I simboli nelle catacombe paleocristiane, l’ancora, il faro, il pesce, la nave, l’uccello, la pecora, il cristogramma, lo staurogramma, di Fabrizio Bisconti

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 04 /03 /2024 - 22:46 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo un brano dall’intervista di Angela Ambrogetti al prof. Fabrizio Bisconti, in occasione della IV Giornata delle catacombe, tenutasi il 16/10/2021, pubblicata su ACIStampa l’11/10/2021 al link https://www.acistampa.com/story/18214/la-iv-giornata-delle-catacombe-il-16-ottobre-e-dedicata-al-significato-dei-simboli-18214. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Roma e le sue basiliche e L’arte paleocristiana.

Il Centro culturale Gli scritti (4/3/2024)

L’immaginario collettivo guarda alle catacombe come ad un mondo nascosto, una sorta di «nascondiglio» sicuro al momento delle grandi persecuzioni. In realtà questi monumenti sotterranei, che ora vediamo spogli e disadorni, al momento delle loro origini erano «luoghi di attesa», in quanto coemeteria e, dunque, i «contenitori» di un sonno provvisorio, in vista della resurrezione. Questo significato peculiare comportò la decorazione dei meandri ipogei, dei loculi, degli arcosoli, dei cubicoli, con pitture, sarcofagi e mosaici. Ma le stesse sepolture mostravano chiusure con lastre incise che rappresentavano segni estremamente semplici, che ruotano attorno all’orbita del linguaggio figurativo simbolico. Rispetto alle scene iconografiche più complesse, che si ispirano agli episodi biblici, con un intento paradigmatico ed evocativo, i simboli rimandano velocemente alla visione originale della fede dei cristiani della prima ora, nel senso che fungono da spot pubblicitari, con finalità catechetiche e didattiche. I simboli sono tratti da tematiche più ampie, come quella cosmica, stagionale, bucolica, filosofica, marittima. Alcuni di questi possono anche essere raggruppati, come l’ancora, il faro, la nave e il pesce per alludere alla navigatio vitae del buon cristiano, ma anche all’accezione cristologica e battesimale. Ma possiamo fare un vero e proprio elenco di equivalenze simboliche: il mostro marino allude a Giona, la colomba con il ramoscello di ulivo nel becco a Noè, la pecora al buon pastore. Alcuni simboli trovano la loro origine nella cultura pagana, come il pavone e la fenice, che vogliono esprimere il concetto della resurrezione della carne. Il simbolo più diffuso e pregnante di significato è sicuramente il monogramma cristologico, ovvero il cristogramma, che intreccia le iniziali del nome di Cristo in greco (X e P) e lo staurogramma, che unisce ancora tali iniziali alla croce. Questo simbolo può essere arricchito dalle lettere apocalittiche alfa e omega, per caricare il significato simbolico del segno identitario dei cristiani, che confidano nella vittoria finale. 

Quali simboli che troviamo nelle catacombe sono ancora validi per noi oggi e quali invece hanno perso il loro significato? 

I simboli delle catacombe possono essere trascinati sino all’età contemporanea proprio per la valenza salvifica che essi implicano. È chiaro che il pesce e il cristogramma, in quanto equivalenze immediate alla figura del Cristo, sono ancora ben percepibili dai cristiani dei nostri tempi. 

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