Robinson Crusoe immagine della vita: tutto è stato salvato da un naufragio (da G.K. Chesterton)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 12 /07 /2012 - 22:12 pm | Permalink | Homepage
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Per approfondimenti su G.K. Chesterton, vai alla sotto-sezione G.K. Chesterton, C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien della sezione Letteratura.

da G.K. Chesterton, Ortodossia, Morcelliana, Brescia, 2005 (originale del 1926), pp. 88-89

Il libro "Robinson Crusoe" [...] deve la sua perenne vitalità al fatto che esso celebra la poesia dei limiti o meglio ancora il romanzo stravagante della prudenza. Crusoe è un uomo sopra un piccolo scoglio con poca roba strappata al mare: la parte più bella del libro è la lista degli oggetti salvati dal naufragio. La più grande poesia è un inventario. Ogni utensile da cucina diviene ideale perché Crusoe avrebbe potuto lasciarlo cadere nel mare. È un buon esercizio nelle ore vuote o cattive del giorno stare a guardare qualche cosa, il secchio del carbone o la cassetta dei libri, e pensare quanta sarebbe stata la felicità d'averlo salvato e portato fuori del vascello sommerso sull’isolotto solitario. Ma un migliore esercizio ancora è quello di rammentare come tutte le cose sono sfuggite per un capello alla perdizione: tutto è stato salvato da un naufragio.
Ogni uomo ha avuto una orribile avventura: è sfuggito alla sorte di essere un parto misterioso e prematuro come quegli infanti che non vedono la luce. Sentivo parlare, quand'ero ragazzo, di uomini di genio rientrati o mancati; sentivo spesso ripetere che più d'uno era un grande "Avrebbe-potuto-essere". Per me, un fatto più solido e sensazionale è che il primo che passa è un grande "Avrebbe-potuto-non-essere".

N.B. Nella sigla cantata dei Racconti di padre Brown si riprende il tema del salvataggio dal naufragio:

Questo il testo della canzone, che è una summa del pensiero di G.K. Chesterton:

Ho la sottana celebre,
e sono un prete celibe
che si interessa al crimine
solo per salvar l'anima d'un povero ladro.

Il vero crimine è il pessimismo
di chi non crede nella vita.
Si sbaglia per sfiducia,
si sbaglia per pigrizia,
si sbaglia per rancore o per invidia.

Rit.: Giusto, padre Brown! Giusto, padre Brown! Ma la vita è molto spesso faticosa
Dicci, padre Brown, che cos'è la vita.

Spesso ruba la gente
perché non ha niente,
così crede la gente
d'esser nullatenente.
Ma se ciò che hai
fosse solo quello che ti resta
da un naufragio
sopra un'isola deserta...

Grideresti di gioia
di avere una coperta
da mettere addosso
ed un bottone d'osso
e un berrettino rosso,
una cannuccia,
un temperino nelle tue mani.
Avresti un piffero dai suoni strani
per fare il verso ai gabbiani,
sapessi che bellezza,
sapessi che ricchezza,
sapessi che allegria e così sia.

Rit.: Giusto, padre Brown! giusto, padre Brown, questa vita è una cosa favolosa!
Grazie, padre Brown! Grazie, padre Brown! Ora noi sappiamo la Verità!