Per taluni giornalisti tutto è sempre polemica e dualismo manicheo, anche il conclave che ha ben 108 cardinali creati da Bergoglio su 133 elettori e che è un evento “spirituale” di comunione. E se il conclave andasse visto con altro occhi? Breve nota di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 05 /05 /2025 - 16:35 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Cristianesimo, Media ed Ecclesiologia. Cfr., in particolare, Significato giuridico, storico e teologico delle norme che regolano il Conclave per l’elezione del Romano Pontefice, di Ivan Grigis.
Su papa Francesco, cfr., fra i tanti testi presenti di lui e su di lui su Gli scritti:
-Un cristianesimo “popolare”. La chiara proposta di papa Francesco alla Chiesa italiana. Breve nota di Andrea Lonardo
-Papa Francesco, quando predica contro una teologia complicata, non predica contro la teologia di papa Benedetto, bensì contro l’astrattezza di noi catecheti, teologi e pastoralisti. Nota di Andrea Lonardo
-Papa Francesco e la catechesi dell’Iniziazione cristiana di bambini e ragazzi: primi appunti, di Andrea Lonardo (I parte)
-Papa Francesco e la catechesi dell’Iniziazione cristiana di bambini e ragazzi (II parte), di Andrea Lonardo.
-«Le rivoluzioni della storia hanno cambiato i sistemi politici, economici, ma nessuna di esse ha veramente modificato il cuore dell’uomo». La catechesi di papa Francesco in apertura del Convegno della diocesi di Roma 2013
-Iniziazione cristiana e catechesi kerygmatica, di Andrea Lonardo.

Il Centro culturale Gli scritti (4/5/2025)

Bergogliani o anti-bergogliani? Il nuovo papa proseguirà una via progressista o i conservatori avranno il potere?

Queste sono le false questioni che si pongono tanti.

Ben altri sono i punti di vista interessanti. Si pensi solo al fatto che l’elezione del pontefice è la più antica scelta democratica del mondo che ancora si prosegua dalla prima volta. Sono duemila anni che così avviene e nessun papa può indicare il suo successore.

Si ponga mente al fatto che è il mondo intero che partecipa al conclave con cardinali che provengono da ogni continente e da ogni cultura e che all’eletto viene affidata una responsabilità reale e non fittizia, come quella talvolta affidata ai grandi organismi internazionali!

Italiani, europei, africani, asiatici, americani del nord e del sud, uomini dell’Oceania, occidentali e orientali – vale sempre la pena ricordare che Gesù non era europeo, ma asiatico -, uomini provenienti da nazioni in guerra fra di loro eleggeranno insieme il successore di Pietro.

Si ponga mente al fatto che servono due terzi dei voti per eleggerlo – almeno nelle prime 33 o 34 votazioni, proprio perché serve una comunione di intenti, uno sguardo comune.

Incredibile è che quasi nessuno ricordi che il conclave è un evento comunionale.

Il conclave è un evento sinodale per eccellenza: non si prenderà mai una decisione che non sia largamente condivisa.

Il nuovo eletto non dovrà spaccare la Chiesa, ma raccogliere in unità i fedeli.

Inoltre, anche numericamente, ben 108 dei cardinali elettori, su 133, sono stati nominati da papa Francesco, scegliendoli senza attenersi ai criteri del passato, cioè affidando tale ruolo proprio a uomini da lui voluti, uno per uno.

Come potrebbe non essere “papafrancescano” il nuovo pontefice se saranno proprio quei cardinali ad eleggerlo, dove gli uomini scelti da Bergoglio sono ben più dei due terzi degli elettori.

Ma taluni giornalisti sono fossilizzati nel loro polemicismo a dividere il conclave in bergogliani e antibergogliani. Tali uomini dei media vogliono, in realtà, non un nuovo Bergoglio, ma una persona che a loro possa piacere e di cui trascureranno gli aspetti che a loro non piaceranno, per esaltare quelli che sono conformi a ciò che già sanno e vogliono – insomma per esaltare sé stessi e non il papa. È per questo si dividono e cercano di dividere.

Se a loro non piacesse il nuovo eletto, dovrebbero avere contestualmente il coraggio di affermare che non hanno capito il pontificato di Bergoglio, perché l’eletto sarà frutto esattamente delle persone che papa Francesco ha voluto cardinali.

Il politicamente corretto - il mantra dei tempi post-moderni - deve creare nemici per mostrarsi surrettiziamente interessante.

La Chiesa ragiona, a differenza dell’intellighenzia, non sull’immediato, ma a partire dai secoli dei secoli che verranno ancora.

Ricordo uno zio, il fratello più grande di mia madre, che diceva: “Voi cristiani [come se lui non lo fosse], siete intelligenti perché ragionate per secoli, non per stagioni ed anni. Voi pensate a ciò che sarà fra cinquecento anni e non solo all’immediato presente. Noi, invece, combattiamo per decisioni che saranno dimenticate appena cambieranno le mode”.

Ciò che è impressionante di un conclave è che esso eleggerà ancora un papa, ben al di là dei pregi e dei limiti che esso avrà.

E che anche del nuovo papa cadrà negli anni ciò che è transeunte e resterà ciò che è eterno.

Proprio papa Benedetto XVI ha insegnato alla Chiesa la debolezza dell’“uomo” pontefice, con le sue dimissioni

Da quel momento, ancora più che nei secoli, tutti sanno – tranne forse l’intellighenzia – che un pontefice non sarà mai perfetto e che sarà lecito sollevare critiche anche al successore di papa Francesco, così come ai suoi predecessori, ma al contempo che sarà meraviglioso vivere in comunione con lui e, tramite lui, con la Chiesa e il Cristo.

In ogni luogo della terra, i cattolici celebreranno l’eucarestia “in comunione con il papa” di cui ancora non sappiamo l’identità.

Quanto sarebbe meraviglioso che qualcuno dei giornalisti si ponesse dal punto di vista di Boccaccio.

Egli, nel Decamerone, nella seconda novella del primo giorno, racconta di un ebreo – la storia è ovviamente da lui inventata - che prima di farsi cristiano decise di recarsi a Roma, per vedere come vivevano il papa e i cristiani. Tutti gli amici cristiani cercarono di dissuaderlo - racconta Boccaccio – pensando che se egli avesse visto Roma e il papato, avrebbe mutato parere. Egli invece andò e, al ritorno, raccontò di tutti i peccatacci visti a Roma. Ma infine concluse: “Se, dunque, la Chiesa continua nonostante i peccati dei cristiani, allora vuol dire che essa viene veramente da Dio”.

Il conclave è un grande segno di credibilità che Dio continua a donare al mondo, ben al di là del “povero” uomo che la guiderà a Roma e che avrà infinite doti e infiniti difetti e che mai sarà totalmente all’altezza di un compito così enorme.

Eppure Cristo con i suoi santi lo sosterrà e la Chiesa intera sarà con lui e il mondo intero ne beneficerà.