[Il male della violenza entrato nel cuore dell'uomo] Uomo del mio tempo, di Salvatore Quasimodo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 11 /01 /2015 - 17:51 pm | Permalink | Homepage
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Uomo del mio tempo, di Salvatore Quasimodo

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne
, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo
. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi»
. E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.