Le modalità buddiste del rapporto Stato-religione. In Thailandia è il re a decidere il capo supremo del buddismo Theravada (ma siamo oggi in un regime militare al quale anche il re deve sottostare). Il matrimonio con le regine che “strisciano” ai piedi del re

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 10 /11 /2019 - 14:02 pm | Permalink | Homepage
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1/ Mossa a sorpresa del parlamento: il Patriarca Supremo del buddismo sarà nominato dal re

Riprendiamo dall’agenzia di stampa Asianews del 30/12/2016 un articolo redazionale. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Religioni dell’estremo oriente.

Il Centro culturale Gli scritti (10/11/2019)

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Con una mossa a sorpresa l’Assemblea legislativa nazionale thai (Nla) ha approvato un emendamento del “1992 Sangha Act” che regola la nomina del Patriarca Supremo del buddismo thai. In meno di un’ora, ieri i parlamentari hanno votato sì a tre letture consecutive, restaurando l’antica tradizione che riserva al re il diritto di nominare il leader religioso.

La figura del Patriarca Supremo (in lingua thailandese “phrasangkharat”, ovvero “re della Sangha”) è stata creata nel 1872 da Rama I, il primo re della dinastia regnante. Come capo del buddhismo in Thailandia, il Patriarca Supremo promuove la religione e guida il Consiglio Supremo della Sangha, il cui compito ufficiale è quello di supervisionare i monaci (circa 200mila) e i novizi (circa 70mila) di tutte le sette buddhiste del Paese, assicurandosi che essi seguano gli insegnamenti del Buddha, o meglio che osservino i rituali prescritti e non violino le regole stabilite dal Consiglio.

L’emendamento è stato proposto il 27 dicembre e ieri è stato approvato con 182 voti a favore e sei astenuti. Secondo il nuovo regolamento, il re nominerà il nuovo Patriarca Supremo, mentre il primo ministro controfirmerà la decisione. In precedenza il primo ministro poteva nominare il leader buddista “con il consenso del Consiglio supremo della Sangha (Ssc)” e in seguito il monarca lo investiva dei poteri. Secondo la vecchia legge il patriarca doveva essere il monaco più anziano con il titolo di “somdet phra rajagana”.

Con il colpo di mano dell’esecutivo calano le probabilità che il nuovo patriarca sia Somdet Phra Maha Ratchamangalacharn, nominato lo scorso gennaio come candidato ufficiale del Ssc. A seguito dell’emendamento tornano in corsa altri sette anziani monaci.

Phra Methithammajarn, segretario generale del Centro di protezione del buddismo thai, si è scagliato contro la decisione del parlamento, definendola “inusuale”. Egli ha aggiunto che la Nla doveva solo fare rapporto ai rappresentanti del governo e non organizzare una votazione: “Il nostro gruppo ora discuterà la prossima mossa, ma dobbiamo procedere con prudenza. La situazione è instabile”.

Somchai Sawaengkarn, membro della Nla, ha negato le accuse secondo cui l’emendamento è stato studiato a tavolino per ostacolare la nomina di Somdet Phra Maha Ratchamangalacharn. Alcuni studiosi buddisti, inoltre, hanno accolto con favore la modifica legislativa, vista come una spinta ad uscire dall’impasse che blocca la nomina del 20mo Patriarca supremo del buddismo thai, dopo la scomparsa di Somdet Phra Yannasangwon, morto due anni fa.

2/ Poligamia in Thailandia: il re Rama X nomina la sua concubina "consorte reale" di fronte alla moglie. Appena tre mesi dopo le sontuose nozze con la donna che da tempo gli era accanto, re Maha Vajiralangkornm, 67 anni, ha impalmato un'altra fidanzata di lunga data, Sineenat Wongvajirapakdi, di 34 anni, di Raimondo Bultrini

Riprendiamo da La Repubblica del 3/8/2019 un articolo di Raimondo Bultrini. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Religioni dell’estremo oriente.

Il Centro culturale Gli scritti (10/11/2019) 

Dal minuto 3.40 il rito del matrimonio del re 
con Sineenat Wongvajirapakdi

BANGKOK. – Tra la sorpresa dei sudditi la prima concubina reale della Thailandia ha ricevuto in diretta tv l’”unzione” dal sovrano Maha Vajiralongkorn, seduto di fianco alla moglie Suthida che ha assistito all’investitura ufficiale della sua concorrente senza battere ciglio.

Appena tre mesi fa Suthida, conosciuta dal re quando era una hostess della Thai airways, si era prostrata nello stesso modo ai piedi del consorte che l’aveva già nominata Generale a capo delle sue guardie del corpo prima di sposarla e darle il titolo di Regina Suthida Vajiralongkorn Na Ayudhya, benedicendola con l’acqua benedetta dai monaci buddisti.

