Una suora racconta la storia degli Ebrei “nascosti in convento”. Intervista a Suor Grazia Loparco

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 09 /02 /2014 - 14:25 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo dall'Agenzia di stampa Zenit del 18/1/2005 un’intervista a Suor Grazia Loparco. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la loro presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. su questo stesso sito la mostra Voci dalla Shoah.

Il Centro culturale Gli scritti (9/2/2014)

La Chiesa dell'Istituto Gesù e Maria, sulla via Flaminia 
alla collina Fleming. Qui, come in tante altre case religiose,
trovarono rifugio ebrei, che scamparono alla cattura     

Nessuno sa esattamente quanti Ebrei furono nascosti e salvati in Europa dalla Chiesa cattolica. Secondo lo storico ebreo Emilio Pinchas Lapide, già console generale a Milano “la Santa Sede, i Nunzi e la Chiesa cattolica hanno salvato da morte certa tra i 740.00 e gli 850.000 Ebrei” (cfr. E.P. Lapide, “Three Popes and the jews”, Londra, 1967).

Si calcola che in Italia più dell’80% degli Ebrei scampò al genocidio nazista. Solo a Roma la Comunità ebraica ha attestato che la Chiesa ha salvato dalla Shoah 4.447 Ebrei.

Per ricostruire le vicende e documentare una pagina di storia che nel giro di pochi anni andrebbe perduta, a causa della carenza di documentazione scritta e della rapida scomparsa dei protagonisti, l’associazione culturale “Coordinamento Storici Religiosi” (www.storicireligiosi.it), sta conducendo una ricerca sugli Ebrei ospitati nelle case religiose di Roma tra l’autunno 1943 e il 4 giugno 1944.

Intervistata da ZENIT, Suor Grazia Loparco, fma, docente di Storia della Chiesa presso la Pontificia Facoltà “Auxilium”, e vicepresidente dell’associazione, ha spiegato che tale ricerca “costituisce un punto di partenza, in vista di una ricostruzione più ampia, che abbraccia lo stesso fenomeno nel centro-nord Italia, dove l’emergenza assunse connotazioni proprie e più prolungate, e al tempo stesso interessò numeri localmente più contenuti rispetto alla grande comunità romana”.

Quanti Ebrei furono salvati dalla Chiesa cattolica a Roma? E chi li salvò in particolare?

Suor Grazia: La comunità ebraica nel 1943 era costituita da 10.000 - 12.000 Ebrei. Secondo gli studiosi è difficile precisare il numero, tanto più che durante il conflitto altri Ebrei raggiunsero la capitale da altri stati europei, sperando di trovare maggiore sicurezza.

La ricerca avviata nel 2002-2003 consente di accertare un numero minimo di 4.300 Ebrei circa, ospitati nelle case religiose. Sicuramente si tratta di una cifra per difetto, sulla base della prima ricognizione pubblicata da De Felice nel 1961, che riprendeva un articolo della Civiltà Cattolica dello stesso anno, firmato da padre Robert Leiber.

Nella tabella che è stata pubblicata, in caso d’incertezza, ho tenuto il numero più basso. Non sarà possibile arrivare ai numeri precisi, sia perché non tutti i testimoni sapevano distinguere tra gli ospiti chi fosse ebreo e chi no (e il più delle volte furono compresenti anche renitenti alla leva o perseguitati politici), sia perché mancano elenchi nominativi, con rarissime eccezioni. Si aggiunga che talora gli Ebrei non rivelavano la propria identità, o era nota solo ai superiori.

Un ulteriore motivo di imprecisione è dovuta al fatto che la nostra ricerca concerne le case religiose e le parrocchie affidate a religiosi, non le parrocchie affidate al clero diocesano.

Si può supporre con fondamento che almeno la metà degli Ebrei romani trovarono rifugio presso istituzioni ecclesiali. Poco più di mille furono arrestati la mattina del 16 ottobre 1943 e alcune altre centinaia in seguito, soprattutto a causa delle delazioni, poiché per ogni Ebreo segnalato e arrestato si guadagnavano 5.000 Lire, mentre per le donne e i bambini 3.000 Lire.

Gli Ebrei in estremo pericolo, a causa del 16 ottobre 1943, trovarono immediato rifugio presso conoscenti, amici, a volte personale di servizio o commercianti cattolici; case religiose maschili e femminili, fino ai monasteri di clausura che non avrebbero potuto accoglierli senza una dispensa; parrocchie, seminari.

