Quando preti ed ebrei dividevano lo stesso cibo, di Anna Foa

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 09 /02 /2014 - 14:24 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo da L’Osservatore Romano del 20-21/1/2014 un testo scritto da Anna Foa, così come è stato ripreso dal blog di Sandro Magister, che dichiara di aver omesso alcuni passaggi. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, vedi la sezione Voci dalla Shoah.

Il Centro culturale Gli scritti (9/2/2014)

Gli studi degli ultimi anni stanno mettendo sempre più in luce il ruolo generale di protezione che la Chiesa ha avuto nei confronti degli ebrei durante l’occupazione nazista dell’Italia. Da Firenze, con il cardinal Dalla Costa proclamato Giusto nel 2012, a Genova con don Francesco Repetto, anch’egli Giusto, a Milano con il cardinal Schuster, e via via fino naturalmente a Roma dove la presenza del Vaticano, oltre all’esistenza delle zone extraterritoriali, consentì il salvataggio di migliaia di ebrei.

Proprio a proposito di Roma, le modalità con cui fu portata avanti l’opera di ricovero e salvataggio dei perseguitati erano tali da non poter essere il frutto soltanto di iniziative dal basso ma erano chiaramente coordinate oltre che consentite dai vertici della Chiesa.

Si cancella così l’immagine proposta negli anni Sessanta di un papa Pio XII indifferente alla sorte degli ebrei o addirittura complice dei nazisti.

Vorrei mettere qui in rilievo che questa più recente immagine dell’aiuto prestato agli ebrei dalla Chiesa nasce non da posizioni ideologiche filocattoliche, ma soprattutto da ricerche puntuali sulla vita degli ebrei durante l’occupazione, dalla ricostruzione di storie di famiglie o di individui. Dal lavoro sul campo, insomma.

Il rifugio nelle chiese e nei conventi emerge in continuazione dai racconti dei sopravvissuti, percorre come un filo rosso le testimonianze orali raccolte negli anni in Italia – come il corpo vastissimo delle testimonianze di ebrei italiani rese alla Shoah Foundation –, si ritrova presente nella maggior parte delle memorie dei contemporanei. È raccontato come un dato di fatto, appartiene al campo delle evidenze, con tutte le diversità delle situazioni, dai conventi che chiedono una retta a quelli che accolgono gratis gli ebrei, i quali a loro volta danno una mano nel lavoro quotidiano come nel caso delle ragazze ebree che aiutano a fare da maestre ai bambini nella scuola delle Maestre Pie Filippini a Roma Ostiense, caso raccontato da Rosa Di Veroli.

È insomma un’immagine che è il frutto non del dibattito sul tema Chiesa e Shoah ma anche e soprattutto della ricerca volta a illuminare la vita e il percorso degli ebrei sotto l’occupazione nazista.

La dibattuta "quaestio" storiografica su Pio XII e gli ebrei ha per molti decenni frenato la ricerca e spostato sul terreno ideologico ogni tentativo di fare chiarezza sui fatti storici. Penso invece che per scrivere la storia del rapporto della Chiesa
con gli ebrei nell’Italia occupata sia innanzi tutto necessario sgombrare il campo da questa questione.

La domanda principale, cioè, non può essere quella del rapporto tra lo spirito profetico di un papa e i compromessi diplomatici di un altro papa, ma quella su quanto e fino a che punto e anche con quante opposizioni interne la Chiesa e il papa fossero alla guida dell’opera di salvataggio degli ebrei italiani. Le due questioni sono distinte e vanno, io credo, tenute distinte.

L’indagine sulle modalità concrete dell’aiuto agli ebrei, sulla presenza degli ebrei nei conventi e nelle chiese, sulla vita degli ebrei dentro i rifugi ecclesiastici, comincia a mettere in luce un aspetto su cui, mi sembra, poco si è riflettuto finora, quello del cambiamento di mentalità che ne può essere derivato.

