Europa del Nord: appunti (di A.L.)

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 25 /08 /2013 - 14:14 pm | Permalink | Homepage
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Gli scritti (25/8/2013)

N.B. Le immagini relative a questi appunti saranno inserite appena possibile.

Una natura bellissima: acqua e verde a dismisura. Popoli di marinai, con porti e viaggi, basti pensare a Roald Amundsen, il grande esploratore dei Poli.

Ma anche una natura difficilissima. Il freddo e poi il sole che tramonta in inverno alle 15.00. da quell’ora il buio. Il buio: una delle cause della depressione contro cui i medici locali invitano a lottare con la pratica dello sport e con tanta cioccolata!

Dappertutto il tentativo di recuperare il passato pagano, idealizzandolo. Vichinghi, innanzitutto. Si tende a mettere in ombra che erano guerrieri e conquistatori, che celebravano sacrifici umani. Il cristianesimo sembra, in taluni musei del Nord Europa, quasi una disgrazia. Tipico in questo senso è l’Historiska Museet di Stoccolma: tutta la storia dal Medioevo fino alla Riforma è caratterizzata in senso moralisticheggiante e negativo.

In effetti, invece, è proprio la fede cristiana che ha saputo salvare i valori più profondi del mondo precedente, ma iniziando a correggerne le storture. Inoltre e soprattutto è proprio con il cristianesimo che inizia l'avventura della civiltà e l'espansione del mondo nordico. È impressionante l'estrema semplicità delle tombe degli aristocratici a Gamla Uppsala (l'antica Uppsala) pre-cristiane. Non esistevano ancora le costruzioni in pietra.

Le rune e la scrittura compaiono a partire dal battesimo dei primi re. La maggior parte delle iscrizioni runiche sono cristiane o almeno sincretiste (queste ultime attestanti un misto di rituali pagani e cristiani insieme). Alcune delle iscrizioni runiche attestano gli scontri con le armate islamo-arabe alla fine del primo millennio ed a cavallo fra il primo ed il secolo millennio.

Si vede che fa parte dell’attuale politically correct della Scandinavia l'esaltazione del mondo pagano vichingo, sottacendone i limiti, mentre dell'ingresso del cristianesimo si sottolineano i limiti e si mettono in ombra i pregi.

Le stesse bandiere degli stati scandinavi sono tutte incentrate sulla croce che, per prima, apparve secondo la tradizione, a re Canuto. Una recente discussione per la cancellazione della croce dalle bandiere in Svezia ha portato alla scelta di riaffermarne la presenza in nome della tradizione.

Nel Radhuset/Municipio di Oslo si è cercato nel secolo scorso di ripresentare iconograficamente la mitologia delle saghe nordiche, con il politeismo di Odino e dei suoi. Ma, insieme a questi simboli, emergono sempre i simboli cristiana, come nella figura del Santo fondatore della città, Sant’Hallvard: lo si trova nello stemma cittadino. Il cristianesimo non disprezza questo passato, ma svela la verità di quell'esigenza del divino che gli antichi popoli portavano con sé.

Anche negli altri Municipi sempre i fondatori cristiani delle città, così come nell'Altare della Patria i simboli cristiani sono negli stemmi delle diverse città (ad esempio il Leone di San Marco in Venezia). Anche nello Stadshuset/Municipio di Stoccolma si trovano San Giorgio che sconfigge il drago, il predicatore protestante Olaus Petri che fece passare al luteranesimo la Svezia, ecc. ecc.

Addirittura nella scala che scende sulla Sala del banchetto dei premi Nobel, la Sala blu (Blå hallen), sta l'arcangelo Michele che sconfigge il demonio.

Straordinaria è l'attestazione in alcune delle opere simbolo dei Paesi del Nord del valore della famiglia e della generazione della vita. Nel Radhuset/Municipio di Oslo in alto troneggia la famiglia costituita da un uomo, una donna ed un bambino, al di sopra della quale sta una raffigurazione della carità. E questo in un contesto socialista, quale era quello del secolo scorso.

Così nelle statue del Frognerparken, opera di Gustav Vigeland, si inizia con la raffigurazione del feto che è chiaramente ritenuto un essere umano da cui si svilupperanno poi tutte le fasi della vita. La scultura appartiene al ciclo Il Cerchio dei bambini – è la sezione iniziale, subito prima del ponte affacciata sul laghetto.

Una guida nel Stadshuset/Municipio di Stoccolma inneggia al matrimonio gay – dopo aver detto che in Municipio si può scegliere fra il rito lungo (3 minuti) e quello breve (45 secondi). Questa insistenza sul matrimonio omosessuale nega ciò che le stesse opere commette dalle guide affermano. Nello stesso Municipio di Stoccolma si vede tutta la storia cristiana della Svezia, a partire dal Battesimo della nazione che è la prima scena nella Gyllene Salen, la Sala dorata.

