Sguardi sulla Chiesa del domani: la questione dei pochi preti e delle poche famiglie, di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 21 /05 /2023 - 23:32 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Ecclesiologia e Teologia pastorale.

Il Centro culturale Gli scritti (21/5/2023)

Chi ha una visione clero-centrica della Chiesa si sofferma sul numero decrescente dei seminaristi, senza accorgersi che sono al contempo sempre meno le famiglie con tanti bambini!

Diversi articoli plaudono al ristretto numero dei seminaristi, quasi che il resto della Chiesa e il mondo intero godessero di buona salute!

Il problema del clero è speculare a quello delle famiglie laicali! Se ci sono pochi seminaristi è perché ci sono poche famiglie: solo laddove ci sono tanti che si sposano e che hanno tanti bambini, lì nasceranno le vocazioni. Non solo perché chi ha un solo figlio ha più difficoltà a pensarlo prete, ma molto più perché le giovani generazioni non avranno chiare dinanzi ai loro occhi le bellezze reciproche del matrimonio e del sacerdozio.

Ai giovani non viene mostrato che o si sposeranno per avere tanti bambini o si doneranno in un altro modo, nel sacerdozio: debbono avere chiaro che la loro vita sempre un dono totale sarà e dovrà essere, perché tale è la fede cristiana.

Quando celebro un matrimonio, accetto solo se ricevo il permesso – lo dico ovviamente con ironia – di dire che ha senso sposarsi se i due intendono avere almeno tre figli!

Ecco la Chiesa del futuro: una Chiesa di fidanzati che si sposano per avere tanti bambini e al contempo una Chiesa di seminaristi e novizie che diventano preti e suore.

Soluzioni diverse non dicono niente di nuovo sul reale, ma divengono letture gerarchico-amministrative, con un’ottica povera di fede.

Chi si sofferma sulla crisi del sacerdozio senza cogliere al contempo la crisi del matrimonio è miope e guarda alla Chiesa con criteri sociologici di basso profilo.

E, in effetti, noi vediamo fiorire le vocazioni proprio in quelle comunità nelle quali fiorisce una grande stima per il matrimonio e la generazione di bambini.

Non si dimentichi che la Chiesa antica non ha mai fatto sposare i preti, bensì ha dato il sacerdozio anche a uomini sposati la cui vita familiare fosse un segno chiaro nella comunità dello splendore della vita familiare.