«Che c’è di allegro in questo maledetto paese?». I promessi sposi di Alessandro Manzoni commentati da Franco Nembrini. I video degli incontri

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 30 /03 /2022 - 22:42 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito i video degli incontri tenuti da Franco Nembrini per la diocesi di Roma nella Quaresima 2022. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Letteratura e, in particolare, Alessandro Manzoni.

Il Centro culturale Gli scritti (30/3/2022)

1/ I video

1/ Fra Cristoforo

2/ Suor Gertrude, la monaca di Monza, e Lucia

3/ Don Abbondio e Renzo

4/ L'Innominato e il cardinal Federigo Borromeo

 https://www.youtube.com/watch?v=ILw3DUfXG_0

5/ Il problema del male: il dialogo fra Renzo e fra Cristoforo dinanzi a don Rodrigo e la predica di padre Felice al Lazzaretto

https://www.youtube.com/watch?v=QlOcsxWUtdo

2/ Presentazione del ciclo. Con Nembrini a San Giovanni in Laterano cinque serate sui Promessi Sposi

Riprendiamo un articolo da Romasette, pubblicato l’8/3/2022 senza indicazione di autore. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Letteratura e, in particolare, Alessandro Manzoni.

Il Centro culturale Gli scritti (27/3/2022)

«Le montagne eran mezze velate di nebbia; il cielo, piuttosto che nuvoloso, era tutto una nuvola cenerognola; ma, al chiarore che pure andava a poco a poco crescendo, si distingueva, nella strada in fondo alla valle, gente che passava, altra che usciva dalle case, e s’avviava, tutti dalla stessa parte, verso lo sbocco, a destra del castello, tutti col vestito delle feste, e con un’alacrità straordinaria. – Che diavolo hanno costoro? che c’è d’allegro in questo maledetto paese? dove va tutta quella canaglia? – E data una voce a un bravo fidato che dormiva in una stanza accanto, gli domandò qual fosse la cagione di quel movimento. Quello, che ne sapeva quanto lui, rispose che anderebbe subito a informarsene. Il signore rimase appoggiato alla finestra, tutto intento al mobile spettacolo. (… ) Guardava, guardava; e gli cresceva in cuore una più che curiosità di saper cosa mai potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa».

La notte insonne dell’Innominato dopo l’incontro con Lucia – al capitolo XXI dei Promessi Sposi – dà il titolo, e racconta in qualche modo il senso, dell’iniziativa promossa dalla diocesi di Roma per la Quaresima: ogni mercoledì, a cominciare dal 9 marzo, fino a Pasqua, la basilica di San Giovanni in Laterano, dalle 19 alle 20.15, ospiterà cinque incontri dedicati al capolavoro di Alessandro Manzoni. “Che c’è d’allegro in questo maledetto paese? I Promessi Sposi romanzo della misericordia” è il nome del progetto, che vedrà protagonista Franco Nembrini, professore e saggista; l’introduzione di ogni serata sarà affidata a don Fabio Rosini, direttore del Servizio diocesano per le vocazioni, mentre le conclusioni al cardinale vicario Angelo De Donatis.

«In questo anno di pandemia ho riletto il romanzo – spiega Nembrini – e ho trovato analogie sorprendenti con quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. I ragazzi stanno pagando un prezzo altissimo fatto di solitudine e di frustrazione, dovuto alla mancanza di adulti e di maestri di riferimento, al crollo di una scuola che non sta più in piedi, a causa della pandemia. Ci sembrava quindi giusto indirizzarci ai giovani, proporre una iniziativa quaresimale soprattutto per loro». Il primo incontro sarà dedicato a fra Cristoforo e anche, in parte, al confronto con don Abbondio. «Affronteremo il tema dell’omicidio e poi del perdono, con quel pane del perdono che il frate porterà con sé tutta la vita – anticipa Nembrini – e che poi, alla fine, consegnerà a Renzo e a Lucia affinché a loro volta lo consegnino ai loro figli. Fra Cristoforo spiega che dovranno insegnare ai loro figli a perdonare sempre tutto e tutti. Sono due sposi che finalmente realizzano il loro sogno e si assumono la responsabilità delle nuove generazioni».

Il perdono verso gli altri e verso se stessi sarà presente in tutte le serate. Si parlerà, naturalmente, dell’Innominato, e di quella frase di Lucia che scuote la sua anima, “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”. Ma anche di Renzo, «il cui dilemma è se perdonare o meno chi gli ha buttato all’aria la vita – spiega il professore –; lui a più riprese cede a una tentazione di vendetta e di violenza, fin quasi alla fine del romanzo, quando accetta la sfida di fra Cristoforo di perdonare chi gli ha rovinato la vita e fatto del male».

Anche all’ultima parte del romanzo, quella ambientata nel Lazzaretto, sarà dedicata una serata, quella conclusiva. «La Provvidenza, come la chiama Manzoni, è l’intervento nella storia degli uomini di Dio come misericordia – riflette Nembrini –. Nel Lazzaretto tutti si incontrano uniti nella stessa vicenda dolorosa, il male della storia, che diventa un punto di rilancio per vivere nella misericordia. Tutta la storia del romanzo si rivela in quelle ultime pagine come un romanzo di misericordia. Sarà bellissimo rileggere le parole di padre Felice, che durante la Messa, benedice coloro che si sono salvati». E rileggiamo, allora, l’omelia di padre Felice Casati, personaggio realmente esistito, superiore dei Cappuccini:

«Cominciamo da questo viaggio, da’ primi passi che siam per fare, una vita tutta di carità. Quelli che sono tornati nell’antico vigore, diano un braccio fraterno ai fiacchi; giovani, sostenete i vecchi; voi che siete rimasti senza figliuoli, vedete, intorno a voi, quanti figliuoli rimasti senza padre! siatelo per loro! E questa carità, ricoprendo i vostri peccati, raddolcirà anche i vostri dolori».