Conoscenza personale. «Non c’è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro... A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo, vero campione? Sei terrorizzato da quello che diresti» (da Will Hunting, Genio ribelle)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 02 /02 /2015 - 18:31 pm | Permalink | Homepage
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da Will Hunting, Genio ribelle (dialogo fra Robin Williams e Matt Damon)

Dr: Pensavo a quello che mi hai detto l’altro giorno, riguardo al mio dipinto. Sono stato sveglio tutta la notte a pensarci. Poi ho capito una cosa, e sono caduto in un sonno profondo, tranquillo, e da allora non ho più pensato a te. Sai cosa ho capito? Sei solo un ragazzo. Tu non hai la minima idea delle cose di cui parli.

Will: Grazie tante.

Dr: Non c’è di che. Non sei mai stato fuori Boston?

Will: No signore.

Dr: Se ti chiedessi sull’arte probabilmente mi citeresti tutti i libri sull’arte mai scritti.

Michelangelo: sai tante cose su di lui, le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è nella cappella Sistina, non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto, mai visto.

Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio delle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta. Ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici.

Sei uno tosto…

E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia “ancora una volta sulla breccia cari amici”, ma non ne hai mai sfiorata una, non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l’ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto.

Se ti chiedessi sull’amore probabilmente mi diresti un sonetto, ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile, non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell’inferno. Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei, per sempre, in ogni circostanza. Incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia di ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine orario delle le visite non si applica a te.

Non sai cosa è la vera perdita. Perché questa si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso. Dubito che tu abbia osato amare qualcuno a tal punto.

Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto per la paura. Ma sei un genio Will, chi lo nega questo.

Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita…?

Sei orfano, giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist...?

Basta questo ad incasellarti...?

Personalmente me ne strafrego di tutto questo perché sai una cosa? Non c’è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro... A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo, vero campione? Sei terrorizzato da quello che diresti.