L’esperienza liturgica della messa nella notte di Natale è indispensabile per l’Iniziazione cristiana, per accompagnare genitori e figli insieme. Di cose dimenticate, di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 23 /12 /2020 - 15:09 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una breve nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, cfr. la sezione Liturgia e catechesi.

Il Centro culturale Gli scritti (23/12/2020)

I bambini debbono partecipare alla messa della notte di Natale. Debbono non per un rigurgito moralistico o precettistico: debbono perché è una vera esperienza. E la catechesi deve essere esperienziale.

Guai se non si propone a loro e ai loro genitori la messa della notte di Natale. Si avrebbe allora una catechesi astratta e scolastica che impedirebbe l’ingresso nell’esperienza cristiana.

Anche quest’anno abbiamo proposto con forza ai genitori e ai bambini dell’Iniziazione cristiana di partecipare alla messa della notte. I bambini canteranno È una notte incantata (qui il file audio per chi volesse insegnare questa Ninna Nanna a Gesù Bambino), dopo l’omelia, perché anche a loro deve spettare un ruolo di protagonisti, di annunciatori del Vangelo, dopo che hanno ricevuto l’annunzio del Natale dagli adulti, con il Gloria, il Vangelo e l’omelia.

Molti pensano che sia sufficiente far partecipare i bambini alla messa del giorno del 25, ma così non è. La Veglia di Natale è un must, così come lo è quella di Pasqua: è un entrare nel “mistero”. Non si entra nel “mistero” senza i segni: questo insegna la liturgia, da sempre

Il segno è quello del buio, di un vegliare nel buio della notte. Non basta andare a messa di giorno! Stare alzati, perché la liturgia non si fa con la testa, ma “con i piedi” – il riferimento è alla processione di ingresso, al gesto concreto che rende la liturgia esperienziale e non cerebrale, come ha insegnato con vera profondità Andrea Grillo. La liturgia e i tempi liturgici sono fatti di segni e non di chiacchiere.

Abbiamo voluto ripetere ai genitori che solo dopo che il più piccolo dei bambini di casa ha posto il Bambino nel Presepe, solo dopo questo gesto si possono aprire i regali. Non avrebbe senso aprirli prima.

Abbiamo consigliato che solo dopo aver partecipato alla Messa della notte – l’orario di questa è meno importante – tornati a casa, i bambini porranno Gesù Bambino nella mangiatoia e solo dopo apriranno i regali.

La Messa della notte, il Bambino nel Presepe e poi i regali, questa è la sequenza esperienziale che educa.

Pensare che sia indifferente se le famiglie dell’Iniziazione cristiana partecipino o meno alla Messa della notte è pura follia ed è contrario alla tradizione cristiana che ha costruito nei secoli la liturgia.

Anche per l’Epifania, abbiamo proposto con forza a tutti i bambini e ai loro genitori di partecipare alla liturgia, anche se non è di domenica.

Anche qui, affermare – come fanno tantissimi – che la catechesi riprenderà dopo l’Epifania è pura follia ed è indice di una visione scolastica della catechesi.

Un’Iniziazione cristiana che non comprenda il tempo delle feste liturgiche e delle vacanze civili è scolastica e astratta.

No, l’Epifania è parte integrante della catechesi e non avere un progetto per la partecipazione dei bambini alla liturgia dell’Epifania vuol dire non avere la minima idea di cosa sia una catechesi esperienziale.

Noi abbiamo ripreso un’idea del cammino neocatecumenale: saranno i Magi ad intervenire in carene d ossa alla liturgia dell’Epifania, consegnando regali ai bambini, dopo la proclamazione del Vangelo. Saranno i Magi in carne ed ossa – rappresentati da 3 persone di lingua straniera in maschera - che spiegheranno ai bambini chi sono questi tre Re: essi annunciano che il Natale è per tutti i popoli e non solo per i circoncisi.

Abbiamo insistito perché tutte le famiglie siano presenti con i figli nella liturgia dell’Epifania. Senza di essa, tutto diverrebbe scolastico e non si uscirebbe mai dall’idea che la catechesi è solo una riunioncina senza alcuna partecipazione esperienziale.

No! Anche qui la liturgia dell’Epifania è la vera esperienza che genitori e figli debbono fare insieme.