È vero che ebrei e cristiani avevano convissuto per secoli, tra le mura dei ghetti e nelle antiche giudecche, in Italia e particolarmente a Roma, ma questa convivenza aveva raramente coinvolto degli ecclesiastici. Ora, di necessità per l’urgenza della persecuzione, preti ed ebrei dividevano lo stesso cibo. Le donne ebree passeggiavano nei corridoi dei conventi di clausura, gli ebrei imparavano il Padre Nostro e si infilavano la tonaca come precauzione in caso di irruzioni tedesche e fasciste. Rosa Di Veroli, richiesta di pregare insieme con gli altri in chiesa, lo faceva ma recitando sottovoce lo Shemà Israel.

C’era un’effettiva speranza da parte cristiana di toccare il cuore indurito degli ebrei e spingerli al battesimo? E quegli ebrei che si battezzarono lo fecero in seguito a una vera richiesta o per il fascino di un mondo che non conoscevano e che offriva loro protezione? Viene in mente la Lia Levi di "Una bambina e basta", attratta per un breve momento dal battesimo.

Parliamo ovviamente dei casi di conversione nei conventi, non di quelle conversioni, vere o simulate che fossero, fatte nel 1938 nella speranza di evitare i rigori delle leggi razziste, quando a Milano il cardinale Schuster battezzava all’alba gli ebrei in Duomo e i giornali antisemiti più radicali vedevano in questi battesimi “il cavallo di Troia degli ebrei nella società ariana e cristiana“.

Tutto questo mette certamente in moto nelle due parti esitazioni e timori nei confronti di un rapporto tanto stretto e quotidiano.

Nei sacerdoti e soprattutto nelle suore questi timori possono prendere la strada dell’impulso verso la conversione, inserendosi così su un filone più consolidato e tradizionale di rapporto. Così, la quotidianità e l’attenzione trovano giustificazione e conforto nella speranza di portare un ebreo al battesimo.

Negli ebrei, invece, il timore atavico di essere spinti verso la conversione porta talvolta (emergono casi del genere nella documentazione orale) a non prendere nemmeno in considerazione l’idea di trovare rifugio in un’istituzione ecclesiastica.

Ma può succedere che nulla di tutto questo si realizzi. Che dire, a Roma, della chiesa di San Benedetto al Gazometro, dove molti ebrei trovarono rifugio, e del suo parroco allora giovanissimo, don Giovanni Gregorini, che trovava il tempo di fare ogni giorno due chiacchiere con uno dei rifugiati ebrei, uomo di una certa età e molto religioso, parlando con lui delle rispettive religioni, e dei loro rapporti? Qui, dalle due parti, c’è rispetto reciproco e curiosità dell’altro.

Insomma, io credo che questa familiarità nuova e improvvisa, indotta senza preparazione dalle circostanze, in condizioni in cui una delle due parti era braccata e rischiava la vita ed era quindi bisognosa di maggior “carità cristiana”, non sia stata senza conseguenze sull’avvio e sulla recezione del dialogo. Un dialogo che arriverà molto più tardi, certo, e avviato soprattutto a livello teorico, mentre questo ci appare come un dialogo dal basso, fatto di pasti consumati insieme e di discorsi senza pretese, anche per superare le ansie di un rapporto sconosciuto fino a quel momento.

Così, le suore di un altro convento romano aggiungevano il lardo alla zuppa comune solo dopo averla distribuita alle ebree rifugiate da loro. Anche questa è una forma di dialogo dal basso, mi sembra.

Nel primo dopoguerra, nel momento in cui prevaleva la rimozione della Shoah, questo processo dialogico è stato in parte bloccato, da una parte perché gli ebrei erano intenti a ricostruire il proprio mondo e la propria identità dopo la catastrofe, dall’altra perché i cattolici sembravano esser tornati sulle posizioni tradizionali in cui la speranza della conversione era più forte del rispetto.

È forse questa chiusura dei primi anni dopo la Shoah a impedire lo sviluppo di quel dialogo dal basso, alla pari di quello ai livelli più alti, come dimostra il fallimento dell’incontro di Jules Isaac con Pio XII.

