Se non si affronterà seriamente la questione dei migranti già giunti in Europa che dormono per strada alle prossime elezioni europee la destra conseguirà una vittoria devastante. Breve nota di Giovanni Amico

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 24 /07 /2023 - 14:31 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una riflessione di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. la sezione Giustizia, carità e politica.

Il Centro culturale Gli scritti (24/7/2023)

L’intellighenzia discute sempre di nuovi immigrati in arrivo, ma non si rende conto che se non si affronterà seriamente la questione di quelli già giunti in Europa che dormono per strada e non vengono integrati alle prossime elezioni europee la destra conseguirà una vittoria devastante.

Non basta parlare di chi sta per arrivare, bisogna aiutare chi è già arrivato, perché sono costoro a vivere nelle strade di stenti sotto gli occhi dei cittadini italiani ed europei.

E ragionano così, a torto o a ragione: “Non solo costoro rovinano la vivibilità di interi quartieri, ma ancor più sono giunti in Europa invano, per stare ancora peggio di prima. E la colpa è dei governi e dell’Europa tutta che chiacchiera, ma non ha un progetto concreto di integrazione”:

L’inefficacia dell’accoglienza e dell’integrazione è sotto gli occhi di tutti.

Il fatto che le autorità pubbliche abbiano perso totalmente il controllo della situazione e lascino solo alla chiesa un qualche aiuto è sotto gli occhi di tutti.

Servono, invece, piani comunali e nazionali, che creino micro-residenze con assistenti sociali, che costruiscano occasioni di lavoro, che integrino nella società.

L’attuale assoluta assenza dei Comuni e dello Stato in un qualsiasi piano di integrazione lavorativa e sociale porterà alle prossime elezioni europee ad un trionfo della destra.

Non dite che non vi avevo avvertito.