La sfida della principessa Haya: “Salvatemi dall’emiro di Dubai”. Si è aperta a Londra la battaglia legale tra lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, e la moglie, fuggita con i figli, di Francesca Caferri

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 18 /08 /2019 - 21:31 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo da La Repubblica del 31/7/2019 un articolo di Francesca Caferri. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Islam.

Il Centro culturale Gli scritti (18/8/2019) 

La principessa Haya bint Al Hussein (Reuters) 

È partita all’attacco, Haya bint Hussein. E, complice l’avvocatessa che già assistette il principe Carlo nel suo divorzio da Lady Diana, ha chiesto all’Alta Corte di Londra di applicare misure restrittive contro uno degli uomini più potenti del mondo, nonché il padre dei suoi figli di 7 e 11 anni: lo sceicco Mohammed bin Rashid al Maktoum, emiro di Dubai, fortuna personale stimata in 18 miliardi di dollari.

Haya, figlia del defunto re Hussein di Giordania, sorellastra dell’attuale re, 47 anni, è la sesta e la più giovane delle mogli del 70enne al Maktoum.

Qualche settimana fa è fuggita da Dubai con i figli e si è rifugiata nella sua residenza da 85 milioni di euro a Londra: qui ieri ha affrontato per la prima volta gli avvocati del marito in tribunale. E ai giudici ha chiesto la custodia dei figli e di poter beneficiare di misure di protezione riservate ai matrimoni combinati e alle vittime di violenze.

L’emiro chiede il ritorno in patria dei figli. Non è solo una battaglia di gossip questa: ma un grattacapo diplomatico per diversi Paesi. La Giordania, che dagli aiuti degli Emirati dipende per la sua economia e che si trova già in posizione di imbarazzo. La Gran Bretagna, che degli Emirati è uno dei fornitori di armi e che se dovesse accogliere la domanda di asilo della principessa si inimicherebbe un Paese chiave: ma allo stesso tempo non può dire no a un’esponente di una famiglia reale amica dei Windsor.
Le organizzazioni dei diritti civili che dal caso di Haya sperano di ottenere attenzione per le condizioni di vita a Dubai, che tiene in condizioni di semi-schiavitù migliaia di lavoratori stranieri.

Haya è la terza principessa della Corte fuggita negli ultimi anni: lo scorso anno era toccato a Latifa, una delle figlie dello sceicco, che aveva denunciato la mancanza di libertà prima di scappare, essere ripresa e riportata con la forza a casa. Qualche anno prima a sua sorella Sama.