Nel giorno del 67esimo compleanno del monarca, la neo Regina è rimasta apparentemente impassibile quando suo marito ha versato l’acqua da una sacra ampolla anche sul capo di Sineenat Wongvajirapakdi, un’ex infermiera 34enne nonché Generale delle stesse Guardie reali al suo comando. Sineenat, nata Niramon Aunprom, si è a sua volta inginocchiata mentre assieme all’acqua riceveva da re Rama X una serie di doni e il titolo di Chao Khun Phra, "Nobile Consorte reale”.

È la prima volta che una concubina ottiene questo titolo da quando negli anni ’30 la monarchia dell’ex Siam divenne “costituzionale”. I re precedenti ne avevano decine con una media di 60 figli ciascuno, tranne il padre dell’attuale, Bhumibol Adulyadej, rimasto monogamo sul trono per quasi 70 anni fino alla sua morte nel 2016.

Suo figlio è già stato sposato tre volte e ha 7 figli dalle ex principesse, oggi in gran parte cadute in disgrazia. La prima moglie, di sangue reale, gli aveva dato una femmina, la seconda - un’attrice oggi esule in America - 4 maschi e una figlia, l’unica accolta a corte. La terza consorte era una semplice ragazza a servizio nel suo Palazzo, e divenne madre dell’ultimo figlio prima di essere privata del titolo e uscire di scena dopo uno scandalo di corruzione che ha portato in carcere molti suoi familiari.

3/ Thailandia, il re ripudia la sua concubina: “Si atteggia a regina". A fine luglio fecero il giro del web le foto della sua prostrazione ai piedi del 67enne Rama X. La preferita aveva osato troppo nel triangolo di corte, di Raimondo Bultrini

Riprendiamo da La Repubblica del 21/10/2019 un articolo di Raimondo Bultrini. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Religioni dell’estremo oriente.

Il Centro culturale Gli scritti (10/11/2019) 

Il re thailandese Rama X con la concubina Sineenat (afp) 

BANGKOK - Ad appena due mesi e mezzo dalla cerimonia d'investitura, la prima "storica" concubina del re thailandese dai tempi della monarchia assoluta ha già perso il posto e tutti i titoli connessi, compreso quello di generale delle sue guardie del corpo. 
Sineenat Wongvajirapakdi, 34 anni, già infermiera militare e pilota di jet era divenuta celebre quando a fine luglio fecero il giro del web le foto della sua prostrazione ai piedi del 67enne Maha Vajiralongkorn, o Rama X, mentre il re la purificava con acqua sacra sotto lo sguardo apparentemente impassibile della sua quarta moglie, la Regina Suthida, ex hostess e generalessa sposata a maggio con analoga e ben più pomposa cerimonia.

A quanto pare la Concubina aveva osato troppo nel burrascoso triangolo di Corte che le è costato alla fine il titolo di "Chao Khun Phra" - o Nobile Consorte - con l'accusa di "slealtà verso il re". Il testo della Gazzetta reale diffuso online ammette chiaramente che l'influenza della concubina era stata forte ben prima del matrimonio tra Re Rama X e Suthida, la vera comandante delle sue bodyguard e "superiore" di Sineenat. "Ha mostrato resistenza e fatto ogni pressione per bloccare la nomina della regina", scrive l'organo del Palazzo attribuendo un tale comportamento alle "sue stesse ambizioni".

La posizione di Consorte Reale - spiega ancora il testo - venne concessa a Sineenat "nella speranza di alleviare le tensioni create da un problema che potrebbe influenzare la monarchia". Ancora più esplicitamente la Gazzetta dice che la Concubina "non era grata del titolo che le era stato concesso, né si era comportata in modo appropriato (con il re e la regina) in base al suo status", fino ad abusare del "potere di impartire ordini a nome del re". 

