Nadal: «Sia io che Federer e Djokovic ci siamo spinti al limite l’uno con l’altro - Federer, Djokovic y yo nos hemos llevado al límite», da un’intervista al tennista maiorchino a Marca

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 05 /02 /2023 - 23:15 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo alcuna passaggi, in traduzione, di un’intervista a Rafael Nadal, pubblicata da Marca il 23/12/2022 (https://www.marca.com/tenis/2022/12/23/63a34cb3ca4741c5098b45b4.html). Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Sport.

Il Centro culturale Gli scritti (5/2/2023)

«Il mio pensiero non è cambiato negli anni. Uno sarà il migliore, ma non è facile da definire perché ognuno ha argomenti per sostenere un giocatore al posto di un altro, al netto dei dati oggettivi. Alla fine conta che sia io che Federer e Djokovic abbiamo fatto molto di più di quello che sognavamo. Abbiamo raggiunto numeri mai toccati prima nel nostro sport, quindi noi tre entreremo nella storia del tennis. Ci siamo spinti al limite l’uno con l’altro, altrimenti nessuno di noi sarebbe arrivato a 35 anni competitivo. Ovviamente mi piacerebbe essere quello che finisce con più titoli Slam, ma non è mai stata un’ossessione e mai lo sarà. Ringrazio la vita perché ho potuto fare tante cose che ho non avrei mai sognato quando ero piccolo».

Così Rafael Nadal racconta, in una lunga intervista a Marca, pubblicata il 23/12/2022. Straordinario è, nelle sue parole, cogliere come la lotta con i due grandi avversari gli abbia tolto, ovviamente, titoli che sarebbero stati altrimenti conquistati, ma lo abbia soprattutto reso un tennista migliore, “spingendolo” al limite, e rendendo ancora più belle le sue vittorie.

Nell’intervista Nadal parla anche in maniera molto bella della nascita del suo bambino:  

«Il suo arrivo [del mio primo figlio] è stato un cambiamento drastico, mi sono dovuto riorganizzare anche dal punto di vista professionale. Sono felice. Mi godo una nuova tappa della vita. Ho sempre pensato che sarei diventato padre a fine carriera ma, per fortuna, la mia carriera è durata molto più a lungo di quanto mi aspettassi. Quindi devo imparare a convivere con questa novità provando a essere sempre competitivo».