Non sempre però rimasero nello stesso luogo. Diventava molto difficile restare nascosti presso le famiglie private, perciò in molti casi cercarono rifugio nelle case religiose. E anche lì talora si spostarono.

Dopo il nascondimento immediato nei luoghi più centrali della città, vari cercarono di spostarsi verso zone più periferiche, potenzialmente più tranquille. Non di rado religiose e religiosi nascosero gli Ebrei sotto gli occhi dei nazisti, vicinissimi a edifici requisiti.

In che modo era organizzata la rete di assistenza ai perseguitati, e in quale misura il Pontefice Pio XII intervenne per sostenerla?

Suor Grazia: Vari testimoni ricordano le direttive provenienti oralmente da ecclesiastici vaticani circa l’opportunità di aprire conventi e istituti poiché era “l’ora della carità”. E la maggioranza lo fece, nella consapevolezza di non far altro che il proprio dovere, essendo in gioco la vita di persone ingiustamente perseguitate.

C’era la Delasem, un’organizzazione che prestò aiuti economici agli Ebrei in difficoltà, e c’era il mitico padre cappuccino, p. Benoit, che insieme ad altri lavorò nei pressi della Stazione Termini per fornire carte d’identità false e altri documenti, con la collaborazione di religiosi e religiose, oltre che di dipendenti comunali, di giovani di Azione Cattolica. Anche presso le Catacombe di Priscilla ci fu un altro nodo della rete di documenti falsi.

Alcune case religiose ricordano di aver ricevuto viveri dal Vaticano per alimentare gli Ebrei, che non di rado ingrossavano a decine il numero dei membri delle comunità. Ma molte altre volte, soprattutto le testimonianze delle religiose parlano dei grossi sacrifici per condividere il poco che avevano, razionato dalle tessere; il ricorso alla questua e al mercato nero per poter acquisire il necessario.

A volte gli Ebrei potevano pagare una pensione o provvedere direttamente al vitto, e molte volte no. Quasi mai, su migliaia di persone, vennero mandati via per non aver avuto di che pagare per mantenersi. Si aggiunga che l’ospitalità avveniva in modalità differenti secondo la tipologia delle opere: a volte si potevano ospitare interi nuclei familiari, altre volte solo donne e bambini, o uomini e ragazzi, o solo bambini senza adulti. Era importante poter camuffare le presenze tra gli abituali ospiti delle case.

In vari casi tuttavia gli Ebrei furono nascosti in cantine, rifugi sotterranei, stanze occultate, solai, sottoscala, trampetti… potendo uscire per sgranchirsi le gambe e prendere aria solo dopo l’orario scolastico. Trattandosi di ospedali e cliniche erano invece mimetizzati coi degenti.

Per alcune città come Firenze è certo che il cardinal Elia Dalla Costa fornì un elenco delle case religiose a cui gli Ebrei avrebbero potuto rivolgersi. A Roma sembrerebbe che la prontezza degli interventi fosse dettata dall’immediatezza dell’emergenza, a cui fece riscontro anche una rete capillare di collaborazione. Ad esempio il Sacro Cuore dei Salesiani, nei pressi della stazione Termini, divenne un centro di smistamento di gente da collocare, e non fu l’unico.

Dalla documentazione e dalle testimonianze emerge il pieno appoggio, e anzi l’invito di Pio XII, che, seppur solo orale, all’epoca era letto come un ordine autorevolissimo. Molti fatti concreti lo provano, come l’apertura di monasteri di clausura e conventi; il fatto che molti Ebrei venissero ospitati per diretto interessamento del Vaticano; alimenti e altre attività assistenziali fornite dallo stesso. Non potrei dire di più, poiché è precluso l’accesso sia all’Archivio storico del vicariato di Roma per quel periodo, sia l’Archivio Segreto Vaticano, dove certamente si trova documentazione a riguardo, come lasciano trasparire alcuni indizi reperiti negli archivi degli istituti religiosi.

Nelle scorse settimane ci sono state molte polemiche intorno alla questione dei bambini ebrei strappati dalla Chiesa cattolica alla furia nazista, e poi in alcuni casi battezzati. Può dirci quali erano le direttive Vaticane in merito e quale fu l'incidenza di questo fenomeno a Roma?