Comunque fosse, agli inizi degli anni Sessanta, con "Il vicario" di Hochhuth, su questo processo sarebbe stata proiettata l’ombra della leggenda nera di Pio XII, con il risultato di intralciare e opacizzare la memoria e il peso di quel primo percorso comune.

Oggi è il momento giusto per riprendere a indagarlo.

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N.B. de Gli scritti (dalla mostra Voci dalla Shoah)

Questo l'elenco dei conventi secondo le ricerche di Renzo De Felice con il numero degli ebrei ospitati

Elenco delle case religiose in Roma che ospitarono ebrei
  (fra parentesi il numero degli ebrei ospitati)
   
  Israeliti rifugiati nelle case religiose femminili.
 
  l. Suore di Nostra Signora di Sion, via Garibaldi, 28 (187)
  2. Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue, via Pannonia, 10 (136)
  3. Suore del Buono e Perpetuo Soccorso, via Merulana, 170 (133)
  4. Maestre Pie Filippini, largo Santa Lucia Filippini, 20; via Caboto, 16; via   Fornaci (114)
  5. Oblate Agostiniane di Santa Maria dei 7 Dolori, via Garibaldi, 27 (103)
  6. Suore della Presentazione, via Milazzo, 1la; via Sant'Agata dei Goti, 10   (102)
  7. Suore Orsoline dell'Unione Romana, via Nomentana, 234 (103)
  8. Suore Adoratrici Canadesi del Prezioso Sangue, via F.D.Guerrazzi (80)
  9. Istituto Clarisse Missionarie Francescane del Santissimo Sacramento, via   Vicenza, 33 (76)
  10. Figlie del Sacro Cuore di Gesù (Verzeri), via Cavour (69)
  11. Istituto Suore Compassioniste Suore di Maria, via Alessandro Torlonia, 14   (63)
  12. Istituto delle Suore di San Giuseppe, via del Casaletto (57)
  13. Istituto San Giovanni Battista (Suore Medee), via Bartolomeo Eustacchio   (51)
  14. Suore di Carità dell'Immacolata Concezione d'Ivrea, via Leone IV,   2 (50)
  15. Oblate a Tor de' Specchi, via del Mare, 12 (48)
  16. Istituto « Ravasco », via San Sebastianello, 10 (46)
  17. Istituto delle Suore dell'Assunzione, corso d'Italia (46)
  18. Suore Alcantarine, via Vasellari, 61 (44)
  19. Suore Francescane Missionarie d'Egitto, via Cicerone, 57; piazza Santa Cecilia,   23 (43)
  20. Suore Francescane della Misericordia di Lussemburgo, via Poggio Moiano,   8 (40)
  21. Suore della Carità della Beata Capitanio, via Sant'Uffizio,   17 (39)
  22. Suore Figlie di Maria Immacolata, via Palestro, 25 (36)
  23. Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario, Villa del Sole, Casa Santi Quattro   (36)
  24. Signorine Teresiane (Spagnole), via Gaeta, 8 (34)
  25. Suore Figlie della Sapienza, via Toscana 13; corso d'Italia, 33 (34)
  26. Istituto dell'Adorazione, via T.Salvini, 20 (33)
  27. Figlie di Maria Ausiliatrice, via Marghera, 56; via Dalmazia, 18 (32)
  28. Suore del Cenacolo, piazza Priscilla, 7 (28)
  29. Istituto di Nazareth, via Cola di Rienzo, 140 (30)
  30. Francescane Missionarie di Maria, via Appia Nuova, 522; via della Balduina,   38 (30)
  31. Istituto delle Suore di Nostra Signora della Compassione, via degli Ibernesi,   20 (30)
  32. Suore della Carità di Namur, via Cesare Correnti, 2 (28)
  33. Suore Armene di Monteverde (2)
  34. Suore Famiglia del Sacro Cuore di Gesù, via Gaeta, 13 (27)
  35. Suore Francescane Angeline, via Seso Celere (26)
  36. Suore della Carità, via Villini (25)
  37. Suore Cistercensi di Santa Susanna, via XX Settembre (26)