Nelle raffigurazioni vichinghe si vede non il volto di Dio, ma la coscienza del Maligno. Già quei popoli erano consapevoli dell'esistenza del male.

Preistoria

Bellissima la sezione dell’Historiska Museet di Stoccolma dove l'uomo preistorico è avvicinato a noi. Si sottolinea che dai manufatti preistorici riscoperti dall’archeologia emerge come quei primi uomini avessero le nostre stesse domande. Essi sapeva dell'esistenza del male. Celebravano il desiderio di una speranza. Amavano l’amore ed il parto, ma erano capaci di odio e menzogna. Conosceva la frivolezza della bellezza, la sua inutilità come la sua necessità.

Munch grandissimo e disperante

Incredibile scoprire che le tele più famose da lui dipinte erano pensate per essere esposte in serie.

La più famosa è quella del Fregio della vita.

Munch cambiò numerose volte il titolo del ciclo che esprimeva la sua visione della vita a cominciare da Studio per una serie evocativa chiamata Amore, scelto per l’esposizione di Berlino del 1893 (si descrive, infatti, la mutazione dell’amore dalla prima fase piena di speranza alla sua penosa fine) a Fregio: motivi della via di un anima moderna, per l’esposizione del 1904 a Kristiania, l’odierna Oslo, fino al più semplice Fregio della vita per Kristiania 1918.

Interessantissimo è che tutto venga visto, comunque, sotto la prospettiva del peccato originale. Munch voleva pubblicare un libro sul fregio che si chiamasse anche La vita e l’albero della conoscenza del bene e del male. Ed infatti nella tela Metabolismo. La vita e la morte, che ha un ruolo centrale nel Fregio, il richiamo è chiaramente ad Adamo ed Eva e al peccato originale.

Quattro pareti portavano i nomi delle quattro tappe della serie:

1/ Seme dell'amore

2/ Sviluppo e dissoluzione dell'amore

3/ Angoscia

4/ Morte

Il famosissimo Urlo è l'ultimo della serie Angoscia e viene subito dopo Golgotha.

Munch insiste sulla solitudine dell'uomo (e, quindi, anche del Cristo). Munch ha di mira l'amore, ma di esso coglie il fallimento, l'impossibilità di divenire maturo e felice. Il bacio e la danza sono solo momenti passeggeri che svelano poi il loro retroscena macabro. Sempre una donna vestita di bianco, sognata e idealizzata, è accompagnata poi da una donna vestita di nero. La donna può divenire Vampiro: baciando, in realtà giunge a togliere poi la vota.

Alla fine della serie sono i dipinti della malattia e della morte, con le persone a capezzale. Tutto diviene cenere e lutto.

Gustav Vigeland nel Frognerparken

Diversa è la coeva serie delle fasi della vita di Gustav Vigeland nel Frognerparken, dove è celebrato il vivere, piuttosto che il morire. Nel parco, nel punto più alto, si erge il Monolito che è, pur nella sua vaghezza, segno del desiderio dell'uomo di salire, di “bucare le nubi”, di raggiungere il cielo. Anche se ila colonna ignora che nessuna salita è possibile se il cielo non discende.

Quello che i nostri libri non dicono sulla riforma! Un po' di contro-informazione

La riforma protestante distrusse tutti i monasteri ed espulse tutti i cattolici dai regni del nord. In Svezia è stato formalmente proibito essere cattolici fino al 1951. Prima di quella data si poteva celebrare l'eucarestia cattolica solo nelle ambasciate.

Tutto questo è evidentissimo, così come è evidentissimo che la storia locale, e conseguentemente i nostri libri di testo, tendano a sottacere questo aspetto della riforma.

Il caso che mi ha aperto gli occhi è quello delle clarisse di Norimberga con la straordinaria storia di Caritas Pirckheimer che si oppose a Melantone – su questo cfr. Nella tempesta della Riforma luterana: la straordinaria storia di Caritas Pirckheimer e delle clarisse di Norimberga (da M.C. Roussey – M.P. Gounon). A Norimberga è bellissimo visitare quello che resta del suo convento dove le clarisse vissero fino alla morte senza poter più ricevere i sacramenti, perché i preti cattolici erano stati tutti costretti all’esilio ed i beni della Chiesa confiscati.

Visitando la Scandinavia emerge ulteriormente come le antiche chiese monastiche non abbiano più alcun chiostro od edificio monastico: tutto venne distrutto nel XVI secolo ed i materiali riutilizzati per altre costruzioni.

