A Godego, dove la famiglia conta. «Spegnete la tv e fate figli» disse il parroco. Boom di nascite, di Francesco Dal Mas

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 10 /10 /2017 - 09:05 am | Permalink | Homepage
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Riprendiamo da Avvenire del 30/9/2017 un articolo di Francesco Dal Mas. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Il Battesimo e la pastorale battesimale e i video sul Battesimo sul Canale YouTube.

Il Centro culturale Gli scritti (10/10/2017)

N.B di Andrea Lonardo

Al di là del tono scherzoso dell’articolista che quasi ironizza sulle parole del parroco, interessantissima è l’analisi di don Gerardo Giacometti che valuta la maturazione  cristiana della sua comunità dal crescere delle nascite. L’ho sperimentato io stesso da parroco. Ogni volta che mi veniva chiesto di celebrare un matrimonio chiedevo ai fidanziati l’autorizzazione di dire nell’omelia che ci si sposava per avere almeno tre bambini, tanto anche avendo uno solo ci si giocava lo stesso tutta la vita. Lo stesso dicevo a chi battezzava il primo figlio. Chi aveva un bambino vedeva che chi ne aveva due era felice, chi ne aveva due vedeva che chi ne aveva tre era felice. Soprattutto ogni nuova famiglia costatava nelle altre famiglie della parrocchia che era possibile vivere con tre, quattro o cinque figli, e vedeva che era la cosa più normale del mondo. Questo amore per la vita è una dei segni più veri della maturazione di una comunità: sostengo apertamente che uno dei criteri per valutare se la pastorale battesimale di una parrocchia “funziona” non è verificare se le coppie tornano se invitate dal parroco a celebrare la ricorrenza del Battesimo, bensì se viene loro voglia di generare ancora la vita!

A Godego, dove la famiglia conta. «Spegnete la tv e fate figli» disse il parroco. Boom di nascite, di Francesco Dal Mas

CASTELLO DI GODEGO (TREVISO) È proprio vero che la denatalità accompagna la ripresa economica la quale sottrae tempo ed energie alla famiglia? «Nulla di più falso, almeno qui a Godego» smentisce il parroco don Gerardo Giacometti. Siamo nel profondo Nordest, in provincia di Treviso, dove, tra l’altro, il 10 per cento di immigrati si è puntualmente integrato. Ed ecco i numeri. Da gennaio a settembre di quest’anno ci sono stati ben 54 battesimi ed altri 5 sono in arrivo (40 i funerali) contro i 46 di tutto il 2016 (con 52 morti) ed i 45 del 2015 (con 56 decessi). Le nascite sono ancora più numerose, perché, ad esempio, mancano dall’elenco dei battesimi i neonati di coppie musulmane odi altre religioni.

Perché, dunque, quest’inversione di tendenza? «Cari genitori, spegnete la televisione e i cellulari e datevi da fare» ha esortato l’anno scorso il parroco dal pulpito. «Un anno dopo sto constatando che mi hanno preso alla lettera – sorride don Gerardo –. E questa è la dimostrazione di una grande vitalità e fiducia nel futuro della comunità. Qui a Godego abbiamo un contesto relazionale buono, con una particolare cura per la famiglia e con dei sostegni importanti come lo possono essere i nonni che noi festeggeremo il prossimo 2 ottobre con una grande festa in asilo. Poi abbiamo la scuola materna e un nido che è di prim’ordine». Proprio per questo a nessuno è venuto in mente di ironizzare sull’invito e sulla constatazione del parroco. Anzi.

Claudio e Paola sono sui trent’anni e hanno quattro figli: «La rete di famiglie che gravita anche intorno alla comunità ci rende più tranquilli nelle nostre scelte. Come ci hanno confermato alcune ostetriche, le nascite a Godego non hanno eguali negli altri Comuni». Due coppie stanno aspettando il quarto figlio. Il “don” fa suonare le campane ad ogni nascita e il sindaco Nicoletti, in considerazione di questa crescita, ha deciso di aumentare il contributo alla scuola materna e al nido.

Adesso il parroco è intenzionato a rivolgersi alle imprese del paese perché, chi ancora non lo fa, attivi forme di conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di famiglia. Ci sono, peraltro, imprenditori che si sono fatti in quattro per aiutare i loro collaboratori che hanno carichi di famiglia pesanti, al limite del disagio. «La famiglia, a Godego, è il motore di tutte le espressioni della comunità – conclude il parroco –. E lo è anche per formazione. I giovani che si preparano al matrimonio maturano, come coppia, in ben due anni di accompagnamento da parte del Centro famiglia di Treviso».

E siccome la ripresa economica costringe i giovani padri o le giovani madri di famiglia a restare di più al lavoro, sono spesso i nonni a dover subentrare nell’assistenza dei figli. Ecco, dunque, che don Gerardo ha pensato a dei corsi di formazione anche per loro. «Formazione continua – sorride ancora – dalla prima età fino alla terza, anzi alla quarta».