Beate Martiri di Compiègne (17 luglio). Al patibolo cantando, di Elio Guerriero

- Scritto da Redazione de Gliscritti: 17 /07 /2011 - 08:54 am | Permalink | Homepage
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Riprendiamo da Avvenire del 17/7/2011 un articolo scritto da Elio Guerriero. Restiamo a disposizione per l’immediata rimozione se la presenza sul nostro sito non fosse gradita a qualcuno degli aventi diritto. I neretti sono nostri ed hanno l’unico scopo di facilitare la lettura on-line. Per approfondimenti, vedi la sezione Storia e filosofia.

Il Centro culturale Gli scritti (17/7/2011)

Sono 16 monache carmelitane messe a morte durante la rivoluzione francese in nome di quella libertà che i rivoluzionari calpestavano nel modo più clamoroso. In realtà le monache offrivano la loro vita «per placare la collera divina e perché la pace divina recata sul mondo dal suo caro Figlio fosse resa alla Chiesa e allo stato».

La comunità delle Carmelitane Scalze di Compiègne allo scoppio della rivoluzione era composta da 17 consorelle. Quando la situazione si fece più drammatica, la priora, madre Teresa di sant’Agostino, propose alle suore di offrire la loro vita al Signore.Tutte accettarono la proposta. Cacciate dal monastero, per due anni vissero in case diverse divise in 4 gruppi. Erano però unite dall’affetto e dalla vigile attenzione della priora.

Nel giugno del 1794 furono denunciate al comitato rivoluzionario per aver intrattenuto corrispondenza sospetta e aver conservato oggetti compromettenti: una reliquia di santa Teresa, un ritratto del re, un rosario, immagini del Sacro Cuore. Condannate a morte, vennero trasferite a Parigi.

Mentre erano portate al patibolo, nel silenzio impressionante della folla cantavano ad alta voce il Miserere, la Salve Regina, il Te Deum. Giunte ai piedi della ghigliottina, dopo aver cantato il Veni Creator, una dopo l’altra rinnovarono la loro professione religiosa e furono decapitate. Da ultima venne uccisa la priora, che concludeva così l’ultima solenne liturgia della sua comunità.

Iniziava il dramma del mondo moderno, incapace di cogliere e rispettare alcuni valori fondamentali del cristianesimo. Al loro martirio è ispirato il dramma di Georges Bernanos, Dialoghi delle Carmelitane.