Surgelatori, congelatori e frutti di stagione. Qui si giocano le scelte ecologiche, non sulle bottigliette di plastica. Del mercato rionale e del supermercato, di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 11 /07 /2023 - 22:44 pm | Permalink | Homepage
- Segnala questo articolo:
These icons link to social bookmarking sites where readers can share and discover new web pages.
  • email
  • Facebook
  • Google
  • Twitter

Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Ecologia.

Il Centro culturale Gli scritti (9/7/2023)

Quanto sia ideologica la lettura ecologica del tempo presente lo si vede da come non si metta mai in discussione la grande produzione, ma solo dettagli di essa.

Si pensi all’utilizzo dei surgelatori e congelatori. Per avere in un supermercato e poi nel congelatore casalingo del pane o della carne, si consuma energia per mesi e mesi.

Ecologico è solo, invece, l’acquisto di cibi freschi, di frutta di stagione, di cibi non sottoposti a raffreddamenti per giorni e giorni.

Chi intende aiutare il pianeta, dovrebbe smettere di recarsi al supermercato ed acquistare invece dai mercati rionali e dai banchi, dove tutto arriva da più vicino, senza la consumazione di carburanti e di energia per mantenere il fresco.

Bisognerebbe mangiare solo frutta di stagione e non frutti che arrivino dall’altro lato della terra.

Invece la finta attenzione green del presente sta condannando alla morte il piccolo commercio, i mercati, per obbligare tutti a cibi standardizzati, venduti solo dalla grande produzione e, soprattutto, dalla grande distribuzione.

La beffa è che ogni prodotto acquistato in supermercato reca scritto: “Questo prodotto è realizzato in maniera sostenibile. Questo prodotto ha cura dell’ambiente”.

Ogni produttore vende sempre le stesse cose – mentre uccide il mercato rionale – e le etichette civettuole ci fanno credere di portare un contributo ad un mondo “verde” ed ecologico.

Che beffa.