L'esserci-al-mondo dell'uomo è una vocazione (da Paolo Asolan)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 01 /10 /2012 - 18:35 pm | Permalink | Homepage
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da Paolo Asolan, Per una più consapevole e vigorosa adesione al vangelo, Lateran University Press, in corso di pubblicazione

Le conseguenze del nichilismo sono [...] un pluralismo esasperato nel campo della conoscenza, perché il sentimento incerto e incostante ha sostituito ogni stabile struttura razionale; un disarmante relativismo etico e morale, perché è stato abbattuto ogni confine universalmente riconosciuto tra bene e male; una sfiducia scettica nei confronti del futuro, perché non è possibile raggiungere una convergenza (ancorché culturale) sulla determinazione di ciò che è diritto e di ciò che è pretesa; una rimozione del passato e della memoria storica, perché non esiste più una identità sociale e culturale che tenga, a fronte di tanti agglomerati sociali, di tante società provvisorie.

In realtà, né il dubbio che tutto sia privo di senso né lo scetticismo che il reale abbia una qualche consistenza sulla quale l'uomo possa appoggiarsi, possono costituire punti di partenza o metodo di svolgimento per la vita umana: essi stessi non corrispondono a qualcosa di reale. Vale piuttosto l'opposto: la vita umana, fin dal suo primo istante, consiste in un desiderio di vita che è la stoffa stessa della sua identità. Solo un'educazione scorretta può ferire o indebolire questa struttura originale e promuovere un'interpretazione del reale inteso come apparenza ingannevole, che dura per un istante, sospesa tra i due nihil che precedono e seguono l'esistenza.

L'affermazione della verità e della bontà della creazione, della redenzione e della santificazione del mondo operate dalla Trinità e confessate nel Simbolo, oppongono una critica radicale alla cultura della morte e del nichilismo: valgono a fondare – all'opposto – una vera e propria cultura della vita, intesa non puramente come sistema di difesa della vita biologica dal suo concepimento alla sua fine naturale (anche questo, necessariamente), ma come visione organica complessiva, capace di riconoscere, affrontare e integrare tra loro tutte le dimensioni e tutti gli aspetti che fanno la vita di un essere umano e di una società umana, generando una prospettiva di positività/pienezza-di-significato, alimentando la coscienza che l'esserci-al-mondo dell'uomo è una vocazione: quindi una buona e mantenuta promessa da parte di Dio in Gesù Cristo.