Chi segue gli oroscopi non accetta il sistema copernicano e mostra quanto l’illusione tolemaica sia difficile da estirpare dalle menti. Breve nota di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 31 /12 /2019 - 10:58 am | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una breve nota di Andrea Lonardo. Per approfondimenti, cfr. la sezione Scienza e fede e, in particolare, Il Falso Zodiaco degli oroscopi. Per la Vergine 44 giorni, per lo Scorpione soltanto 6.

Il Centro culturale Gli scritti (21/5/2017)

Il rifiuto del copernicanesimo non è terminato con la riabilitazione di Galilei, ma persiste ancora in chiunque si diletta di oroscopi.

Chi studia e crede ai segni zodiacali continua, infatti, ad avere una visione geocentrica dell’universo. Pur avendo invertito il rapporto sole-terra, infatti, non ha fatto lo stesso passaggio per le costellazioni e continua a credere che esse girino intorno alla terra.

La convinzione che le stelle dei segni zodiacali girassero intorno alla terra era parte integrante del sistema aristotelico-tolemaico nel quale il cielo era immaginato a sfere sempre più elevate: il “cielo delle costellazioni” (detto delle “stelle fisse”) abbracciava dall’alto le diverse sfere dei pianeti, girando con moto perfettamente circolare intorno alla terra.

Chi segue gli oroscopi mantiene questa visione astronomica dell’universo: continua ad illudersi che il “sistema solare” non sia un piccolissimo e periferico sistema planetario, senza alcun particolare rapporto con le “stelle fisse” (che in realtà “fisse” non sono), bensì lo immagina come qualcosa a cui guarda l’universo intero.

In realtà la terra è talmente lontana dalle stelle delle diverse costellazioni che nulla cambia in rapporto ad esse nei diversi periodi dell’anno. È vero, invece, che la terra, muovendosi, lascia vedere nelle sue evoluzioni solo alcune costellazioni e non le altre che, pur muovendosi, sembrano mantenere rapporti proporzionali fra di loro, date le immense distanze. Da un punto di vista specifico sulla terra è possibile vedere di notte solo alcune stelle e non altre.

Anche la suddivisione dei segni nella quadripartizione “aria”, “acqua”, “terra” e “fuoco” corrisponde al linguaggio aristotelico-tolemaico che Galilei e gli scienziati dei secoli successivi dichiararono superato – il passo decisivo fu la scoperta da parte di Cecilia Payne-Gaposchkin che il sole era composto da idrogeno, scoperta avvenuta solo nel 1925.