Suor Grazia: Nella città di Roma si verificarono dei casi di richiesta di battesimo da parte di adulti e talora di giovani. Rarissimi casi (un solo istituto su centinaia) parlano di battesimi a bambini.

Un esempio può essere indice della mentalità del tempo: una suora racconta che portava con sé la bottiglia dell’acqua quando suonava l’allarme e dovevano nascondersi nei rifugi, perché, in caso di estremo pericolo, avrebbe battezzato i piccoli orfani che le erano affidati. Era la mentalità dell’ extra Ecclesia nulla salus.

Non ci fu bisogno. Invece ci sono testimonianze di Ebrei, all’epoca giovani o ragazzini, che sentirono il pieno rispetto della loro fede; la facilitazione e l’incoraggiamento a pregare secondo i propri usi; talora la condivisione della preghiera di qualche salmo con le religiose, nei casi di pericolo e di paura. Altre volte si è accennato a una certa insistenza affinché gli ospiti si interessassero alla fede cattolica, al dispiacere che non potessero accedere alla salvezza, alla speranza di una conversione futura. Ma chi difendeva le proprie convinzioni veniva rispettato e non di rado ammirato per la coerenza.

Qualche volta si dissuase qualcuno che chiedeva il battesimo più nella speranza di cavarsela, che per vera convinzione. E rimasero ospiti di case religiose anche alcuni ragazzi che non sapevano dove andare al termine della guerra, fino al completamento della formazione professionale. Ovviamente senza passare per il battesimo.

È certo che il contatto diretto sciolse i pregiudizi residui, reciproci, in molti casi: religiose e religiosi erano pronti a riconoscere qualità umane e morali degli Ebrei che ospitavano. Lunghe amicizie conservate negli anni provano che la stima e la condivisione reale delle ragioni della vita non furono condizionate dall’appartenenza religiosa.

(18 Gennaio 2005) © Innovative Media Inc.

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N.B. de Gli scritti (dalla mostra Voci dalla Shoah)

Questo l'elenco dei conventi secondo le ricerche di Renzo De Felice con il numero degli ebrei ospitati:

Israeliti rifugiati nelle case religiose femminili.
 