Si può vedere in questo senso la Riddarholms-kyrkan a Stoccolma, dove sono le tombe dei reali di Svezia: era un antico convento francescano, sottratto ai padri di San Francesco. Si può vedere Vadstena con la sua Klosterkyrkan, dove dell’antica abbazia femminile e maschile legata a Santa Brigida è rimasta solo la chiesa. Si può vedere ancora Mariefred, famosa per il castello di Gripsholms slott, dove dell’antica Certosa è rimasta solo la chiesa.

Ha studiato in dettaglio la sorte dei cattolici e degli edifici ecclesiastici il prof. Magnus Nyman dell’Università di Uppsala che ha scritto sull’argomento Förlorarnas Historia: Katolskt liv i Sverige från Gustav Vasa till Drottning Kristina (una Storia dei perdenti, in questo caso i cattolici dinanzi ai vincitori della riforma).

Ad Oslo parimenti, l’abbazia cistercense dell’isola di Hovedøya venne distrutta al passare del potere ai luterani e le sue pietre riutilizzate nella costruzione del castello Akershus Festning. L’antico palazzo episcopale luterano di Ladegård (Osolo) è costruito sul convento domenicano che sorgeva nello stesso luogo e che venne distrutto e l’antico ospedale luterano, fondato nel 1527, sottrasse ai francescani il loro chiostro negli stessi annoi (è incredibile che chiedendo agli abitanti attuali del quartiere nessuno sappia nulla dei fatti!).

Si potrebbero moltiplicare all’infinito i luoghi ed i fatti: i cattolici erano costretti ad abbandonare il paese se non si rassegnavano a diventare luterani e tutti i beni di qualsiasi ordine religioso erano sequestrati dal re.

Il rischio è che nelle società scandinave paghino i deboli

Nelle società scandinave, la svedese in particolare, tutto è affidato allo Stato. Sembra quasi che siano rimasti solo l'individuo e lo Stato. Lo Stato si preoccupa di tutto, ma, come contraltare, lo Stato non può essere messo in discussione.

Mi raccontano di un papà che è stato indagato - con procedura penale e psicologica – perché il bambino aveva ingenuamente detto al maestro che, se diceva una bugia, riceveva dal padre uno scappellotto. Ne è seguita un’indagine con l’accusa di violenza su minori con dialoghi con lo psicologo per accertare la normalità psicologica della famiglia. Se il padre fosse stato ritenuto colpevole il bambino sarebbe stato tolto alla famiglia ed uno psicologo avrebbe vissuto in casa per gestire i “conflitti familiari”. Non è previsto che un padre eserciti l'autorità in casa.

Lo Stato fornisce un sussidio per lo studio a tutti i figli minorenni, ma dall'età di 16 anni lo consegna direttamente la fogli e non più alla famiglia.

Anche nel caso precedentemente descritto, lo psicologo ha interrogato le singole persone - il padre da solo, la madre da sola e la figlia maggiorenne da sola, senza minimamente entrare nelle relazioni familiari globalmente considerate. Ognuno è visto come singolo e solo, anche se in famiglia.

Non sono anni luce avanti a noi

Solo un pre-giudizio ideologico porta alla convinzione corrente che siano anni-luce avanti a noi. In realtà ciò che aiuta i paesi Scandinavi è l'enorme ricchezza di risorse naturali (si pensi alla Norvegia, forse il paese più ricco d’Europa per il petrolio), insieme al numero bassissimo di abitanti. Questo permette di avere una sussidiazione amplissima, senza che lo Stato vada in bancarotta. Ma è la cultura della sussidiarietà e l'umanesimo cristiano ad essere anni-luce avanti al welfare delle società scandinave! Nessuno dei paesi è voluto entrare in zona euro per non perdere i privilegi posseduti. L’aumento del numero degli immigrati sta facendo emergere la discussione se sia possibile mantenere il tenore di vita presente offrendo a tutti i nuovi immigrati i privilegi che hanno gli abitanti del paese.

Chi paga la difficile situazione umana sono i più deboli. La mancanza di un riferimento trascendente, di un senso che superi l'immediato, di un accudimento familiare, non pesa almeno apparentemente su chi è giovane, bello e di buone speranze lavorative. Ma certo pesa su chi è fallito, su chi è brutto e non trova amore, su chi è anziano. L'anziano si reca da solo nelle case di lungo degenza, spesso non accompagnato dai familiari. Tutto è medicalizzato.

Il film Monsieur Lazhar (anche se canadese; vedine una recensione su questo stesso sito) esprime qualcosa della mentalità che si respira qui. Lo psicologo solo ha il compito di parlare dei valori. Il maestro elementare non può parlare con i suoi bambini della morte di una maestra che si è suicidata e non può accarezzarli, altrimenti sarà espulso dalla scuola.

