propria influenza sul M. nel corso del 14° sec. in particolare sul gruppo dirigente.

Lo sviluppo dei traffici, specialmente l’esportazione dell’oro, di cui il M. fu un grande fornitore per il mondo mediterraneo nel 14° sec., accentuò i rapporti col mondo arabo-berbero.

Fonti arabe narrano dello sfarzoso pellegrinaggio alla Mecca del mansa Musa (1312-32), nella fase di massimo splendore del Mali. Lo Stato controllava il commercio su lunghe distanze.

Nel corso del 15° sec. l’impero entrò in declino fra conflitti dinastici e difficoltà di controllo delle immense periferie. Della crisi approfittò il regno del Songhai, riaffermando la propria indipendenza con Sonni Ali, sostituendo il M. nel controllo di gran parte del suo impero nel corso del 16° sec. e riducendolo alle regioni dell’Alto Niger.

L’ultimo mansa a regnare effettivamente fu Mahamud IV, morto nei primi anni del Seicento. Il regno fu definitivamente soppresso dai bambara nel 1645. L’impero consisteva di un nucleo centrale amministrato dal sovrano mediante governatori (farba) a capo di province (dyamani), suddivise a loro volta in kafu, distretti e villaggi (dugu).

L’esercito si basava su corpi di cavalleria e una fanteria reclutata fra i contadini. La popolazione era suddivisa in gruppi endogamici, spesso sulla base di specializzazioni funzionali (contadini, militari, religiosi islamici ecc.). I territori conquistati venivano governati attraverso residenti che controllavano l’attività dei capi locali sottomessi.

Note al testo

[1] money.com/money/3977798/the-10-richest-people-of-all-time-2/

[2] Questo l’elenco dei più ricchi della storia, diffusa dalla stampa: 1. Mansa Musa, 2. Augustus Caesar, 3. Emperor Shenzong, 4. Akbar I, 5. Joseph Stalin, 6. Andrew Carnegie, 7. John D. Rockefeller, 8. Alan Rufus (a.k.a. Alan the Red), 9. Bill Gates, 10. Genghis Khan.