  38. Suore della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, via Merulana,   174 (25)
  39. Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante, via Villa Ricotti,   4 (24)
  40. Figlie di Maria Santissima dell'Orto, via di Porta Tiburtina, 14 (24)
  41. Suore di Santa Elisabetta, via dell'Olmata, 9 (22)
  42. Suore di Santa Dorotea, Sant'Onofrio, via Ripetta (21)
  43. Suore Brigidine, piazza Farnese (20)
  44. Suore Ministre degli Infermi, via Col di Lana; via Labico, 29 (20)
  45. Suore del Divino Amore, via San Francesco di Sales, 27 (19)
  46. Congregazione delle Suore Betlemite Figlie del Sacro Cuore di Gesù,   piazza Sabazio, 1 (18)
  47. Protettorato di San Giuseppe, via Nomentana, 341 (17)
  48. Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio, via Sette Sale, 24 (17)
  49. Suore Agostine dei Santi Quattro Incoronati (17)
  50. Religiose di San Carlo, via Aurelia, 159 (16)
  51. Istituto Buon Pastore, via Lungara (16)
  52. Religiose dei Santi Angeli Custodi, via A. Depretis, 74 (15)
  53. Suore Camaldolesi, Aventino (15)
  54. Suore del Buon Salvatore, via Leopardi, 17 (14)
  55. Suore del Santo Bambino Gesù, viale Medaglie d'oro, 112 (13)
  56. Piccole Suore dei Poveri Vecchi, piazza San Pietro in Vincoli (13)
  57. Suore di Maria Consolatrice, via Etruschi, 13 (13)
  58. Suore Agostiniane, San Pasquale, via Anicia, 12 (13)
  59. Suore del Santissimo Crocefisso, via Piè di Marmo, 12 (12)
  60. Suore Infermiere della Piccola Compagnia di Maria, via di Santo Stefano   Rotondo, 6 (11)
  61. Suore di Santa Marta, via Virgínio Orsini, 15 (9)
  62. Suore del Divin Salvatore, viale delle Mura Gianicolensí, 77 (9)  
  63. Suore del Sacro Cuore del Verbo Incarnato, via Guattani, 7 (9)
  64. Suore della Società del Sacro Cuore di Gesù, Casa generale,   Villa Lante (9)
  65. Figlie di San Giuseppe (8)
  66. Suore di Sant'Anna (Barolo) (8)
  67. Suore Mantellate (7)
  68. Suore Agostiniane (7)
  69. Suore della Carità di Nevers (6)
  70. Madri Pie di Ovada (6)
  71. Maestre Vererini (3)
  72. Retraite d'Angers (4)
  73. Suore Ospitaliere del Sacro Cuore di Gesù, via Castelfidardo, 45   (5)
  74. Figlie della Carità (7)
  75. Suore della Sacra Famiglia, salita Monte del Gallo, 19 (5)
  76. Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe, via dei Fienili, 45 a (6)
  77. Suore Riparatrici, via de' Lucchesi, 9 (5)
  78. Suore Adoratrici Perpetue, via dei Selci (12)
  79. Monastero Visitazione (2)
  80. Clarisse di San Bernardino (6)
  81. Clarisse di San Lorenzo (2)
  82. Domenicane Annunziatine (5)
  83. Suore Turchine del Corviale (3)
  84. Istituto Santa Maria della Provvidenza, Opera Don Guanella (14)
  85. Ospizio Femminile Pio X (44)
  86. Suore Francescane Missionarie Immacolata Concezione (42)
  87. Adoratrici del Santissimo Sacramento, via Torlonia (11)
  88. Suore di San Tommaso di Villanova (12)
  89. Suore del Rosario Perpetuo (-)
  90. Suore Orsoline di Parma (2)
  91. Suore della Dottrina Cristiana (5)
  92. Suore Sacramentine di Bergamo (7)
  93. Suore della Resurrezione (Polacche) (3)
  94. Orfanatrofio Antoniano (3)
  95. Suore della Divina Provvidenza (2)
  96. Suore di Sant'Orsola della Beata Vergine (-)
  97. Suore dell'Addolorata (1)
  98. Suore San Giuseppe di Cluny (1)
  99. Ancelle del Sacro Cuore (1)
  100. Clarisse riformate (1)
 
