La questione della verità è decisiva. Non basta nella chiesa e nella società discutere di cosa è buono e giusto, dei ruoli e dei ministeri. Ma Cristo è vero? Solo questo dà respiro al cuore e alla mente, solo questo salva l’uomo dalla povertà più profonda, perché altrimenti egli, per quanto amato, sarebbe destinato alla morte, di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 01 /01 /2023 - 15:01 pm | Permalink | Homepage
- Segnala questo articolo:
These icons link to social bookmarking sites where readers can share and discover new web pages.
  • email
  • Facebook
  • Google
  • Twitter

Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Cristianesimo.

Il Centro culturale Gli scritti (1/1/2022)

Troppo si discute di questo o quel ruolo nella Chiesa, di questo o quel ruolo nella società.

Troppo poco si discute della credibilità di Gesù. Egli ha veramente vinto la morte e noi con lui? Noi abbiamo vinto la morte? Se egli non avesse vinto la morte, a che servirebbe un determinato ruolo?

Veramente egli è la Parola inviata da Dio, definitiva e piena, che ci rivela ogni segreto di Dio? Se egli non lo fosse a cosa servirebbe impegnarsi nella chiesa o nella società?

 Se, invece, così è, allora possiamo essere felici sempre e ovunque. Possiamo discutere di ruoli e di impegni, discuterne sereni, certo che il male è vinto.

La domanda sulla verità della fede mi è tornata in mente, mentre partecipavo alla messa presieduta da un giovane cinese. Quel prete non era diventato tale per convinzioni familiari, per plauso della gente, per tradizione: era prete contro tutta la cultura politica della sua nazione, aveva scelto liberamente, aveva compreso da solo – quasi! – che Gesù era vero, era più vero di tutto ciò che la tradizione del suo popolo gli aveva trasmesso.

Pascal, in un suo “pensiero” meraviglioso, scriveva: «Come mi sono odiose queste sciocchezze: di non credere nell’Eucarestia, ecc.? Se il Vangelo è vero, se Gesù Cristo è Dio, che difficoltà c’è in tutto questo?» (n. 206).

Quanto manca oggi alla comunità cristiana la teologia fondamentale! Quanto mancano persone che risveglino quella domanda che sola può permettere di donarsi come sacerdoti o suore o di far nascere bambini pe poi battezzarli! Ma Gesù è vero? È lui il salvatore?

Quante chiacchiere inutili su problemi secondari, mentre è così fioca e debole la discussione che dovrebbe essere invece accanita e passionale – oltre che razionale – sui motivi del credere oggi, motivi che sostengano il credente, perché egli sappia infondere interesse in Cristo in chi domanda e cerca.