Il paradosso educativo, politico e anche pastorale è che servono guide forti, altrimenti, niente oggi si muove. Ma se queste guide forti “indirizzano” male, il dramma è che poi finiscono tutti nel baratro! Breve nota di Giovanni Amico
Riprendiamo sul nostro sito una nota di Giovanni Amico. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la sua presenza non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per ulteriori testi, cfr. le sezioni Giovani ed Educazione.
Il Centro culturale Gli scritti (18/8/2025)

È evidente anche dal Giubileo dei giovani. Ma è evidente dalla vita delle classi scolastiche, dall’esperienza familiare e politica, dalle testimonianze dei maestri di calcio e tennis o da quelli di musica e strumenti musicali.
Oggi c’è una richiesta silenziosa di guide forti. Dove c’è una persona che accetta di fare il leader le cose si muovono. I giovani vanno al Giubileo se c’è un prete che non solo li accompagna, ma in più organizza per loro e dà loro coraggio, un’associazione sportiva fruttifica se ci sono allenatori e dirigenti con carattere, il perfezionamento nel suonare strumenti musicali procede non solo dinanzi a veri musicisti di qualità, ma che abbiano anche grinta e passione. E così è la vita delle parrocchie, delle diocesi, della politica e dei quartieri.
Senza guide con carattere e decisione oggi niente si muove.
Si vuole qui non affermare che sia bene così, ma che così è di fatto. Questi sono i nostri tempi, così diversi da quelli degli anni ’60, ad esempio.
Questa “necessità” storica, questa richiesta di un padre paterno che si faccia carico e che spinga e sostenga e decida, accresce un rischio esistente da sempre.
Dalle origini dei tempi, dove c’è qualcuno che ha forte personalità ed è ritenuto autorevole ed è seguito, ecco che se questi imbrocca una via sbagliata o è narcisista o è settario, ecco che porta tutti allo scatafascio.
Infatti, la presenza di qualcuno di cui tutti avvertono la decisività rende le persone meno critiche poiché esse sono all’inizio pronte a seguire quella voce e quell’orientamento, nell’assenza totale di padri così caratteristica del tempo presente.
È la situazione paradossale in cui viene a trovarsi chiunque intenda porsi a servizio di questo tempo. Da un lato, deve assumersi responsabilità e indicare orientamenti e anche imparare a forzare la mano.
D’altro canto, deve essere consapevole esattamente del rischio che corre egli stesso e quelli che accompagna nel fare questo, perché deve promuovere una loro crescita in autonomia e in criticità e non farne degli esecutori obbedienti, incapaci di visione e di scelte libere e liberanti.
Non è così facile stare in questo tempo, che chiede questo duplice sguardo.
Si prenda ad esempio un vice-parroco, un parroco o un preside di scuola superiore o un maestro di scuola calcio. Se questi non tira nessuno parteciperà al Giubileo dei giovani o si strutturerà una iniziativa scolastica coinvolgente o ancora si prenderà parte coralmente ad una manifestazione sportiva impegnativa.
Senza decisione niente si muoverà in nessuna di queste situazioni.
Ma, d’altro canto, tutti costoro debbono far sì che il loro ruolo pian piano divenga meno decisivo, promuovendo responsabilità vere e decisioni di altri che interverranno a far crescere l’insieme.
Si noti bene che questo comporta una rivalutazione della virtù della “fortezza” che è stata invece declassata, snobbata o addirittura ridotta a vizio.
Serve “forza” nel tempo di oggi, se si intende educare.
Ma tale forza non deve essere mai egocentrica, autocentrata e autoreferenziale.
Ha senso solo se, al tempo stesso, è portata avanti una vera maturazioni delle singole persone, con scelte di vita in cui ognuno sia accompagnato a diventare sempre più sé stesso e ad allontanarsi dalla situazione di debolezza di partenza, per cui c’era bisogno di una qualche “guida”.
Si noti bene che questo vale anche per il mondo femminile, ad esempio nella Chiesa per le religiose e così in ogni luogo di formazione e decisione laicale. Servono donne forti, ma non autoreferenziali.
Insomma sono altrettanto inefficaci e problematiche oggi sia una presidenza debole e attendista, sia una guida narcisista e autoreferenziale che si bei nel vedere tanti muoversi al proprio ordine e si circondi di Yes man.