  Israeliti rifugiati nelle Case Religiose maschili
 
  1. Fratelli delle Scuole Cristiane (96)
  2. Società Salesiana di San Giovanni Bosco (83)
  3. Pontificio Seminario Lombardo (63)
  4. Fratelli Ospitalieri della Immacolata Concezione (52)
  5. Pontificio Seminario Francese (50)
  6. Pontificio Seminario Romano Maggiore (48)
  7. Fate Bene Fratelli (46)
  8. Reverendi Padri Barnabiti (36)
  9. Reverendi Padri Bianchi (35)
  10. Fratelli Maristi (Collegio San Leone Magno) (33)
  11. Fratelli del Sacro Cuore (Collegio Cristo Re) (28)
  12. Reverendi Padri Benedettini (19)
  13. Reverendi Padri Servi di Maria V (14)
  14. Reverendi Padri Terziari Regolari (14)
  15. Reverendi Padri Filippini (11)
  16. Reverendi Padri Domenicani (8)
  17. Reverendi Padri Giuseppini (7)
  18. Reverendi Padri Rosminiani (5)
  19. Reverendi Padri Missionari del Sacro Cuore (6)
  20. Reverendi Padri Maristi (4)
  21. Reverendi Padri Camaldolesi (4)
  22. Reverendi Padri Agostiniani Erem. (3)
  23. Reverendi Padri Trinitari (3)
  24. Reverendi Padri Dottrinari (3)
  25. Reverendi Padri Canonici Lateranensi (2)
  26. Reverendi Padri Oblati di San Giuseppe (3)
  27. Missioni estere di Milano (1)
  28. Reverendi Padri Passionisti (1)
  29. Reverendi Padri Missionari dello Spirito Santo (1)
  30. Santa Maria dell'Orto Monsignor De Carolis (8)
  31. Sant'Onofrio Reverendo Padre De Stefani Luigi (7)
  32. San Carlo al Corso Monsignor Trezzi (4)
  33. Collegio Nazareno (9)
  34. Collegio San Gabriele, viale Parioli, 26 (4)
  35. Collegio di Santa Maria, viale Manzoni, 5 (6)
  36. Ospizi Don Orione (21)
  37. Parrocchia Santa Croce (80)
  38. Parrocchia della Divina Provvidenza (65)
  39. Parrocchia di San Filippo (24)
  40. Parrocchia del Buon Pastore (5)
  41. Parrocchia di Santa Maria in Trastevere (2)
  42. Parrocchia di Santa Maria delle Fornaci (1)
  43. Parrocchia di Ognissanti (1)
  44. Parrocchia della Trasfigurazione (100)
  45. Parrocchia di Santa Maria in Campitelli (38)
  46. Parrocchia di Santa Maria della Pace (40)
  47. Parrocchia di San Gioacchino ai Prati (13)
  48. Reverendi Padri Francescani San Bartolomeo all'Isola (400)
  49. Reverendi Padri Stimmatini Parrocchia Santa Croce (100)
  50. Convento di San Bonaventura al Palatino (10)
  51. Reverendi Padri Domenicani Irlandesi (San Clemente) (2)
  52. Istituto dell'Immacolata dei Frati Bigi (10)
  53. Fratelli delle Scuole Cristiane di Irlanda (3)
  54. Reverendi Padri Gesuiti in case diverse (43)
  55. Istituto maschile Don Luigi Guanella, via Aurelia Antica (8)