  l. Suore di Nostra Signora di Sion, via Garibaldi, 28 (187)
  2. Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue, via Pannonia, 10 (136)
  3. Suore del Buono e Perpetuo Soccorso, via Merulana, 170 (133)
  4. Maestre Pie Filippini, largo Santa Lucia Filippini, 20; via Caboto, 16; via   Fornaci (114)
  5. Oblate Agostiniane di Santa Maria dei 7 Dolori, via Garibaldi, 27 (103)
  6. Suore della Presentazione, via Milazzo, 1la; via Sant'Agata dei Goti, 10   (102)
  7. Suore Orsoline dell'Unione Romana, via Nomentana, 234 (103)
  8. Suore Adoratrici Canadesi del Prezioso Sangue, via F.D.Guerrazzi (80)
  9. Istituto Clarisse Missionarie Francescane del Santissimo Sacramento, via   Vicenza, 33 (76)
  10. Figlie del Sacro Cuore di Gesù (Verzeri), via Cavour (69)
  11. Istituto Suore Compassioniste Suore di Maria, via Alessandro Torlonia, 14   (63)
  12. Istituto delle Suore di San Giuseppe, via del Casaletto (57)
  13. Istituto San Giovanni Battista (Suore Medee), via Bartolomeo Eustacchio   (51)
  14. Suore di Carità dell'Immacolata Concezione d'Ivrea, via Leone IV,   2 (50)
  15. Oblate a Tor de' Specchi, via del Mare, 12 (48)
  16. Istituto « Ravasco », via San Sebastianello, 10 (46)
  17. Istituto delle Suore dell'Assunzione, corso d'Italia (46)
  18. Suore Alcantarine, via Vasellari, 61 (44)
  19. Suore Francescane Missionarie d'Egitto, via Cicerone, 57; piazza Santa Cecilia,   23 (43)
  20. Suore Francescane della Misericordia di Lussemburgo, via Poggio Moiano,   8 (40)
  21. Suore della Carità della Beata Capitanio, via Sant'Uffizio,   17 (39)
  22. Suore Figlie di Maria Immacolata, via Palestro, 25 (36)
  23. Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario, Villa del Sole, Casa Santi Quattro   (36)
  24. Signorine Teresiane (Spagnole), via Gaeta, 8 (34)
  25. Suore Figlie della Sapienza, via Toscana 13; corso d'Italia, 33 (34)
  26. Istituto dell'Adorazione, via T.Salvini, 20 (33)
  27. Figlie di Maria Ausiliatrice, via Marghera, 56; via Dalmazia, 18 (32)
  28. Suore del Cenacolo, piazza Priscilla, 7 (28)
  29. Istituto di Nazareth, via Cola di Rienzo, 140 (30)
  30. Francescane Missionarie di Maria, via Appia Nuova, 522; via della Balduina,   38 (30)
  31. Istituto delle Suore di Nostra Signora della Compassione, via degli Ibernesi,   20 (30)
  32. Suore della Carità di Namur, via Cesare Correnti, 2 (28)
  33. Suore Armene di Monteverde (2)
  34. Suore Famiglia del Sacro Cuore di Gesù, via Gaeta, 13 (27)
  35. Suore Francescane Angeline, via Seso Celere (26)
  36. Suore della Carità, via Villini (25)
  37. Suore Cistercensi di Santa Susanna, via XX Settembre (26)
  38. Suore della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, via Merulana,   174 (25)
  39. Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, via Villa Ricotti,   4 (24)
  40. Figlie di Maria Santissima dell'Orto, via di Porta Tiburtina, 14 (24)
  41. Suore di Santa Elisabetta, via dell'Olmata, 9 (22)
  42. Suore di Santa Dorotea, Sant'Onofrio, via Ripetta (21)
  43. Suore Brigidine, piazza Farnese (20)
  44. Suore Ministre degli Infermi, via Col di Lana; via Labico, 29 (20)
  45. Suore del Divino Amore, via San Francesco di Sales, 27 (19)
  46. Congregazione delle Suore Betlemite Figlie del Sacro Cuore di Gesù,   piazza Sabazio, 1 (18)
  47. Protettorato di San Giuseppe, via Nomentana, 341 (17)
  48. Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio, via Sette Sale, 24 (17)
  49. Suore Agostine dei Santi Quattro Incoronati (17)
  50. Religiose di San Carlo, via Aurelia, 159 (16)
  51. Istituto Buon Pastore, via Lungara (16)
  52. Religiose dei Santi Angeli Custodi, via A. Depretis, 74 (15)
  53. Suore Camaldolesi, Aventino (15)
  54. Suore del Buon Salvatore, via Leopardi, 17 (14)
  55. Suore del Santo Bambino Gesù, viale Medaglie d'oro, 112 (13)
  56. Piccole Suore dei Poveri Vecchi, piazza San Pietro in Vincoli (13)
  57. Suore di Maria Consolatrice, via Etruschi, 13 (13)
  58. Suore Agostiniane, San Pasquale, via Anicia, 12 (13)
  59. Suore del Santissimo Crocefisso, via Piè di Marmo, 12 (12)
  60. Suore Infermiere della Piccola Compagnia di Maria, via di Santo Stefano   Rotondo, 6 (11)
  61. Suore di Santa Marta, via Virgínio Orsini, 15 (9)
  62. Suore del Divin Salvatore, viale delle Mura Gianicolensí, 77 (9)  
  63. Suore del Sacro Cuore del Verbo Incarnato, via Guattani, 7 (9)
  64. Suore della Società del Sacro Cuore di Gesù, Casa generale,   Villa Lante (9)
  65. Figlie di San Giuseppe (8)
  66. Suore di Sant'Anna (Barolo) (8)
  67. Suore Mantellate (7)
  68. Suore Agostiniane (7)
  69. Suore della Carità di Nevers (6)
  70. Madri Pie di Ovada (6)
  71. Maestre Vererini (3)
  72. Retraite d'Angers (4)
  73. Suore Ospitaliere del Sacro Cuore di Gesù, via Castelfidardo, 45   (5)
  74. Figlie della Carità (7)
  75. Suore della Sacra Famiglia, salita Monte del Gallo, 19 (5)
  76. Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe, via dei Fienili, 45 a (6)
  77. Suore Riparatrici, via de' Lucchesi, 9 (5)
  78. Suore Adoratrici Perpetue, via dei Selci (12)
  79. Monastero Visitazione (2)
  80. Clarisse di San Bernardino (6)
  81. Clarisse di San Lorenzo (2)
  82. Domenicane Annunziatine (5)
  83. Suore Turchine del Corviale (3)
  84. Istituto Santa Maria della Provvidenza, Opera Don Guanella (14)
  85. Ospizio Femminile Pio X (44)
  86. Suore Francescane Missionarie Immacolata Concezione (42)
  87. Adoratrici del Santissimo Sacramento, via Torlonia (11)
  88. Suore di San Tommaso di Villanova (12)
  89. Suore del Rosario Perpetuo (-)
  90. Suore Orsoline di Parma (2)
  91. Suore della Dottrina Cristiana (5)
  92. Suore Sacramentine di Bergamo (7)
  93. Suore della Resurrezione (Polacche) (3)
  94. Orfanatrofio Antoniano (3)
  95. Suore della Divina Provvidenza (2)
  96. Suore di Sant'Orsola della Beata Vergine (-)
  97. Suore dell'Addolorata (1)
  98. Suore San Giuseppe di Cluny (1)
  99. Ancelle del Sacro Cuore (1)
  100. Clarisse riformate (1)
 
