Il testo scritto mi sta davanti solo di profilo, il maestro mi sta di fronte. Io non conosco il maestro, ma ho un legame con lui (da E. Lévinas)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 10 /06 /2016 - 11:12 am | Permalink | Homepage
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Da E. Lévinas, Lo scritto e l’orale, in Oeuvres 2, p. 201.204 (tr. it. Parola e silenzio e altre conferenze inedite, Bompiani 2012)

Il testo [scritto] è oltrepassato e rigettato nel passato, nell’orizzonte del suo autore, il suo discorso non è guardato in faccia, ma di profilo… l’autore non è più interlocutore – ma è lui stesso oggetto di conoscenza.

Porre una domanda non presuppone soltanto che si conosca altri o che si conosca la sua presenza, è anche invocarlo. Il maestro che parla non appare al nominativo, ma al vocativo… Nella domanda non importa solo ciò che si domanda… quello che conta è il fatto che la si pone a qualcuno

Nella mia domanda al maestro, io mi appello al maestro. La domanda è possibile perché la presenza stessa del maestro di fronte a me non può tradursi in termini di conoscenza. Perché io non conosco il maestro, ma ho un legame con lui.