Egli ci attende. Siamo assediati da Lui. È ancora più Lui che cerca noi, che non noi il suo ineffabile incontro. O incontrarci con Lui, o sentire il limite fatale delle nostre esperienze in cerca di vita. O respirare dello spazio infinito, a cui Egli ci apre la via, o morire soffocati sotto il peso delle stesse cose, le cose di questo mondo, in cui credevamo trovare sufficienza (da Giovanni Battista Montini)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 16 /01 /2013 - 15:30 pm | Permalink | Homepage
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dall’omelia natalizia dell’Arcivescovo Montini in Duomo a Milano (25 dicembre 1962, Messa di mezzanotte)

[…] L'incontro con Cristo. Il nostro incontro. È un incontro vero? è un incontro personale? è un incontro amico? La questione è estremamente importante. Racchiude in sé il problema religioso, quello morale, quello sulla nostra maniera di concepire la vita e di impiegare la vita.

È una questione fondamentale su tutti i valori, che sono in noi e fuori di noi: Cristo ne è la luce, la misura, la garanzia. È una questione attualissima. Riguarda ciascuno di noi e riguarda il mondo, in cui viviamo. Siamo ancora cristiani? vogliamo esserlo ancora? Cristo urge sul nostro mondo, e già avvertiamo la ambivalenza della sua incalzante pros­simità: salvatore? o giudice? Riguarda lo sviluppo della nostra società: sarà cristiana o pagana? della nostra civiltà: sarà nella pace o nella guerra? della nostra vita: sarà umana, o sarà degenere dall’idea divina su cui è modellata?

L'incontro con Cristo, che un istinto atavico forse, o meglio una superstite educazione tradizionale, ci avverte dover avvenire qui, in questo istante di assoluta sincerità spirituale, ci trova preparati? ci trova aperti? ci rende felici? Io so, io so, che così parlando io entro nel recinto interiore delle vostre anime: e mi fermo. Mi fermo sulle soglie della psicologia moderna. […]   

Può il figlio del nostro secolo colloquiare ancora con Cristo? essergli discepolo, amico, apostolo? […] Cristo figura ai margini della vita, quasi fuori il fiume dell’umanità, confinato ancor oggi a cercare in qualche misero presepio, in qualche lembo periferico della cultura moderna un rifugio dove nascere e posare il capo. Sembra, specialmente a noi dell’era atomica e spaziale, sospinto fuori della realtà umana, sorpassato, inutile, sepolto. Attenzione: ecco il segreto. Cristo, venendo al mondo ha occupato tutte le posizioni strategiche delle vie umane. Su ogni sentiero Egli siede, Egli ci aspetta. Su la via della verità, su la via della giustizia, su la via della pace, su la via dell'arte, su la via della spiritualità, su la via del lavoro, su la via del dolore, su la via della felicità, su ogni via umana. Egli è là, al limite massimo, verso il perfetto, verso l’infinito, verso il mistero.

Egli ci attende. Siamo assediati da Lui. È ancora più Lui che cerca noi, che non noi il suo ineffabile incontro. Sarebbe lungo dire, ma voi potrete provare. O incontrarci con Lui, o sentire il limite fatale delle nostre esperienze in cerca di vita. O respirare dello spazio infinito, a cui Egli ci apre la via, o morire soffocati sotto il peso delle stesse cose, le cose di questo mondo, in cui credevamo trovare sufficienza. Alla fine i veri, i supremi interessi dell’uomo sono i doni di verità, di grazia, di vita, che Cristo è venuto ad offrirci.

Non resta che un gesto da fare, tendere la mano verso di Lui. Non resta che un passo da fare, uscire dal cerchio della nostra ambiziosa mediocrità, e incontrarci con Lui. Coraggio, questo è da fare: un gesto, un passo, un atto di fede e di amore per incontrarci con Lui.