  Israeliti rifugiati nelle Case Religiose maschili
 
  1. Fratelli delle Scuole Cristiane (96)
  2. Società Salesiana di San Giovanni Bosco (83)
  3. Pontificio Seminario Lombardo (63)
  4. Fratelli Ospitalieri della Immacolata Concezione (52)
  5. Pontificio Seminario Francese (50)
  6. Pontificio Seminario Romano Maggiore (48)
  7. Fate Bene Fratelli (46)
  8. Reverendi Padri Barnabiti (36)
  9. Reverendi Padri Bianchi (35)
  10. Fratelli Maristi (Collegio San Leone Magno) (33)
  11. Fratelli del Sacro Cuore (Collegio Cristo Re) (28)
  12. Reverendi Padri Benedettini (19)
  13. Reverendi Padri Servi di Maria V (14)
  14. Reverendi Padri Terziari Regolari (14)
  15. Reverendi Padri Filippini (11)
  16. Reverendi Padri Domenicani (8)
  17. Reverendi Padri Giuseppini (7)
  18. Reverendi Padri Rosminiani (5)
  19. Reverendi Padri Missionari del Sacro Cuore (6)
  20. Reverendi Padri Maristi (4)
  21. Reverendi Padri Camaldolesi (4)
  22. Reverendi Padri Agostiniani Erem. (3)
  23. Reverendi Padri Trinitari (3)
  24. Reverendi Padri Dottrinari (3)
  25. Reverendi Padri Canonici Lateranensi (2)
  26. Reverendi Padri Oblati di San Giuseppe (3)
  27. Missioni estere di Milano (1)
  28. Reverendi Padri Passionisti (1)
  29. Reverendi Padri Missionari dello Spirito Santo (1)
  30. Santa Maria dell'Orto Monsignor De Carolis (8)
  31. Sant'Onofrio Reverendo Padre De Stefani Luigi (7)
  32. San Carlo al Corso Monsignor Trezzi (4)
  33. Collegio Nazareno (9)
  34. Collegio San Gabriele, viale Parioli, 26 (4)
  35. Collegio di Santa Maria, viale Manzoni, 5 (6)
  36. Ospizi Don Orione (21)
  37. Parrocchia Santa Croce (80)
  38. Parrocchia della Divina Provvidenza (65)
  39. Parrocchia di San Filippo (24)
  40. Parrocchia del Buon Pastore (5)
  41. Parrocchia di Santa Maria in Trastevere (2)
  42. Parrocchia di Santa Maria delle Fornaci (1)
  43. Parrocchia di Ognissanti (1)
  44. Parrocchia della Trasfigurazione (100)
  45. Parrocchia di Santa Maria in Campitelli (38)
  46. Parrocchia di Santa Maria della Pace (40)
  47. Parrocchia di San Gioacchino ai Prati (13)
  48. Reverendi Padri Francescani San Bartolomeo all'Isola (400)
  49. Reverendi Padri Stimmatini Parrocchia Santa Croce (100)
  50. Convento di San Bonaventura al Palatino (10)
  51. Reverendi Padri Domenicani Irlandesi (San Clemente) (2)
  52. Istituto dell'Immacolata dei Frati Bigi (10)
  53. Fratelli delle Scuole Cristiane di Irlanda (3)
  54. Reverendi Padri Gesuiti in case diverse (43)
  55. Istituto maschile Don Luigi Guanella, via Aurelia Antica (8)