È questa ultima infrazione che costò il posto e i privilegi anche alla terza moglie, di fatto rinchiusa da 5 anni in un rigido isolamento assieme ai membri della sua famiglia, accusati di sfruttare la posizione della loro congiunta per ottenere potere e ricchezze. Nessuno dei precedenti matrimoni dai quali sono nati 7 figli è mai finito però con divorzi sereni. In un Paese dove sono previsti molti anni di carcere per chi viola la legge di lesa maestà, la prima moglie (l'unica delle 4 di sangue blù) fu sospettata dopo la separazione di aver orchestrato una dura campagna di diffamazione contro l'ex marito, a quel tempo principe della Corona. 
Dalla seconda consorte - un'ex attrice della quale non si hanno notizie né immagini recenti - Rama X ebbe una femmina, la sola accolta a Corte, e 4 figli maschi che vivono negli Usa e non hanno mai messo piede in Thailandia. Difficile prevedere la sorte della ex Concubina, ora che è stata privata di tutte le insegne e medaglie ottenute per "meriti di servizio", allontanata dall'alcova e dal corpo Guardie personali del re. Eppure appena poche settimane fa lo stesso Palazzo aveva diffuso immagini di Sineenat con la mano stretta a quella del re, emtrambi in uniforme, lei armata di tutto punto, alla guida di un jet o con un paracadute pronta a lanciarsi. 
A proposito della sicurezza di Sua Maestà, la radiazione di Sineenat giunge in curiosa coincidenza con il recente passaggio di due corpi scelti dell'esercito regolare tra le file delle Guardie reali. Mentre Suthida in quanto Regina non è più ufficialmente al comando delle bodyguard di suo marito e l'ambiziosa "generalessa" Sineenat è stata degradata, Rama X ha deciso evidentemente di affidare la sua difesa a dei soldati professionisti. Per giustificare il passaggio di uomini dalle Forze armate nazionali al servizio del sovrano, il primo ministro Prayuth Chan-ocha ha citato una norma prevista dalla costituzione in caso di "emergenza che minaccia la sicurezza nazionale e la monarchia". Di quale emergenza si tratti - caso Concubina a parte - non è stato chiarito. 

4/ Il re thai nomina il nuovo patriarca supremo del buddismo theravada. La scelta è ricaduta su Somdej Phra Maha Muneewong, 89enne abate del tempio reale. Grande esperto del settore dell’istruzione e apprezzato studioso, egli è il 20mo patriarca supremo del buddismo theravada thai, di Weena Kowitwanij

 Riprendiamo dall’agenzia di stampa Asianews del 8/2/2017 un articolo di Weena Kowitwanij. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Religioni dell’estremo oriente.

Il Centro culturale Gli scritti (10/11/2019)

Bangkok (AsiaNews) - In un messaggio televisivo, rivolto alla nazione nella serata di ieri, il Primo Ministro Prayut Chan-o-cha ha ufficializzato la nomina da parte di re Rama X del nuovo patriarca supremo del buddismo thai. Secondo quanto ha riferito il premier, sua maestà Maha Vajiralongkorn Bodindradebayavarangkun ha scelto Somdej Phra Maha Muneewong quale leader della più importante comunità religiosa del Paese. 

Conosciuto anche col soprannome di Umporn Umpa-row, il 20mo patriarca ha 89 anni e succede a Somdej Phra Yannasangworn [3 ottobre 1913-24 ottobre 2013], nominato nel 1989 dal precedente defunto re Bhumibol Adulyadej. 

Dal 2008 a oggi Somdej Phra Maha Muneewong ha ricoperto l’incarico di abate del tempio di Rajchaborpit-Sadhit-mahasimaram. Si tratta del tempio reale costruito nel 1869 durante il regno di re Rama V. L’esterno dell’edificio richiama l’architettura tipica thai, mentre l’interno è di stile gotico; l’edificio mutua il proprio nome dalla monarchia, perché in lingua locale significa “Tempio costruito dal re”

Grande esperto nel settore dell’istruzione, Somdej Phra Maha Muneewong si è occupato a lungo dell’educazione e della disciplina dei novizi e dei monaci buddisti del monastero. Egli è anche membro del comitato che si occupa della legge e della lingua

Egli ha fatto il suo ingresso nella vita monacale nel 1950 e ha conseguito il master alla Paranasi University (India) in storia e archeologia. Nel 1973 è stato nominato missionario capo a Sydney, in Australia, col compito di diffondere il buddismo. Un’opera promossa con estrema efficacia e dedizione e che ha portato alla nascita di numerosi templi e monasteri in tutto il Nuovo Galles del Sud, per poi diffondersi in altre città come Canberra, Melbourne e Darwin. 

Il nuovo patriarca supremo del buddismo thai ricopre l’incarico di presidente del Mahamakut Buddhist University Council. Nel 2009 è stato insignito di una laurea ad honorem in buddismo e nel 2010 ha ricevuto un dottorato per le sue tecniche di diffusione degli insegnamenti del Buddha. 

La cerimonia di insediamento, presieduta dal re Maha Vajiralongkorn Bodindradebayavarangku, è in programma il prossimo 12 febbraio alle 5 del pomeriggio al tempio di Phra Sri Rattana Sas-sadaram. Situato nel settore orientale del Palazzo reale, esso è ritenuto il tempio più sacro del Paese e ospita il Buddha di smeraldo, l’effige sacra che protegge regno di Siam e il popolo thai. 

In Thailandia il buddismo è la religione predominante nel Paese. Un culto professato dal 93,6% della popolazione, in larga maggioranza secondo i dettami della scuola Theravada. Il 4,6% della popolazione professa l’islam, religione concentrata soprattutto nelle province meridionali del Paese, al confine con la Malaysia. I cristiani sono poco più dell’1%.