Le tappe più importanti del viaggio della Sacra Famiglia in Egitto. L’itinerario secondo la tradizione della chiesa copta

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 20 /09 /2023 - 21:22 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito dal sito della Diocesi copta di Milano un articolo redazionale, disponibile al link https://www.diocesicoptamilano.com/le-tappe-della-sacra-famiglia-in-egitto.html. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Maestri nello Spirito e Chiese ortodosse.

Il Centro culturale Gli scritti (20/9/2023)

N.B. de Gli scritti La chiesa copta è la chiesa egiziana. Anche etimologicamente, “copto” vuol dire “egiziano”, per l’evoluzione fonetica Egyptos, Gyptos, Coptos: i copti sono gli eredi della civiltà egizia cristianizzata. La chiesa copta ha resistito a quasi quattrodici secoli di persecuzioni, talvolta esplicite, talvolta sommerse, da parte dell’Egitto islamizzato e arabizzato: nei secoli le sono state impedite sia la pubblica predicazione sia, ancor più, la possibilità di battezzare musulmani che si fossero avvicinati alla fede. Permessi sono stati e sono tuttora solo i passaggi dal cristianesimo e non viceversa. Ciò ha portato la chiesa copta ad una certa chiusura in qualche modo inevitabile: ma essa ha anche ricevuto per grazia la forza di una testimonianza e di una trasmissione della fede di generazione in generazione – l’Islam non vieta che una famiglia cristiana trasmetta alla fede ai propri figli, ma solo che la trasmetta al di fuori della propria famiglia – che l’ha portata a mantenere memoria dell’evangelizzazione, anche tramite il monachesimo che è stato fondato nei deserti d’Egitto.
Il testo che segue rimanda ovviamente ai luoghi venerati dalla tradizione e non sottoposti ancora a verifica storica moderna.

Il cammino percorso dalla Sacra Famiglia iniziò da Betlemme. Attraversata la parte Nord del deserto del Sinai, la Sacra Famiglia entrò in Egitto e raggiunse la città di Tal Basta, vicino alla città di El Zakazik, dove sorse una fonte d’acqua; il Signore Gesù ne bevve e la sua acqua fu fonte di grazia di guarigione delle malattie.

All’ingresso della Sacra Famiglia nella città, gli idoli caddero per terra: i sacerdoti pagani, pertanto, si infuriarono contro di essa, costringendola ad abbandonare la città e a dirigersi verso Sud.

La Sacra Famiglia attraversò il Nilo (Ramo di Rosetta) verso il Delta Occidentale, poi si diresse a Sud raggiungendo Wadi El Natrun, la zona che successivamente diventò il paradiso dei monaci.

Da lì essa partì diretta a Sud, verso la città del Cairo. Riattraversò il Nilo in direzione Est verso El Mataria, vicino a Ain Shams, a circa 10 Km dalla città del Cairo, dove si riposò all’ombra di un albero conosciuto oggi con il nome di “Albero di Maria”.

Vicino a quell’albero sorse una fonte d’acqua e in quel punto crebbe una pianta aromatica con un buon profumo, la pianta del “Balsamo” che si aggiunge ai profumi e agli aromi con cui viene prodotto il Sacro Crisma.

Il posto dove si trova l’Albero di Maria fu una delle più importanti mete dei viaggiatori del Medioevo ed è fino ad oggi visitato dai turisti.

In seguito la Sacra Famiglia si diresse verso il Cairo Vecchio, dove si fermò durante il suo viaggio in Egitto. In questa zona si trovano numerose Chiese e conventi: ne è un esempio la Chiesa di San Sergios (Abu Serga), che racchiude la grotta dove si rifugiò la Sacra Famiglia; essa non poté tuttavia rimanervi che pochi giorni a causa degli idoli che andavano in frantumi; ciò irritò il governatore di El Fostat, che volle uccidere il Bambino Gesù.

La Sacra Famiglia perciò partì verso Sud, finché raggiunse la zona di El Maadi, nei dintorni di Menfi (capitale dell’Antico Egitto), dove sorge attualmente la Chiesa della Santa Vergine, le cui cupole indicano che fu costruita nel tredicesimo secolo. A tutt’oggi esiste la scala di pietra usata dalla Sacra Famiglia nella sua discesa alla riva del Nilo, che può essere visitata da un luogo che si apre nel cortile della chiesa.

Nella profezia del viaggio della Sacra Famiglia, il profeta Isaia ci dice: “Crollano gli idoli d’Egitto davanti a lui” (Isaia 19,1). Questo è proprio quel che è accaduto: infatti, ogniqualvolta il Signore Gesù entrava in una città dell’Egitto, gli idoli crollavano nei templi ed andavano in frantumi. Ed è quello che successe lungo il percorso della Sacra Famiglia nell’Alto Egitto.

Arrivando alla cittadina di Samallut, la Sacra Famiglia di lì attraversò il Nilo verso Est, dov’è situato attualmente il Monastero della Santa Vergine a Gabal El Tair (Monte degli uccelli), ad Est di Samallut; si stabilì quindi nella grotta che si trova nell’ antica Chiesa. Gabal El Tair è noto con questo nome perché migliaia di uccelli di Bokirs vi si raggruppano.

Lo stesso monte è chiamato anche “Monte del Palmo” perché, secondo la tradizione, mentre la Sacra Famiglia stava accanto al monte un grosso frammento di roccia si staccò da esso, rischiando di caderle addosso. Allora il Signore Gesù stese la mano impedendo alla roccia di cadere e il palmo della sua mano rimase impresso su questa roccia.

Giungendo al Monte Kuskam, dove si trova attualmente il Monastero di El Moharrak ad Ovest del governatorato di Assiut, la Sacra Famiglia si stabilì per più di sei mesi nella grotta che fu più tardi l’altare dell’antica chiesa della Santa Vergine del Monastero. Il piano dell’altare è proprio la pietra su cui dormiva il Bambino Gesù, nostro Salvatore, ed essa è situata al centro dell’Egitto.

Così si è compiuta, pure letteralmente, la profezia di Isaia che dice: “Ci sarà un altare dedicato al Signore in mezzo al Paese d’Egitto” (Is 19,19). In questo posto è apparso in sogno l’Angelo del Signore a San Giuseppe dicendo: “Alzati e prendi il Bambino e Sua Madre e vai nella terra di Israele perché sono morti quelli che volevano la morte del Bambino” (Mt 2,20 - 21).

Sulla via del ritorno percorsero una via diversa che li fece deviare un po’ verso Sud, fino al Monte di Assiut, noto come Monte Dronca. La Sacra Famiglia lo benedì e lì è sorto un monastero dedicato alla Santa Vergine situato a 8 km a Sud Ovest di Assiut.

Con l’arrivo in Palestina terminò il viaggio della Sacra Famiglia, che durò tre anni comprendendo I’andata e il ritorno e durante il quale fu percorsa una distanza superiore a duemila chilometri.