«Colui che è «Servo dei servi di Dio» sarà veramente onorato quando a ciascuno sarà riconosciuto l’onore che gli spetta». L’insediamento di papa Leone XIV sulla Cathedra Romana in San Giovanni in Laterano
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Roma e le sue basiliche ed Ecclesiologia.
Il Centro culturale Gli scritti (27/5/2025)
Un’espressione meravigliosa mostra come il vescovo di Roma, il papa, non sia un monarca assoluto, bensì abbia un ministero di servizio, vissuto nella collegialità episcopale e nella sinodalità.
Prima che Leone XIV sedesse sulla sua “cattedra” di vescovo di Roma in San Giovanni in Laterano, il cardinal vicario gli ha rivolto queste parole, secondo il rito liturgico prescritto:
«Colui che è «Servo dei servi di Dio» sarà veramente onorato quando a ciascuno sarà riconosciuto l’onore che gli spetta».
Insomma, il compito del pontefice è certamente quello di “guida”, di “pastore”, ma di guida e pastore che ha appunto cura dell’intero suo gregge: il suo onore e il suo disonore sarà la “salute” o la mancanza di salute del gregge.
La cartina al tornasole del suo ministero sarà quanto il gregge, sotto la sua guida, cresca nell’“onore” – non nel senso del riconoscimento pubblico, ma nel rendere gloria a Dio e nell’essere riconosciuto come prezioso per la salvezza. Non quanto sia onorato lo stesso pontefice, ma quanto egli conferisca “onore” a tutti.
Il vecchio rituale sottolineava che l’onore del vescovo di Roma era in relazione alla sua missione di riconoscere e promuovere l’onore di tutto il collegio episcopale sparso nel mondo.
Il nuovo rituale – con le modifiche volute da papa Francesco – aggiunge che l’onore è quello con cui il pontefice promuove l’onore di tutti i battezzati e dei religiosi e del clero e dei vescovi tout court – senza esplicito riferimento al collegio episcopale, poiché i vescovi sono ora inclusi nel novero della totalità.
Questo il testo integrale dell’allocuzione di saluto del cardinal vicario al pontefice:
«Beatissimo Padre,
la Chiesa che è in Roma partecipa con letizia
alla presa di possesso della Cattedra romana
del successore dell’Apostolo Pietro.
Come il vignaiolo che sorveglia dall’alto la vigna,
così il vescovo è posto in posizione elevata
per prestare sollecita attenzione al popolo che gli è affidato.
Occupare la Cattedra pastorale
significa provvedere con amore al gregge di Cristo.
L’onore del pastore, infatti, è l’onore di tutta la Chiesa
ed è per i fratelli nel battesimo valido e sicuro sostegno.
Colui che è «Servo dei servi di Dio»
sarà veramente onorato
quando a ciascuno sarà riconosciuto l’onore che gli spetta.
Possa il Pastore supremo del gregge al suo ritorno
trovare la Chiesa confermata nella fede e ardente di carità».
Questo il testo precedente a papa Francesco, molto simile al nuovo, ma che poneva in risalto la figura degli altri vescovi del mondo:
«Beatissimo Padre,
la Chiesa che è in Roma
gioisce mentre sali per la prima volta
alla tua Cattedra, che è la Cattedra romana di Pietro,
sul quale è fondata la Chiesa.
Come il vignaiolo che sorveglia dall’alto la vigna
sei posto in posizione elevata
per governare e custodire il popolo che ti è affidato.
Ricorda che occupi la Cattedra del pastore
per dedicarti al gregge di Cristo.
Il tuo onore è l’onore di tutta la Chiesa
ed è valido e sicuro sostegno per i tuoi fratelli nell’episcopato:
tu sarai veramente onorato
quando a ciascuno è riconosciuto l’onore che gli spetta.
Tu sei “Servo dei servi di Dio”».
Qui i video preparati da Andrea Lonardo sull'insediamento del papa sulla sua cathedra romana:
https://www.youtube.com/watch?v=qSUiKTR4crk
https://www.youtube.com/watch?v=cmnUc_HD1K0