Siria. Missile su bimbi a catechismo. Uccisi 4 bambini tra i 6 e i 10 anni e la loro catechista. Dietro l'attacco ci sarebbe un gruppo terroristico ex affiliato di al-Qaeda

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 19 /05 /2019 - 21:46 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo da Avvenire del 13/5/2019 un articolo redazionale. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione La pace contro la guerra.

Il Centro culturale Gli scritti (19/5/2019)

Bambini in aula con la loro insegnante nella provincia 
di Idlib, in una foto del gennaio scorso (LaPresse)

Si continua a morire in Siria, nel silenzio della comunità internazionale. Quattro bimbi cristiani e una catechista sono stati uccisi da missili lanciati sabato dai jihadisti ribelli sul villaggio di Suqaylabiyah, nella provincia di Hama, nel nord-ovest della Siria. Lo riferisce l'Agenzia stampa ufficiale siriana, Sana. La notizia è riportata anche da Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs).

«In Siria il villaggio cristiano di Al-Sekelbiya ieri è stato colpito da un attacco missilistico. Jessica, Bashar, Angy, Suheir (età 6-10 anni) e la catechista M'kashkash sono stati trucidati durante una lezione di catechismo. Altri sei bambini sono stati feriti» twitta Acs. «Agenzie locali - aggiunge - parlano di azione di "gruppi terroristici"».

Fonti ufficiali di Damasco confermano che le quattro vittime avevano tra i i 6 e i 10 anni e che altri sei bimbi sono rimasti feriti.

Stando all'Osservatorio siriano per i diritti umani, vicino ai ribelli anti-governativi, i razzi sono stati sparati dalla vicina provincia di Idlib, controllata dal gruppo terrorista ex affiliato di al-Qaeda, Hayat Tahriral-Sham.

La notizia della strage di bambini è stata confermata da padre Hanna Jallouf, francescano della Custodia di Terra Santa e parroco della chiesa latina di Knaye (nella provincia di Idlib) in un’intervista del Tg2000: "La situazione è precaria a causa dei combattimenti tra l’esercito regolare e i ribelli. Purtroppo tanta gente ha dovuto lasciare la propria casa ed è venuta verso di noi. Vivono sotto gli alberi. Hanno come materasso la terra e come coperta il cielo”.

“L’altro ieri i ribelli – ha aggiunto padre Hanna Jallouf - hanno bombardato la città cristiana di Al-Sekelbiya. Hanno colpito il centro catechistico uccidendo 5 bambini (Acs parla di 4, ndr) e il loro catechista. E ieri è stato celebrato il loro funerale. Tanta gente muore per questa sporca guerra. Speriamo che questo massacro finisca presto”.