Contro il "Pensiero-Corto" dominante, di Fabrizio Falconi

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 25 /09 /2012 - 15:51 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo dal blog di Fabrizio Falconi brani un suo articolo pubblicato il 22/9/2012.  Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line.
Di Fabrizio Falconi, vedi su questo stesso sito:

Il Centro culturale Gli scritti (25/9/2012)

Penso che sarebbe ora di scrivere un Manifesto contro il Pensiero-Corto. Sarà forse dovuto alla mutazione antropologica causata da quella digitale - il fatto che ormai siamo tutti chiamati a pensare in poco, in meno, in sottrazione - ma sembra essere scomparso dall'orizzonte una delle caratteristiche più nobili del pensiero umano: quella di ragionare per sistemi, in grande e in alto e senza esclusioni e preconcetti anche - e soprattutto - di fronte a quello che non comprendiamo.

È difficile farlo in un mondo che ti chiede di scrivere - anzi di cinguettare - in 140 caratteri quello che ti preme nelle meningi. Difficile farlo nelle vite sempre più 'a pezzi' (ricordate l'Harry di Woody Allen?) frammentate tra mille e apparentemente inutili esigenze di timbrare la nostra presenza in vita (digitale).

Eppure, a maggior ragione non bisognerebbe rinunciare ad esercitare un pensiero lungo, un pensiero che vada oltre i miseri tracciati delle istanze e dei pregiudizi mentali.

Il Pensiero-Corto continua ad essere sempre mortificante per chi lo pratica.

Se ne ha un esempio eloquente nel modo limitato in cui spesso si sente liquidare l'indefinito, il misterioso, il non spiegato, il non evidente.

[...]

È il sintomo di una pigrizia, di una impotenza del pensiero che - se si vuole restare umani - bisognerebbe fare di tutto per combattere, in tutti i campi.

Come scrive C.G. Jung: A chi può procedere malgrado gli enigmi, si apre una via. Sottomettiti agli enigmi e a ciò che è assolutamente incomprensibile. Ci sono ponti da capogiro, sospesi su abissi di perenne profondità. Ma tu segui gli enigmi. (Liber Novus, Libro Rosso, Bollati Boringhieri, 2011, p. 308).