Dammi, Signore, una buona digestione e anche qualche cosa da digerire, dammi la capacità di ridere di me stesso perché non finisca mai di divertirmi. Un apocrifo di Tommaso Moro

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 01 /03 /2020 - 17:01 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito dal web (https://www.ccdc.it/documento/detti-e-contraddetti-2000-2-semestre/) un breve testo da Matteo Perrini, Detti e Contraddetti. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Maestri nello Spirito. Per approfondimenti, cfr. I luoghi di Tommaso Moro a Londra, di Andrea Lonardo.

Il Centro culturale Gli scritti (1/3/2020)

Nel 1917 un Tommy (così erano chiamati allora i soldati britannici), Thomas H.B. Webb, compose una preghiera diffusa in primo luogo nella sua città, a Chester, e ciò in omaggio alla sua memoria, poiché egli era morto al fronte francese, alla Somme, a meno di vent’anni, il 1° dicembre 1917.

L’identità del giovane autore ben presto sparì, ma la sua preghiera apparve su riviste, immagini e antologie e fu attribuita al più umano dei martiri cristiani, a Thomas More. Addirittura divenne per molti «la preghiera di Thomas More», il santo patrono dell’humour.

Il testo di Webb, inciso nel metallo su un muro della cattedrale anglicana di Chester, comincia con queste parole: Give me a good degestion, Lord / and also something to digest (Dammi, Signore, una buona digestione / e anche qualche cosa da digerire) e chiude, in perfetto stile moreano, con la seguente strofa: Grant me a sense of humour, Lord, / the saving grace to see a joke, / to win some happiness in life, / and pass it on other folk (Signore, dammi il senso dell’humour, / concedimi la grazia di comprendere uno scherzo / affinché conosca nella vita un po’ di gioia / e possa farne parte anche agli altri).

Thomas Webb era anglicano e, nella stesura della sua preghiera, non pensava certo a Thomas More, ma l’involontaria appropriazione indebita da parte del martire cattolico si è verificata: sarà del tutto inutile, ne sono convinto, ricordare ostinatamente che si tratta di una preghiera non sua.

Amo pensare che i due Thomas, incontrandosi, si siano fatti una bella risata e che siano felicemente insieme. Merry together!