Fausto Bertinotti: “Mi ha colpito la potenza della Chiesa”. Un video di Fausto Bertinotti, ultimo dirigente comunista, sulla morte di papa Francesco e sull’elezione del nuovo pontefice Leone. Breve nota di Andrea Lonardo

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 09 /07 /2025 - 21:04 pm | Permalink | Homepage
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Riprendiamo sul nostro sito una nota di Andrea Lonardo. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Politica ed economia e Cristianesimo.

Il Centro culturale Gli scritti (9/7/2025)

https://www.youtube.com/watch?v=FULTs-nW-uQ

In un’intervista televisiva, registrata poco dopo la morte di papa Francesco e l’elezione di papa Leone XIV, è apparsa tutta la retorica di tanto giornalismo attento solo ai risvolti politici degli eventi e, quindi, ad una politica miope, la politica delle sterili contrapposizioni, che non sa cogliere le attese del mondo e dei popoli, mentre Fausto Bertinotti, ultimo dirigente comunista, cercava di condurre il discorso un po’ più oltre tale bassezza di contenuti.

Al conduttore, Giovanni Floris, interessava solo che Bertinotti schierasse politicamente il vecchio e il nuovo papa, pro e contro i grandi politici, mentre l’ex leader dei Comunisti d’Italia provava a spingere più in là il discorso, accusando la politica di non saper comprendere nulla di quanto stava avvenendo nella Chiesa e di quanto questo fosse significativo per il mondo.

Una lezione per la quale non serve aggiungere parole, basta trascrivere quanto dichiarato nel dialogo fra i due[1]:

«Floris: “Scoprire un papa americano fa pensare: troppo potere in un paese solo, fra lui e Trump, o cosa le fa pensare?”

Bertinotti: “Io penso che il potere della chiesa sia indivisibile. Sia - diciamo - una presenza nel mondo, che vive una sua vita. Secondo me la politica troppe volte trascura l’elemento spirituale”.

[Applauso]

In che senso? “Nel senso che tende a leggere la dinamica interna alla religione – in questo caso al cattolicesimo - secondo i canoni della politica, cioè quelli che lei conosce. E quindi applica “destra/sinistra”, “conservatore/reazionario”, che sono delle categorie non solo grossolane, ma fuorvianti!

Perché non consentono precisamente di andare alla radice del messaggio cristiano di cui la Chiesa è così fortemente portatrice.

Guardi, io sono stato al funerale di questo straordinario pontefice.

Non c’è bisogno di dire: “Mi sono commosso” - cosa ovvia.

No: Mi ha colpito l’unicità in questo occidente devastato e povero – non voglio dire miserabile, ma povero sì - della potenza di questa chiesa”.

Floris: “Ma l’ha preoccupato o le ha dato fiducia?”

Bertinotti: “No, mi ha interessato! Come un anticorpo rispetto alla decadenza della società e della politica”.

[Applausi]

“E anche rispetto alla tendenza alla disgregazione e a rendere le persone degli individui soli nel mercato. La Chiesa ti ripropone il tema della comunità, del camminare insieme. E lì c’erano due elementi che colpivano.

Uno: il popolo. Arrivava questa fiumana di gente, ragazzi, ragazze, vecchi. Il popolo.

E l’altro: la potenza della cattedra. Quei due uomini politici schiacciati dalla cattedrale, ridotti ad essere seduti in un angolo… Misurava la distanza tra questa forza disarmata della Chiesa e la presunta potenza di una politica invece impotente”.

Floris: “Ritorniamo a ciò da cui siamo partiti: ma che influenza avranno queste cose sulla politica?”

Bertinotti: “Lei pone un tema grandissimo e anche qui non facile da leggere. Perché io penso che il pontificato di papa Francesco ha avuto una grande influenza sulle culture dei popoli, sugli elementi di civiltà. Questo suo lavorare sulla pace con la intensità e l’estensione. Questo suo guardare ai poveri come il futuro del mondo. Questo saper usare delle parole della politica, sovrastate però dal messaggio della pace. Pensi a Gaza, a come il papa ha nominato Gaza come una cartina al tornasole dell’inciviltà e della violenza del mondo.

Ma contemporaneamente la solitudine anche.

Vorrei ricordare che quando il papa ha parlato di una cosa che adesso viviamo quotidianamente cioè la terza guerra mondiale a pezzi non un solo leader politico del mondo ha commentato quella formula nella sua drammaticità, nessuno.

Quindi c’è stato quello squilibrio tra la potenza della Chiesa che faceva i conti con il processo di scristianizzazione - quante volte ci hanno detto: “Guardate la Chiesa la domenica mattina…”. Vero!

Floris: “Eppure lei dice il messaggio è più potente della reazione. Io le domando, andiamo al profano, andiamo al politico: qual è la situazione adesso che ci sono che devono confrontarsi con questa richiesta così diffusa di pace?”

Bertinotti: “E qui torniamo solo per un momento all’argomento precedente. Il papa è stato così influente, ma anche così solo. La sua missione per la pace non ha trovato ascolto alcuno.

La terza guerra mondiale a pezzi si è moltiplicata.

Arrivi fino al Sudan, la catastrofe. Non si è risolto, né ridotto il conflitto fra Russia e Ucraina. La Palestina è diventata il luogo di una catastrofe umanitaria prodotta dal governo Netanyahu come reazione inaudita a un atto di violenza molto grave, inaudito”.

Floris: “Era potente, ma inefficace?”

Bertinotti: “Era potente, ma la politica era in grado di impermeabilizzarlo.

E dunque il problema resta aperto. Intanto anche per questo nuovo papa, Ma resta aperto anche per noi, per la vita delle persone, per il mondo. Continuano ad essere immersi nella guerra”.

Floris: “Siamo immersi nelle guerre, ma anche nelle dittature alla fine [Floris enumera alcuni politici dittatoriali e ne parla]”.

Bertinotti: “E io le proporrei però un’integrazione. Su quello che lei ha detto io sono d’accordo. Io penso che l’umanità è minacciata da sistemi autoritari Ma l’umanità è minacciata anche dalla crisi della democrazia”.

[Applausi]

“Perché noi non siamo in grado di opporre alla ingiustizia, all’iniquità, all’autoritarismo, alla violenza delle dittature, una civiltà in cammino delle nostre democrazie. Le nostre democrazie sono invece in crisi, ma perché è in crisi il fondamento. Sono diventate diseguali. Sono diventate civiltà della diseguaglianza.

Floris: “Ecco perché fa rumore il papa e la religione”».


[1] L’intervista è apparsa nella trasmissione Di Martedì, il cui video, con Fausto Bertinotti intervistato da Giovanni Floris, è stato pubblicato il 17/5/25.