Raccontano di una parrocchia in cui un catechista neocatecumenale di adulti ed una catechista parrocchiale di bambini sono stati denunciati per essere entrati in quella che è ritenuta la privacy intoccabile dell’individuo, affermando che in molte famiglie non si respira la speranza. Avevano messo il dito nella piaga dell'infelicità e non essendo questo politically correct sfiora la punibile per legge.

Sembra quasi che sia proibito denunciare il vuoto esistenziale.

Raccontano che è dagli anni '50 che si è affermata la socialdemocrazia con una concezione statalista della vita (portata avanti peraltro in una prospettiva di welfare anche da partiti di centro-destra) con l’idea che sia compito dello Stato quello di risolvere i problemi. Gli abitanti hanno talvolta come il sentore di essere i migliori al mondo, con una leadership di progresso che sentono di possedere.

Nei decenni precedenti la Svezia era stata solo apparentemente neutrale – raccontano. Nel corso della II guerra mondiale forniva, infatti, il ferro ad Hitler e addirittura aveva permesso il passaggio delle divisioni di terra tedesche in marcia per la conquista della Norvegia.

Le oscillazioni della cultura teologica dei paesi del nord

Un sacerdote incontrato afferma:

Il distacco dal cattolicesimo ha portato ad oscillazioni estremamente interessanti, che denunciano la ricerca di un equilibrio non più raggiunto. Si è passati da un rifiuto dell'ecclesiologia, all'esaltazione del sentimento nel pietismo, al razionalismo esasperato della teologia successiva, all'inseguire l'essere alla moda facendosi portabandiera di tutte le battaglie dello spirito del tempo.

Che esistano “vescovi” non cattolici favorevoli alla promozione all'episcopato di persone gay divorziate e risposate e propagandiste dell'aborto ne è una dimostrazione.

Esiste un barocco protestante!

Perché nessuno ci ha mai spiegato che esiste un barocco protestante e che l'amore per quello stile non fu peculiarità propria dei cattolici? Già questo fatto denota la fallacia di tante rappresentazioni del barocco come espressione del "trionfo" cattolico. Che non ci fu solo una musica barocca opera di protestanti, ma anche un'architettura barocca protestante: si pensi solo alla Michaeliskirche di Amburgo.

Le serie (e la sintesi) nella catechesi (di A.L.)

La catechesi antica non si soffermava su di un particolare, ma piuttosto lo inseriva in un contesto comprensibile. Ad esempio, si può vedere la sintesi della storia della salvezza che veniva presentata, dalla creazione al giudizio finale, come nel coro della cattedrale di Roskilde (ma in qualsiasi chiesa italiana si troverà lo stesso). Così come la serie delle virtù, così come la presentazione di parousia, giudizio e vita eterna.

Ancora più evidente è il continuo rimando di Incarnazione e Pasqua. Non c'è mai la Pasqua senza la nascita del Figlio di Dio.

Il dramma della catechesi è quando si sofferma su di un episodio (ad esempio un evento biblico), senza inserirlo in questo contesto comprensibile.

Centrale è anche la tipologia. L’AT diviene comprensibile pienamente alla luce del NT. Nella cattedrale di Bamberga, ad esempio, i profeti tengono sulle spalle gli apostoli, un particolare delizioso ed efficacissimo – una stupida guida del posto spiega che nella raffigurazione è evidente la “propaganda teologica”.

Il dramma della catechesi

Raccontano di una catechista che insegna l’Ave Maria senza l’ultima frase e poi spiega ai genitori: «Meglio non dire “adesso e nell’ora della nostra morte”, per non spaventare i bambini»!

Raccontano anche che nella Preghiera del Convegno nazionale dei catechisti si crea prima l’atmosfera a luci basse, per far ascoltare poi un pianoforte e leggere infine un breve brano degli Atti degli Apostoli! Questa è la preghiera, ritenuta più significativa delle Lodi! Molta della catechesi delle diverse confessioni è basata sull’atmosfera, sul “mi sento”, sulla panica ed i suoi alti e bassi.

Sant'Alunno a Barbiana

Don Lorenzo Milani volle nella chiesa di Sant’Andrea a Barbiana un mosaico con Sant’Alunno: non si vedeva il suo volto, ma il Santo era immerso nel leggere un libro. La lettura e l’apprendimento erano al centro della parrocchia.

Irriducibilità

Esiste un'irriducibilità dell’uomo e della donna, così come un’impossibilità per l’uomo di dominare il tempo. Se l’uomo cerca di superare queste impossibilità senza la fede e l’amore, si ritrova nell’inferno. Se pretendo di farmene padrone, tutto si muta in un inferno

Luna e terra

Vedendo la luna ci si accorge che la terra – e noi con essa – è sospesa nel vuoto.